24
marzo

Diodato a DavideMaggio.it: «Ho imparato a lasciarmi andare, a vivere senza il timore di essere ferito». E sul mancato ritorno a Sanremo… – Video

diodato

Diodato

Un ritorno ‘Così Speciale’. Dopo l’exploit sanremese del 2020, che ha dato ‘rumore’ alla sua carriera, e, complice lo stop pandemico, Diodato si è preso i suoi tempi. “Nel momento in cui non sei esposto come al solito sembri essere scomparso. Ho fatto tante cose in questi anni, la prima è sicuramente vivere, tanto, intensamente” ci dice esordendo nella nostra chiacchierata in occasione dell’uscita del suo nuovo album. Da oggi è disponibile Così Speciale, disco di inediti per Carosello Records che lo porterà in tour nei principali club italiani ed europei a partire dal 15 aprile e che sembra essere la summa di quanto appreso negli ultimi anni sulla vita e su se stesso. E se volete sapere quali sono le cose ‘così speciali’ continuate a leggere. DavideMaggio.it ha incontrato Antonio Diodato.

Video intervista a Diodato

Mancavi da tre anni. Come mai un’assenza così prolungata?

Sicuramente questi tempi portano ad un certo tipo di esposizione e, nel momento in cui non sei esposto come al solito, sembri essere scomparso. In realtà ho i miei tempi, i miei respiri, ho anche un rapporto di un certo tipo con social e con tutta quella parte lì. Ho fatto tante cose in questi anni, la prima è stata sicuramente vivere, tanto, intensamente, ed è stata una volontà mia quella di interagire con amici e persone nuove. Anche con la musica, ho fatto un tour all’estero. Ho continuato a viaggiare e ad amplificare quelle sensazioni che mi portavo dentro che poi, pian piano, sono diventate le canzoni di questo nuovo album.

Così Speciale è il titolo del tuo album, quali sono le cose così speciali?

Cose che nel momento in cui le hai vissute non le hai percepite tali perché ti sembravano scontate ma che scontate non erano. Sono cose molto semplici con dentro messaggi in realtà abbastanza immediati e forti. La possibilità di potersi avvicinare a qualcun altro, di confrontarsi, il permettere a qualcuno di lasciarti qualcosa dentro e poi sentirlo pian piano fiorire indipendentemente da ciò che accade dopo. Tutta questa interazione umana, che ho avuto in questi anni, mi ha fatto pensare che fosse qualcosa di speciale che doveva essere, in qualche modo, raccontato.

Se dovessi pensare allora ad un incontro che in questi anni ti ha lasciato il segno?

L’esperienza anche strana che ho vissuto è stata quella di vivere in una sorta di comune insieme a tanti amici che vivevano con me nella stessa casa. Abbiamo condiviso spazi, serate, è stata un’esperienza a volte anche forte che probabilmente nasceva anche di risposta a dei momenti di privazione che avevamo vissuto precedentemente. Ma è stata splendida, ho dei ricordi davvero molto belli e tanto di quella esperienza è presente in questo nuovo lavoro.

In un passaggio del brano Così Speciale si dice: “Quando pensavo che bastasse un po’ d’amore a cancellare tutti i nostri mali”. Quando è che L’amore non basta?

Quando a volte tendiamo a cancellare noi stessi, quasi a sovrapporci con l’altra persona. Non basta quando scompare un’identità tra due persone in un rapporto,  quando a un certo punto non basta più ascoltare ma in quel momento lì già l’amore non c’è più perché ascoltarsi è, a mio avviso, un atto d’amore. L’amore non basta, a volte, davanti a cose molto grandi e tremende che accadono come ad esempio una guerra. Davanti a determinate cose hai la sensazione che tutto l’amore che metti non basti a fermare la volontà o determinate azioni ed è una cosa anche molto frustrante perché è come se fossi sicuro di aver capito qual è la soluzione – perché l’amore è la soluzione tante volte, perché è anche un atto di coraggio provare a mettersi nei panni dell’altro – ma ti rendi conto che non puoi nulla rispetto a cose così più grandi di te.

Prima, in conferenza, parlavi criticamente di una società polarizzata. Perché questo accade?

Questo accade perché gli estremi sono più facili da utilizzare anche in propaganda. Ti lasci sedurre perché vanno a toccare degli aspetti primordiali  che hanno a che fare con la paura. Se io riesco a innescare dentro di te la paura dell’altro, tu hai bisogno di essere difeso e io posso difenderti. Quindi in qualche modo mi permetti di difenderti da una aggressione che poi non esiste. E’ una cosa collaudata da diversi anni che viene sfruttata per ottenere consensi.

Hai dichiarato di essere uscito da un tuo periodo buio, conoscendoti meglio (“La soluzione passa per la conoscenza di sé…”). Cos’è che hai imparato di te?

Di me ho imparato a capire che sono una cosa complessa. Ho imparato anche a mettere più leggerezza, a vedere qualcosa di più grande in questa cosa pazzesca che è la vita in cui siamo tutti collegati. Questo mi affascina cosi tanto dal volermi distaccare dalle mie piccolezz,e anche dai miei timori, dalle mie fragilità, ansie. Arrivo a dirmi: Antonio lasciati andare, vivi e non avere il timore che questa cosa possa ferirti o debba ferirti ad ogni costo.

Era più facile vivere il tuo lavoro quando le attese erano più basse o adesso post vittoria a Sanremo?

Arrivo a questo album anche con una certa serenità, tutto ciò che mi è accaduto in questi anni mi ha dato più stabilità e sicurezza in quello che faccio perché c’è tanta gente che aspetta le mie canzoni. Mi sento molto rappresentato da quello che sto facendo, credo che sia bello il momento che sto vivendo.

Hai presentato un brano quest’anno a Sanremo? A un certo punto è stato scritto che avevi ritirato la tua candidatura.

Non ho mai presentato un brano quest’anno al Festival di Sanremo. Mi hanno fatto capire che c’è una porta aperta, ho un bellissimo rapporto con Amadeus ma sentivo che questo album doveva seguire un altro percorso, pur sapendo che il Festival di Sanremo aiuta tantissimo per accendere un faro sul tuo lavoro. Sentivo che doveva avere un altro respiro.

A proposito di televisione, dopo Sanremo ti hanno proposto di fare il giudice di un talent? Lo faresti?

Oddio non credo di aver ricevuto proposte per fare il giudice di talent. E non credo sarebbe questo il momento per farlo.

Un curiosità per chiudere: è vero che ami fare lunghe passeggiate?

Io cammino sempre, mi piace camminare anche la sera per le strade della città in cui sono, perché vivo a Milano ma viaggio tanto. Mi aiuta anche a pensare, scrivo mentre cammino. Cammino anche tanto dentro casa.

Qual è la canzone che hai scritto mentre camminavi?

Quasi tutte, mi si attiva di più il cervello. Riesco a pensare meglio.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

, ,



Articoli che potrebbero interessarti


diodato
Intervista a Diodato: «La mia canzone di Sanremo ‘c’est moi’. Scommetto su me stesso e sui Negramaro»


Diodato (US Words For You, ph Alessio Albi)
Canzoni Sanremo 2024 | «Ti muovi» di Diodato – testo e significato


Mr.rain
Intervista a Mr. Rain: «Sanremo mi ha fatto crescere e non sentire più solo. Non ritorno per la gara ma per un messaggio»


Angelina Mango
Intervista ad Angelina Mango: «Sono una bimba incasinata con i traumi. Vado a Sanremo per amore»

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.