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Chiambretti sull’orlo della crisi

Mattia Buonocore

di Mattia Buonocore

22/05/2024 - 13:21

Chiambretti sull’orlo della crisi

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Che il martedì sera sia diventato una bestia nera per Rai3 è assodato. La terza rete si è trovata a ricoprire un vuoto andando a competere non con uno bensì con due programmi/volti che un tempo ospitava in quella collocazione (Floris e Berlinguer). Ma ricondurre i claudicanti risultati di Piero Chiambretti alla difficoltà della collocazione sarebbe in larga parte fuorviante. Il peggior nemico del conduttore non è il giorno della settimana, nè la rete, nè la collocazione bensì se stesso.

Al di là di alcune specificità e contingenze fallaci, Donne sull’orlo di una crisi di nervi nella sostanza è l’ennesimo markette, format riproposto in tutte le salse, con progressive variazioni, negli ultimi 20 anni. Un format che mostra segni di cedimento da anni e perseverare nel riproporlo è autolesionismo allo stato puro.

Il conduttore rimane sagace e il suo eloquio risulta piacevole, eppure c’è quella patina di naftalina, amplificata da alcuni momenti farraginosi, che non riesce a scrollarsi di dosso. E’ vero che in tv non bisogna essere nuovi a tutti i costi o fare innovazione per intercettare il pubblico, lo sforzo però che si richiede è quello di stare almeno al passo coi tempi e attualizzarsi. Nel 2024 dobbiamo stare ancora a parlare di donne e uomini? Ancora un titolo come ‘Donne sull’orlo di una crisi di nervi’?

La classicità dell’impostazione va bene se sei su Rai1 e sei un grande alfiere della tradizione, non se sei uno che parla ad un pubblico quasi di elite al quale richiedi uno sforzo maggiore nella visione e che da te si aspetta l’innalzamento dell’asticella.

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