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Carlo Conti: «Se farò meno ascolti di Amadeus non importa»

Il prossimo conduttore del Festival appare tranquillo: «Sono a un punto della mia carriera in cui non devo dimostrare niente».

Fabio Fabbretti

di Fabio Fabbretti

23/05/2024 - 11:04

Carlo Conti: «Se farò meno ascolti di Amadeus non importa»

Carlo Conti sarà il prossimo conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo. Non è la prima volta (ha guidato la kermesse, per tre anni, dal 2015 al 2017), eppure “ho ricevuto più messaggi oggi di quando è nato mio figlio” ha dichiarato ieri al TG1, dove è stata ufficializzata dalla Rai la notizia del suo ritorno nella città dei fiori. Allora arrivava dopo dopo un’edizione non particolarmente riuscita (Sanremo 2014 di Fabio Fazio), oggi prende in eredità il delicato post Amadeus. Ma, assicura, “nessuna ansia”.

Sono a un punto della mia carriera in cui non devo dimostrare niente, né a me stesso, né al pubblico, né all’azienda. Se farò meno di Amadeus non importa, non è solo una questione di share; cercherò di fare un buon prodotto e un buon servizio alla discografia, questa è la cosa importante. Non è importante se farò meno in termini di share, altrimenti dopo i grandi Festival di Baudo avremmo dovuto chiudere Sanremo. Amadeus ha fatto un grandissimo lavoro, straordinario, crescendo di anno in anno sia dal punto di vista musicale che di ascolti. Io cercherò di continuare quel lavoro

ha dichiarato Conti a RTL. Nessun timore dell’inevitabile confronto con Amadeus e forse è anche per questo che la Rai ha scelto di richiamarlo; un usato sicuro che, ammette il diretto interessato, ha messo d’accordo tutti:

Abbiamo ufficializzato qualcosa che era nell’aria già da un po’. Stavamo ragionando con l’azienda e abbiamo trovato un punto d’incontro. Ho sentito un grande affetto intorno alla mia candidatura da parte di tutta l’azienda, dai vertici alle maestranze. Quindi mi sono detto: ‘torniamo sul luogo del delitto, i Conti tornano’.

Riparte, dunque, dai suoi Festival, che hanno in qualche modo dato una sterzata alla rinascita musicale della kermesse, proseguita con Claudio Baglioni e “consacrata” con Amadeus. Conti non è tipo da autocelebrazioni, ma…

l’unica medaglietta che mi metto è che dai miei Festival sono partiti Mahmood, Irama, Ermal Meta, Francesco Gabbani, Enrico Nigiotti, Giovanni Caccamo. Era un momento di grande rinascita della musica italiana.

Dieci anni dopo, però, qualcosa dovrà per forza cambiare, a cominciare dal regolamento, che ha già dichiarato di voler rinnovare, anche rispetto a chi l’ha preceduto fino a “ieri”.

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