Oltre che dalle polemiche tra i giurati, la diciassettesima edizione di Ballando con le Stelle è stata caratterizzata da un altro aspetto: le barzellette (allusive e volgari) di Iva Zanicchi. Raccontate al termine delle sue performance, le stesse hanno imbarazzato e divertito allo stesso tempo i telespettatori, lasciando puntualmente il segno. Ricapitoliamole tutte per chi fosse in “astinenza” data l’assenza, questa settimana, del programma.
Le barzellette hot di Iva Zanicchi: Suocera vs Nuora
Accantonata la brutta pagina del Tr*ia-Gate con Selvaggia Lucarelli, Iva ha iniziato a raccontare di settimana in settimana le sue barzellette. La prima è arrivata nella terza puntata, in onda il 22 ottobre:
“Una mamma è a tavola con i suoi tre bambini. La suocera, in un angolo, è nervosa e fa la maglia. Dopo un po’ il primo bambino dice: ‘Mamma, mamma, come sono nato io?‘. E la mamma un po’ imbarazzata: ‘Un giorno, un bellissimo condor dalle grandi ali in un fagottino ti ha deposto sul davanzale’. E la suocera sempre più incavolata. Il secondo bambino: ‘Allora mamma, anche io voglio sapere come sono nato’. ‘Un giorno una bellissima aquila, dalle grandi ali, in un fagottino ti ha deposto sul davanzale’. E quello piccino: ‘Allora mamma, mamma. Anche io voglio sapere’. ‘Amore, qual è l’uccello che porta i bambini? E’ la cicogna. In un fagottino ti ha deposto sul davanzale’. E la suocera: ‘Lo sapevo che erano tre uccelli diversi’“.
Il dialetto veneto
Una barzelletta tutto sommato innocente, rispetto a quella che ha raccontato sette giorni dopo, ovvero sabato 29 ottobre 2022:
“Ci sono due ragazze venete che vanno a lavorare a Milano. Allora una dice: ‘Eh, Marietta se vedemo domenica in piazza del Duomo’. ‘Si, Ninetta’. Allora domenica si vedono: ‘Come te ’ste Marietta?’. ‘Ma, guarda: io lavoro presso una famiglia tanto buona. Alla sera me fan vedè la televisione con ella. E tu?’. ‘Beh, mì lavoro da un vecio. E tutte le sere vuole andare al nichete clubete’. ‘Ma che cosa l’è il nichete clubete?’ . ‘Ma l’è una specie di balera, che si va giù, il buio. E poi ci sono tanti tavolini con dei bei bijoux’. ‘Ma che cosa l’è il bijoux?’. ‘Oh, sei ignorante. Sono delle lampade, no? E poi bevemo, perché il baron beve. Bevemo il vischio’. ‘Ma che cosa l’è il vischio?’. ‘E’ una specie de sghiappo un poco più amara. E dopo andemo a casa e il vecio eh… viene a letto con mì. E me dà il pene’. ‘Ma che cosa l’è il pene?’. ‘E’ una specie de caz*o mollo’“.
Il Viagra
Sabato 5 novembre, dopo aver eseguito uno slow fox al fianco di Samuel Peron, Iva ha invece fatto sorridere i telespettatori con una barzelletta pepata con al centro la famosa “pasticca blu”:
“Due amici si incontrano. Uno dice: ‘Senti, io ti devo confidare una cosa, insomma. Vabbè, te lo dico: io con mia moglie spesso e volentieri faccio cilecca. Mi hanno detto che c’è questa roba, questa pastiglietta… Viagra. Io vado in farmacia, me lo vado a comprare’. ‘Ma cosa vai a comprare, è sempre un farmaco, che fa male. C’è un rimedio naturale, che funziona benissimo’. ‘Beh, che cos’è?’. ‘E’ il pane!’. ‘Il pane?’. ‘Si, l’ho sperimentato su di me, chiedi a mia moglie, funziona alla grande. Solo che bisogna mangiarne tanto, tanto, tanto’. E lui corre dal fornaio, dove solitamente prende una pagnotella così… Entra e fa: ‘5 kg di pane’. ‘Ma guardi che dopo le diventerà duro, eh’. Risposta: ‘10 kg!’“.
