Ritorno alle origini, niente trash. Il ritornello alla vigilia di Grande Fratello 2023 è il medesimo che, a furia di essere ripetuto, sembra suonare come un disco rotto. Se da un lato apprezziamo la bontà degli intenti – del resto una pulizia è ciò che professiamo da anni -, dall’altro qualche punto di domanda sulle strategie di Mediaset ce l’abbiamo. E se dietro alle belle parole si celassero (anche) supercazzole?
Innanzitutto i proclami attuali sanno di giganteschi ‘mea culpa‘. Si ammette, innanzitutto, la deriva del format che è stata progressiva (non frutto di sporadici incidenti) e accelerata dalle versioni extralarge e dalla scelta di concorrenti low cost. Quando si dice, poi, che “sarà evitata la ricerca di visibilità ad ogni costo” si conferma che finora così non è stato creando allo stesso tempo un cortocircuito. A voler essere provocatori: come definireste una persona che mette in stand by la propria vita per farsi spiare dalle telecamere h24, anche mentre si va in bagno, e farsi giudicare da pubblico e opinionista? Credete, poi, che i protagonisti delle prime edizioni non cercassero visibilità?
Il nocciolo della questione è un altro: ciò che si bolla come negativo non è sbagliato a monte. Lo smanioso di visibilità ci può essere al Grande Fratello così come può essere normale avere un personaggio trash. Tutto sta nel non renderli eroi, nel non camuffare ignoranze o incentivare mitomanie e teatrini costruiti tavolino.
Altro refrain ricorrente è “puntare sulle storie“. Grande Fratello 2023 darà importanza alle storie dei concorrenti, annunciano con orgoglio. Peccato che il vero GF non sia fatto dalle storie del cast, bagagli che arrivano dall’esterno o dalle sorprese e dai confronti con chi sta fuori. Il Grande Fratello è ciò che accade al di là della porta rossa e, dunque, le dinamiche tra sconosciuti all’interno di un ambiente chiuso che vivono come se stessero a casa e non in uno show televisivo (occorre ribadirlo tutte le volte in cui ci si lamenta per parolacce o espressioni inopportune). Le storie sono sì essenziali ma pur sempre un contorno per decifrare la persona, un dettaglio nel quadro più grande insito in un irripetibile microcosmo umano.
Così ci avviamo all’alba di una nuova era. La prima è stata quella della scoperta, in cui tutto era possibile e tutto destava curiosità. Asciutta, veloce, senza troppi fronzoli come la conduzione di Daria Bignardi. Se la prima edizione era più provinciale, la seconda cominciava ad aprirsi al mondo.
Poi c’è stata la scossa targata Barbara D’Urso (edizione 3-5) in cui lo show ha iniziato a prendere sopravvento sul reality: mood più allegro, concessioni trash senza calcare la mano per un prodotto estremamente nazionalpopolare fino alla scellerata scelta di fare due edizioni in un anno che ha causato una prima frattura col pubblico. Nell’era di Alessia Marcuzzi si è cominciato a sentire di più il game, a livello psicologico, e, complice l’affermarsi di altri reality, nel prime time è stato dato maggiore spazio a discussioni e confronti tra gli inquilini, sfociati poi nella svolta soap delle edizioni lunghe. In seguito si è abbattuto il declino con edizioni flop o incolore in cui ogni cosa aveva il sapore della replica.
Nuova linfa è arrivata così dalla versione vip, che ha funzionato con personaggi di primo piano e ha riportato un po’ di show, seguendo però una parabola simile a quella del nip. Con Alfonso Signorini le storie si intrecciano alla soap e si assiste al trionfo dei social, usati come bastone e carota per i concorrenti, in una puntata osannati perchè “piacete così”, nell’altra umiliati dall’alto di un poco credibile piedistallo. In mezzo, il ritorno d’ursiano, di tutta altra pasta rispetto ai primi, con la prima vera commistione vip(pini) e sconosciuti con storie, scalette pre-programmate sulla base dei precedenti dei concorrenti, sgretolamento definitivo delle regole base del programma (isolamento e segretezza del confessionale) e un GF usato come contenitore, svuotato da contenuto proprio, ma in compenso con del mordente.
E ora cosa accadrà?
1. M ha scritto:
3 agosto 2023 alle 16:10