Che a Lina Carcuro piacesse rimanere alla storia per scelte controcorrente lo sapevamo da quando nella notte dei rumorosi braccialetti creò uno dei casi mediatici più succosi della storia del costume recente, quando ancora il Grande Fratello faceva notizia. Dopo qualche anno la dottoressa torna in pista sfidando il perbenismo e mettendo la faccia sul nuovo programma dell’amore.
La prima puntata di Made in love, in onda su Napoli TV, porta sugli schermi quella svolta che parte dell’opinione pubblica e dei fan di Maria De Filippi chiede a Uomini e donne: il trono gay. Se fino a questo momento la Castigatrice ha fatto orecchie da mercante preferendo innovare sul percorso già seminato e esplorando nuove stagioni dell’amore, più che nuovi confini, ci pensa la Carcuro a sfondare il muro dell’indifferenza facendo breccia proprio nel cuore del Sud, almeno sulla carta più ‘retrogrado’.
Scelta coraggiosa e lodevole, poco da eccepire. Giusta la scelta di non cadere nello stereotipo e di mostrare un volto del mondo omosessuale sicuramente non macchiettistico: estetisti, stilisti, operai, impiegati, parrucchieri, commessi, studenti, è una visione a 360 gradi. Positivo il messaggio che nasce dalla serena condivisione di un’avventura televisiva così particolare da parte delle famiglie dei tronisti, accompagnatori in studio o benedicenti tramite rvm. Tanti però anche i limiti, molti dei quali dovuti agli stenti di una tv locale.
Anzitutto una fotografia e la scenografia molto povere e ai limiti del kitsch, così come la grafica, sbiadita e banalmente fru fru. Nonostante i nobilissimi intenti l’atmosfera rimane spesso provincialotta: troppi i complimenti stucchevoli tra i protagonisti già prima che lo spettacolo entri nel vivo, sempre aleggiante la tentazione di colorire con un tocco di uè uè partenopeo la trasmissione.
Alessandro Feliù (sì, proprio lui l’ex naufrago) da giurato-opinionista cerca di sfoggiare colpi ad affetto ma si perde presto, non appena retoricamente appoggia uno dei cacciatori (qui i corteggiatori si chiamano così) solo perché viene da Sesto San Giovanni. L’altra componente della giuria, presentata come un gota della recitazione, con il suo pellicciotto surreale sembra troppo fantasy per essere vera.
Lina, indubbiamente una delle concorrenti più di polso di tutto il Gf, ’scimmiotta’ un po’ Maria, in maniera fisiologica del resto: lancia gli errevuemme, pungola il dialogo e mette in evidenza i piccoli dettagli dei gesti nel più defilippiano dei modi, si distacca però dall’archetipo dispensando baci e abbracci qui e lì e intervenendo un po’ troppo spesso nell’arena (altro che conduzione in sottrazione!)
Piccole variazioni sul tema: le esterne scelte sia dai tronisti sia dalla giuria esterna, concorrenti presentati con il profilo psicologico redatto da uno specialista chiamato dalla trasmissione. Qua e là si sbocconcella da qualche sperimentazione dell’Uomini e donne nazionale: l’impaccio della prima volta rende difficile valutare le possibilità di riuscita dell’idea. Attendiamo sviluppi e chissà che Maria non valuti l’esperimento.
1. MisterGrr ha scritto:
18 gennaio 2012 alle 13:49