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dicembre

A FEBBRAIO E MAGGIO 2009 LO SWITCH OFF IN TRENTINO E VALLE D’AOSTA. E INTANTO IN SARDEGNA MEDIASET PERDE IL 7.8% DI SHARE

DTT Switch Off 2009 @ Davide Maggio .it

Sono state diramate dal Ministero delle Comunicazioni, le date dei prossimi switch off regionali. In Trentino, alla mezzanotte del 15 febbraio, spegneranno l’analogico RaiDue e Rete4. Nel processo di avvicinamento allo switch off totale, quindi, i canali saranno visibili solo sul digitale terrestre nei multiplex che gli andranno a sostituire. Ma se il 15 febbraio toccherà al Trentino un mini switch-off, a partire dall’11 maggio 2009 (e per undici giorni) la Valle d’Aosta passerà completamente al digitale, emulando quanto avvenuto a metà ottobre in Sardegna.

A switch off ultimato, in Trentino sarà possibile vedere 28 canali nazionali in chiaro, 4 in alta definizione, le offerte pay made in Mediaset e in Telecom e le due emittenti locali della regione, Rttr e Tca. In Valle d’Aosta invece l’offerta dovrebbe essere più ampia perchè, grazie all’assenza di interferenze bloccate dalle Alpi, potranno essere sfruttate tutte le 55 frequenze del Dtt, anche se l’Autorità Garante delle Comunicazioni ad oggi ne ha assegnate solo 36.

Intanto in Sardegna, l’unica regione d’Italia completamente all digital, le reti Mediaset in novembre hanno perso 7,8 punti di share rispetto a novembre 2007, mentre guadagnano terreno quelle Rai (Rai4 passa dallo 0,5% al 4%) e Sky.

Oltre a Mediaset anche le tv locali perdono ascolti e nell’isola sono passate dal 2,7% al 2,3%. (Dati tratti da “La Repubblica”).

Il gruppo che, dunque, sembra puntare maggiormente sul Digitale Terrestre, vede paradossalmente un calo d’ascolti non trascurabile e la domanda sorge, dunque, spontanea: come si muoveranno in quel di Cologno per arginare la fuga dei telespettatori?



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4 Commenti dei lettori »

1. alexa ha scritto:

19 dicembre 2008 alle 09:29

il digitale terrestre che hanno voluto ad ogni costo spendendo una sacco di soldi pubblici per interessi privati, gli si sta ritorcendo contro. Salgono Rai e Sky, calano Mediaset e anche Premium non è che abbia dei numeri eccezzionali (si parla di 2 milioni e mezzo di tessere ma il che non equivale a 2 milioni e mezzo di abbonati fissi e fedeli.



2. Andrea Ferrario ha scritto:

19 dicembre 2008 alle 10:21

Il fatto che con il passaggio al digitale terrestre, in Sardegna, Mediaset abbia perso quasi l’‘8 per cento di share dovrebbe far meditare. Evidentemente, obbligato ad utilizzare un nuovo strumento, il pubblico ha avuto anche modo di vedere ed apprezzare delle valide alternative alle reti generaliste. Del resto, viene natuarale pensare che questo switch off altro non sia che un mezzo, più o meno mascherato, per far migrare il pubblico verso la televisione a pagamento: prova ne è che Mediaset propone in prima serata “”Matricole e meterore”" del 2002 (senza dichiarare che si tratta di repliche,anzi, rimontando e ridoppiando alcuni filmati attualizzandoli anche con grafiche aggiornate in sovraimpressione), mentre Mediaset premium propone film in prima visione e novità assolute. Forse è il caso di meditare.



3. erodio76 ha scritto:

19 dicembre 2008 alle 13:44

Secondo me Mediaset pensa molto di piu’‘ al DDT che alla tv generalista classica. E i risultati (d’‘ascolto) ne sono la prova!



[...] Gli ascolti nella prima regione all-digital mostrano il bel mix di serie tv, film e magazine del canale in vetta alle classifiche e perciò ne è soddisfatto il direttore Carlo Freccero che dice al Corriere : «Rai4 può essere, in prospettiva, la prima risposta della Rai all’offerta Sky destinata a un pubblico giovane, autonomo, non passivo, affascinato dalle potenzialità di internet, dell’universo della rete…» e continua anticipando i prossimi contenuti in onda sul canale «Abbiamo acquistato i diritti italiani di “In treatment”, il remake della serie israeliana “Be’ Tipul” di Hagai Levi. Ci saranno attori e regista italiani, sarà un esperimento narrativo legato alla psicanalisi e al rapporto tra paziente, terapeuta e realtà quotidiana. Penso che Rai4 possa essere l’anello di congiunzione tra la tv di servizio pubblico, internet e i nuovi media. Insomma un canale ibrido, sospeso tra tv tradizionale e futuro». [...]



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