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Vespa: «Se fossi stato di sinistra la mia carriera sarebbe stata più agevole»

L'intervista del Corriere al giornalista a pochi giorni dal suo 80° compleanno.

Fabio Fabbretti

di Fabio Fabbretti

23/05/2024 - 17:28

Vespa: «Se fossi stato di sinistra la mia carriera sarebbe stata più agevole»

Alla soglia degli 80 anni, che compirà lunedì 27 maggio, Bruno Vespa allontana lo spettro del ritiro. Con Porta a Porta, che avrà anche uno speciale in prima serata il 10 giugno dopo le Elezioni Europee, e Cinque Minuti si appresta a chiudere la stagione televisiva. Ma ancora una volta sarà solo un arrivederci a dopo l’estate.

Il giornalismo si fa con la testa, che ancora funziona bene. Il ritiro lo deciderà il mio editore di riferimento: il Padreterno

dichiara il conduttore e giornalista al Corriere della Sera. E a proposito di editore, quindi di politica (due mondi che da sempre in Rai vivono a braccetto), Vespa si lascia andare ad una considerazione sulla sua carriera:

Non lo si può chiamare rimpianto perché mi è andata benissimo. Ma sono convinto che, se fossi stato di sinistra, la mia carriera sarebbe stata più agevole. Per esempio, non avrebbero ridimensionato o cercato di chiudere Porta a Porta.

Pericolo che oggi, con Giorgia Meloni Presidente del Consiglio, non sembra correre. Guai, però, a considerarlo il “consulente occulto” della Premier: “È ridicolo anche solo pensarlo”, sostiene. Vespa ammette dunque di non essere un uomo di sinistra, ma al tempo stesso preferisce non sbilanciarsi pubblicamente a destra:

Sono un moderato. E se mi chiede che cosa s’intende per moderato le rispondo che sono decenni che mio figlio Alessandro ogni volta mi chiede per chi ho votato. Non l’ha mai scoperto.

Infine, su Benito Mussolini e la detenzione a Campo Imperatore, che alimenta ancora oggi la storia secondo cui Bruno sia figlio del Duce:

Non tornano i conti. Mia madre andò a insegnare ad Assergi, ultimo paese prima della funivia per Campo Imperatore, dove avevano mandato Mussolini, solo nel 1949. Quando “papà” (sorride, ndr) era già morto da qualche anno

spiega Vespa, che dice di non essersi mai infastidito per questa storia, che “mi fa sorridere”.

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