La Scimmia ha perso Silvana Grasso. La prof del nuovo reality di Pietro Valsecchi, in onda su Italia 1, è stata fatta fuori dal programma senza che il pubblico potesse apprezzare la singolarità di un personaggio che poteva mixare, cosa difficile in questi tempi, cultura e pop in maniera straordinaria. E’ proprio l’ex assessore alla cultura del comune di Catania a contattarci per raccontare a DavideMaggio.it cosa è successo nella ’sala professori’ del nuovo esperimento di Taodue.
Lei è stato il mio incipit ma anche la mia apocalisse. Per aver detto quello che ha detto, io sono stata cacciata da La Scimmia. Ha presente quando uno entra nel caveau di una banca? Ecco, lei è stata la combinazione affinchè Valsecchi entrasse nel caveau della banca Grasso.
Valsecchi non era a conoscenza del personaggio Silvana Grasso?
Era pazzamente innamorato del personaggio. Allora dov’e’ il drama!? Glielo posso dire in versi, me lo consente?
Ma prego…
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio.
Non vedo dove sia il problema…
A lui, da un lato, il fatto che io fossi già personaggio gli piaceva da impazzire, però da un altro lato si chiedeva: “ma questa che ha già una sua storia personale, come facciamo ad educarla, come facciamo a tenerla a freno, visto che è ingovernabile e sul web, per quello che ha fatto di suo, è già un bel nomen?”. In sostanza il concetto è che due primedonne insieme non possono starci, e Valsecchi è una primissima donna.
Continui…
Il Capo, Valsecchi, ci riuniva come ai tempi di Tiberio, tempi nei quali si riuniva la corte e alla domanda del Re “come si cucina un grosso rombo?”, l’unica proposta del senatore poteva essere… una padella grande. E, allo stesso modo, i miei colleghi si sono sempre limitati a ridere se lui rideva, rattristarsi se lui si incupiva, mortificarsi se lui sembrava indispettito e a contrirsi ove lui si dimostrava funestato. Io, invece, che non riconosco la ‘libido adsentandi’…
I colleghi non sono stati solidali?
I miei colleghi quando hanno visto l’articolo del blog che mi impreziosiva si sono indispettiti. Per capire, deve vedere chi sono gli altri, perchè se no non si renderà conto. Unica eccezione è Walter Siti, che è un genio, un gran signore, un galantuomo. Tra l’altro mi ha proposta lui.
Ma cosa è successo?
Un giorno lui aveva riunito i pupi, ovvero i docenti che lui trattava come pupi, dicendo come dovevano insegnare. Ma se l’arte di far soldi sicuramente la conosce bene, credo che al dottor Valsecchi l’arte di insegnare sia sconosciuta. Io sono stata con la bocca cucita per tutto il tempo, con un atteggiamento che lui definisce snob e avrei peccato di arroganza quando lui disse: “guardate voi dovete rendere visibili le cose di cui parlate, anche cose sessuali” queste esatte parole. Io l’ho fatto finire, e poi ho replicato con stile teatrale: “io apprezzo moltissimo e credo di essere veramente sua discipula in questo ammaestramento però c’è un problema: io quest’anno dovrò fare come primo autore Catullo perchè è il primo autore che ci fa vedere il sesso in azione. C’è un epigramma (lui si è guardato intorno come a dire “ma che è parolaccia?”) catulliano stupendo che non possiamo trascurare perchè dobbiamo far vedere i picchi di quest’amore che diventa poi odio, abbandono, tradimento. Mi dice lei, visto che ha studi televisivi, fa cinema, come faccio a tradurre in immagini quell’epigramma che suona così: ‘Puttana, contrita, vattene tu che trecento per volta ti sei fatta tutti i nipotini di Remo’.”. Mi è stato detto che lui si è sentito spiazzato, offeso. Questa donna l’aveva fatto sentire nudo, aveva avuto l’ardore, l’ardire di domandargli una cosa alla quale non c’era risposta.
Il suo obiettivo qual era?
Capire fin dove volesse arrivare e ho cercato di fargli comprendere che un conto è l’esperimento da sapientino, ma quando tu vuoi dare corpo ad un epigramma del genere… Tutto aveva chiaramnete un sapore ironico. Volevo sottolineare l’assurdo di quello che stava avvenendo, sottolineando il paradosso di questo signore che voleva insegnare ad una come me che sono titolata nell’insegnare, come svegliare gli alunni dalla letargia. Ma io so come svegliare gli alunni da una letargia. Mi trovavo davanti ad un uomo che non aveva mai pulito una patata ma voleva prepare un pranzo per i regali d’Inghilterra.
Come si sono evolute le cose?
Lì per lì accennava al sorriso perchè ha capito che la cosa era intelligente. Chiamava in soccorso Manolo (suo braccio destro, ndDM) ma nessuno ha sciolto l’enigma. E’ cominciata una sorta di terrorismo subliminale: mi ha voluto là a lavorare con i ragazzi, per sei ore al giorno. Che sono pesantissime. C’erano solo matematica, latino e greco. Ma per fortuna i ragazzi erano affascinati ed io ero un magnete. Ho fatto cinque giorni che non sono stati registrati, e siamo arrivati a domenica, giornata in cui era previsto l’ingresso dei ragazzi nella casa. Ero nella hall dell’albergo con John Sloan in attesa di una persona della produzione che ci venisse a prendere per registrare. Ma poi, quando ero già pronta e vestita, arriva questa ragazza, Giada Palma, sobria, ineccepibile, molto speculare al padrone, e mi dice in maniera brutale, volgare, che non c’è più bisogno di me e potevo andar via. Mi mettono alla porta a cinque minuti dalla partenza e mi dicono che posso tornare in Sicilia. Prendo così un taxi, vado all’aereoporto e imbarco i bagagli, posso dimostrare tutto. Quando hanno saputo che ero già in aeroporto, mi hanno pregato di fare un passo indietro dicendomi che c’è stato un malinsteso e Valsecchi mi voleva a tutti i costi. Torno dunque indietro dopo aver recuperato i bagagli; lui mi viene incontro, affettuosissimo, mi dice che ho una grande personalità e chiama subito Manolo per il contratto. Nel frattempo, però, ero stata raggiunta da un agente di Milano, Marangoni, poichè il fatto che io fossi diversa aveva avuto una eco a Milano. Quando, dunque, ho detto di parlare con Marangoni per il contratto, Manolo è rimasto allibito.
E…
Mercoledi sera alle 21.30, alla vigilia della registrazione della puntata di sabato (che è registrata il giovedi), mi è arrivata una telefonata da una persona che non conoscevo che mi comunica la mia sospensione dal programma. A quel punto rispondo dicendo che non voglio essere sospesa ma scomunicata a divinis. Mi sono ritrovata quindi in hotel aspettando di prendere un pullman sino alle 23 del giorno successivo, visto che Alitalia mi sarebbe costata 200 euro solo di eccedenza bagaglio. E così me ne sono tornata nella mia amata Sicilia. Ma sono convinta che si rifaranno vivi.
[Foto | courtesy of Corriere di Gela]
1. Giuseppe ha scritto:
6 ottobre 2012 alle 16:19