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Sanremo 2024, la polemica ‘passivo aggressiva’ di Amadeus

«Si è parlato troppo di John Travolta ma credo non si sia dato il giusto spazio alla testimonianza di Allevi»

di Roberto Mallò

08/02/2024 - 21:26

Sanremo 2024, la polemica ‘passivo aggressiva’ di Amadeus

Amadeus non le manda a dire. Ma sarebbe stato meglio tacere. Apertura con vena polemica per Amadeus nella terza serata del Festival di Sanremo 2024. Prima di dare inizio alla gara, il conduttore e direttore artistico della kermesse canora, rimarcando quanto già affermato in conferenza stampa, ha infatti voluto esprimere il suo dissenso per le troppe polemiche su John Travolta, protagonista di un numero poco riuscita e di una sospetta pubblicità occulta. Breve discorso, dai toni passivi aggressivi, che ha tradito un evidente nervosismo.

In molti mi chiedono in questi giorni: ‘Ama, ma sei felice?’. Io sono felicissimo e per questa felicità voglio dire grazie a tutti voi, a tutto il pubblico. Siete milioni. Grazie per l’affetto, per l’entusiasmo, per gli ascolti eccezionali che ci state regalando, grazie. Un grazie immenso a tutti gli artisti in gara. Grazie, grazie, grazie ai cantanti. Le loro canzoni sono già diventate colonna sonora delle nostre giornate. I numeri degli streaming sono da record, per non parlare dei passaggi in radio

ha esordito Amadeus, prima di lasciarsi andare al suo sfogo:

Un grazie, ancora più sentito, lo voglio dire a chi su questo palco ha saputo portare emozioni importanti, come le ragazze e i ragazzi di Mare Fuori che ieri sera, con le nuove parole dell’amore, hanno mandato un messaggio profondo e necessario sul tema della violenza di genere. E infine, un grazie a nome di tutti a chi ha scelto di voler condividere con noi la sua fragilità, la sua forza, il suo elogio alla vita. Si è parlato oggi tanto, secondo me troppo, di John Travolta, ma credo non si sia dato il giusto spazio alla straordinaria testimonianza del maestro Giovanni AlleviParliamo di questo, che è molto più importante. E facciamo proprio nostro il suo insegnamento.

Sfuriata, seppur pacata, che ha concluso con un’ultima ‘frecciatina’ a chi ha criticato il siparietto cringe sulle note de Il ballo del qua qua:

Noi ci accettiamo per quello che siamo, in tutta la nostra leggerezza, che poi è la leggerezza della felicità.

Precisazione evitabilissima. Soprattutto se la leggerezza tanto decantata viene fuori soltanto di fronte agli elogi e immediatamente messa da parte alla prima difficoltà. Sarebbe stato più opportuno fornire risposte in conferenza senza far leva sul benaltrismo.

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