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Sanremo 2024, Pagelle Seconda Serata

I promossi e i bocciati della seconda serata del Festival di Sanremo 2024. Pagelle a Dargen D'Amico, Giorgia e Giovanni Allevi.

Mattia Buonocore

di Mattia Buonocore

08/02/2024 - 01:20

Sanremo 2024, Pagelle Seconda Serata

Promossi

9 a Giovanni Allevi. Il musicista offre una testimonianza preziosa e autentica sulla malattia e sulla rinascita. Non pontifica, non fa spieghini, racconta emozionato ed emozionando gli anni che gli hanno scombussolato la sua intera esistenza. E alla fine chiude un cerchio rimettendosi al piano in un climax televisivo perfetto.

7 a Giorgia. Il suo l’ha fatto: ha cantato, si è lasciata andare con delle battute, ha interagito con gli ospiti e si è prestata alle gag. Tuttavia per dirla con un’espressione ormai cara al mondo della musica “non è arrivata” sino in fondo. E’ come se fosse sempre un po’ schermata.

7- ai cantanti presentatori. La trovata è stata curiosa, nella pratica però i big, tranne in qualche caso, non sono riusciti ad andare oltre il compitino che non avrebbe reso quasi impercettibile la loro presenza.

6 1/2 all’ospitata del cast di Mare Fuori. Qualcuno la chiamerebbe operazione commerciale legata al sociale, di fatto usare gli idoli della fiction per veicolare un messaggio positivo è una mossa azzeccata. Tralasciamo il livello di recitazione che, in alcuni momenti, ha rasentato l’effetto recita scolastica.

6+ a Fred De Palma. Il re dei tormentoni estivi a Sanremo lo aspetti al varco. Il rischio di ritrovarsi Elettra Lamborghini in pantaloni c’era e invece Fred mostra una certa sicurezza. Non avrà la voce e l’intonazione di altri ma se la cava e il brano, pur con alcuni limiti, cresce ascolto dopo ascolto.

6 a Gazzelle. Un titolo ‘tutto qui’ che è già una pagella. Eravamo romanticamente persuasi dall’idea che con un timbro così potesse dare intensità anche all’elenco del telefono, dopo aver ascoltato la sua canzone sanremese sono crollate le nostre convinzioni. Non è un brano brutto quanto piuttosto sprecato proprio per le sue capacità.

6- a Dargen D’Amico. Il cantante inizia a diventare vittima di se stesso: più che alle prese con un’onda alta sembra imprigionato in sabbie mobili. Un po’ tutto un po’ niente.

Bocciati

5 1/2 alla seconda serata del Festival di Sanremo. L’inedita formula alla conduzione e soprattutto l’intervento di Allevi hanno salvato una serata azzoppata da un autorato pigro. Non si è rivelata un grosso handicap, invece, la notorietà delle canzoni probabilmente perché, dopo il calderone della prima serata, c’era bisogno di farle ‘decantare’.

5+ a Il Volo. Ogni anno il gruppo si muove sulla stessa linea ma con un downgrade. L’unica novità sono tre outifit che fanno a cazzotti tra loro: il super Sayan alla Sonrisa, l’uomo con la tuta chic e il cameriere total black.

4 all’inizio con Ruggero. Tra Corrida e trono over, con l’opening della seconda serata la si butta un po’ in vacca. L’effetto sorpresa, la gag e il Fiorello ‘uber alles’ vanno bene a patto di non oltrepassare il segno.

3 al momento vintage sulle musicassette tra Amadeus e Giorgia. C’è solo un motivo per cui valesse la pena guardarlo: capire dove volessero andare a parare. Poi però l’abbiamo visto e non l’abbiamo capito lo stesso.

2 all’ospitata di John Travolta. Già l’intervento emanava un tanfo di vecchio e superfluo, come se non bastasse si è messo di mezzo Fiorello che gli ha proposto il ballo del qua qua che ha avuto il (de)merito di farci rivalutare il massaggio ai piedi di Victoria Cabello di 18 anni fa. La parte migliore è stata quando qualcuno dalla platea ha gridato “Multa” al sentire Amadeus nominare (genericamente) i social.

1 a Leo Gassman. Difficile che a qualcuno dopo averlo sentito cantare come Califano, verrà la voglia di guardare la fiction biopic che lo vede protagonista nei panni dell’iconico cantante romano. O forse era una promozione per Tale e Quale?

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