Il tribunale televisivo più noto d’Italia si sta via via svuotando di quelle peculiarità che l’hanno reso grande nel corso degli anni. Uno show che pur andando in onda su un’emittente commerciale poteva, senza ombra di dubbio, essere definito servizio pubblico, andando a conciliare pubblica utilità ed intrattenimento. Un mix gradevole e di successo che è riuscito a rimanere, meritatamente, sulla cresta dell’onda per oltre vent’anni.
Ma parlare al passato è tuttavia d’obbligo. Forum, col ritorno sull’ammiraglia del Biscione, non è più quello di una volta. Pur non essendoci alcuna necessità di rivoluzionare un prodotto di per sè già vincente e in grado di rinnovarsi, il nuovo mezzogiorno di Canale5 si è “sporcato” di tutte le caratteristiche che marchiano indelebilmente un programma come “tv spazzatura“. Le cause, diventate quasi risibili, hanno per protagoniste delle poco credibili “parti in causa”, dove l’unica parte è quella che viene recitata per animare un dibattimento col quale, probabilmente, poco c’entrano a telecamere spente. E se prima, a farla da padrona, c’erano le liti condominiali e tutti quei problemi che realmente riuscivano ad evitare, al malcapitato, una visita al palazzo di giustizia, adesso, oggetto delle cause, sono questioni omosessuali, tradimenti, corna e coppie di fatto che, prese a piccole dosi, riescono sicuramente a sensibilizzare l’opionione pubblica ma che, in grandi, grandissime quantità, non possono che risultare stomachevoli e con l’unico obiettivo di fare spettacolo. Un cattivo spettacolo perfettamente in linea con la nuova televisione che deve necessariamente rifugiarsi in copioni già visti e sentiti poichè incapace di tenere il pubblico incollato al video puntando semplicemente su una televisione ben scritta.
Non si riesce a capire, per giunta, come possano degli autorevoli esponenti del mondo forense sottostare ed accettare imbarazzanti teatrini come quelli messi in scena quotidianamente a Forum. Ma ciò di cui realmente non se ne può più è il pubblico del programma composto da eccentrici personaggi che, oltre a far sfoggio di quell’atteggiamento tipico di chi si sente già arrivato, si “diverte” a dispensare, alla veneranda età di nemmeno trent’anni, lezioni di vita e consigli di “sopravvivenza”.
E poi lei, Rita Dalla Chiesa:
Più volte definita da chi vi scrive una Signora del piccolo schermo italiano per i modi garbati che le hanno permesso di entrare nelle case degli italiani in punta di piedi, Rita sembra aver messo da parte quel raro (oggigiorno) rigore che ha fatto di Forum un’isola felice nel panorama catodico. La Dalla Chiesa sembra essersi buttata a capofitto nelle teatrali querelle che la vedono in prima linea per far sentire la propria voce. Voce che in più di un’occasione è espressione di un idealismo eccessivo (e a tratti indisponente) che permea gran parte delle puntate del programma nelle quali domina sempre più il talk a discapito di quello che, un tempo, riempiva gran parte dello show: il dibattimento.
Ieri, la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha con ogni probabilità fatto scaturire la scrittura di questo pezzo. Argomento, manco a dirlo, i cani, croce e delizia di Rita Dalla Chiesa. La paladina catodica dell’animalismo difendeva a spada tratta l’ingresso dei animali all’interno dei luoghi di culto. E sin qui, nulla questio. Questione di opinioni. Ma il ritenere preferibile la presenza di un cane (poichè silenzioso, a detta della conduttrice) a quella di un bambino (fastidioso, poichè urlante o agitato tra i banchi) è veramente una bestemmia.
Forse un piccolo passo indietro sarebbe opportuno. Così come opportune sarebbero delle scuse, o quanto meno dei chiarimenti, da parte della garbata presentatrice, proprio come ha chiesto Lei stessa a gran voce ai conduttori di un programma radiofonico sul quale si scherzava (sbagliando, ci mancherebbe) sulle torture agli animali.
1. luigino ha scritto:
23 gennaio 2009 alle 18:03