Quando si allunga la coca cola con l’acqua naturale, c’è chi risparmia sul prezzo della coca e c’è chi si ‘ciuccia’ una bevanda diluita, e addio allo sgorgare di bollicine che si sente normalmente mentre scende per la gola. E’ successo più o meno questo con la prima puntata di Panariello non esiste: ad uno spettacolo preparato finalmente con tutti i sacri crismi, sono mancate le bollicine per creare quell’effervescente che in molti si aspettavano dal comico toscano.
Peccato perché le basi tecniche c’erano tutte, dalla fotografia di Pascucci alla scenografia di Gaetano Castelli, talmente sfarzosa che a sentir parlare di tagli e crisi economica scappava quasi da ridere. Fin dall’inizio però è mancata quella scossa capace di tenere il pubblico incollato al televisore. E’ come se Giorgio Panariello avesse deciso di prendersi i suoi tempi, ma i tempi della tv di una volta, che poteva permettersi Mina a Studio Uno, ma inconciliabili con la velocità a cui corre il mondo nel 2012.
Il varietà finisce per essere diluito dai monologhi: troppi e troppo lunghi, poco graffianti e a volte persino scontati. Panariello strappa qualche risata ma la verve del comico toscano sembra congelata da qualche parte, forse è rimasta in camerino con i personaggi più famosi interpretati da Panariello. Di questi è rimasta solo qualche traccia: c’è lo sfaticato Sirvano, ma niente che elettrizzi lo studio come sapeva fare Mario il bagnino ai tempi di Torno Sabato.
Dopo sei anni di assenza dagli schermi, qualche sassolino dalla scarpa era giusto toglierselo: c’è stata la frecciata alla tv del dolore e ai casi di cronaca nera che impazzano nelle ore della fascia protetta. E se Fiorello e Baldini facevano i provini di X Factor ai big della musica, Panariello con la complicità dell’esperto in materia Salvo Sottile, risponde con Italia’s Got Killer, uno degli sketch meglio riusciti della serata. Che poi potesse proprio Panariello impersonare Sottile, lasciando il giornalista al proprio posto, è un’altra storia…
Piacevole il momento musicale con Tiziano Ferro, al contrario del siparietto con Micaela Ramazzotti e l’avvocato Taormina: altro che favola, sembrava un incubo. I tempi andrebbero comunque rivisti. Rotto il ghiaccio dell’esordio, ci aspettiamo di rivedere il Panariello mattatore di Torno Sabato, quello goliardico e ‘pazzo’ che riusciva a tirare in mezzo il pubblico in studio con il macellaio Pio Bove, o quello di Lello Splendor e della Signora Italia. Magari lo show sembrerà meno elegante e raffinato dello Studio Uno di Mina ma, come ha detto Panariello, “siamo qui per far divertire il pubblico“.
1. Vincenzo ha scritto:
6 marzo 2012 alle 13:16