Giù le mani da Il Circolo dei Mondiali. Ad alzare la voce, in un periodo per lei per giunta di disfonia, è Alessandra De Stefano in difesa del suo programma in onda la sera su Rai 1 dopo le partite delle 20 dei Mondiali di calcio.
“La correttezza è fondamento della mia esistenza, del mio mestiere. Colleghi della carta stampata, e non solo, mi hanno attaccato perché ero senza voce!!! Hanno giudicato Il Circolo dei Mondiali su una sola puntata. Ignorato ascolti e share. Le menzogne mi indignano. Siete il nulla“
tuona via social la conduttrice e direttrice di Rai Sport. Lodevole ma un tantino esagerata la protezione del proprio gioiello, che – diciamolo – non ha particolarmente brillato. Non è soltanto una questione di ascolti (partito attorno all’8-9% di share, è poi salito a pari passo con l’interesse per le partite, assestandosi all’11-12%, con l’ultima di ieri sera al 15.7%), ma anche di contenuti, spesso poco entusiasmanti o trattati con eccessiva sufficienza (vedi il caso Juventus) per poter sperare di conquistare un pubblico già privo della propria Nazionale in gara e pronto a scappare ad ogni fischio finale (ricordiamo che al programma è stato conferito l’arduo compito di occupare una prima serata autunnale di un’ora su una rete ammiraglia). Si è puntato, anche giustamente, sul connubio calcio e spettacolo senza però la presenza di chi, televisivamente parlando, ne ha le qualità per farlo. La beffa dell’assenza di voce della De Stefano, poi, non ha aiutato.
Il tentativo di riproporre la magia de Il Circolo degli Anelli, che “volava” su Rai 2 sotto una pioggia di medaglie azzurre alle Olimpiadi, in un’estate in cui la Nazionale di calcio si laureava Campione d’Europa, era già una sfida persa in partenza. Un’esperienza, quella del Circolo, che si rivelò una piacevolissima eccezione e come tale sarebbe dovuta restare.
1. Pianeta Urano ha scritto:
15 dicembre 2022 alle 12:43