Le dimensioni
Come se non bastasse, per certi ‘racconti’ la Zanicchi ha poi dovuto usare la mimica:
“C’è una signora, un po’ attempata ma ancora molto bella, che ha letto sul giornale che in Svizzera c’è un chirurgo che fa un seno meraviglioso. Da’ fondo a tutti i risparmi e parte in Svizzera, si fa operare. Al mattino si sveglia, si mette le mani sul seno, comincia a urlare: ‘Ah, disgraziati. Mi avete rovinato’. Piatta. Arriva il professore: ‘Signora, che cosa c’è?’. ‘Ma guardi, mi ha rovinato’. ‘Ma no, si sieda sul letto signora, guardi. Faccia così: gna, gna (mentre agitava le spalle, ndDM). La seconda. Vuole la terza? Ta ta ta (agitando sempre le spalle, ndDM). Terza’. Questa impazzisce, abbraccia il chirurgo: ‘Bello, meraviglioso. Anche la quarta e la quinta’. ‘Quello che vuole’. Dopo una settimana va, alle terme, dove si cucca. Lei si prepara, si fa tutta bella, va giù al bar, vede un signore brizzolato che è lì che beve. Allora lei si avvicina: Ta ta ta. ‘Buonasera, potremmo bere qualcosa assieme’. E lui ‘certamente, signora’ (mentre agitava le gambe, ndDM)”.
Il signor Caz*o
Di fronte ai commenti di Selvaggia, mai divertita dalle sue barzellette, Iva ha anche asserito:
“Capisco che bisogna essere corretti, non bisogna essere sboccati. Ma se una parte del corpo maschile si chiama in mille modi, dalla Sicilia al nord, e invece in tutta Italia si chiama caz*o, non vedo perché non si debba dire. Allora, c’è uno che va dal giudice e dice: ‘Senta, io vorrei cambiarmi nome’. ‘Sì, perché, come si chiama lei? Eh, io mi chiamo Caz*o Giuseppe’. ‘Eh, beh, capisco. E’ imbarazzante. E come vorrebbe chiamarsi?’. ‘Caz*o Antonio’“.
La passione ritrovata
C’è anche stata, per modo di dire, una barzelletta “pulitissima”:
“Una signora va dal medico e dice: ‘Dottore guardi, noi siamo giovani. Mio marito non fa più all’amore. Sono disperata. Le fa: ‘Guardi, signora. Io ho un ritrovato americano potentissimo. Dia una fialetta a suo marito tutti i giorni e poi tra una settimana venga che vediamo i risultati’. Dopo una settimana questa tutta arzilla arriva dal dottore. ‘Signora, allora?’. ‘Ah, guardi. Non le dico. Una disperazione. Fa l’amore sempre, tutto il giorno. L’altro giorno ha preso la tovaglia apparecchiata. Trac. Ha tirato via la tovaglia e l’abbiamo fatto sul tavolo’. ‘Eh, scusi, non è quello che voleva?’. ‘Eh, sì, ma in quel ristorante lì non ci andiamo più’“.
Una storia dell’infanzia
Allusioni su allusioni che Iva non ha evitato nemmeno quando ha raccontato, il 26 novembre, un fatto che le era “realmente” accaduto da bambina:
“La mia maestra, che si chiamava Monalda, che è tutto un programma, mi faceva cantare tutti i giorni con questo organetto. Arrivo un giorno, si rompe l’organetto. Mi fa: ‘Iva mi fa, canta senza musica. Perché quando si canta senza musica, è detto cantare a cappella’. Lo sappiamo tutti, io non lo sapevo. Vado a casa: ‘Mamma, mamma, mamma. Oggi ho cantato con la cappella’. Eh mia mamma: Pam. ‘Ma che cappella e cappella, tu devi cantare solo con l’organo del prete’“.
La patente negata
Finché non è arrivata la barzelletta “più squallida e intrisa di sessismo“, a detta di Selvaggia, raccontata nell’ultima puntata andata in onda:
“C’è un signore che va dall’istruttore e dice: ‘Guardi, mio padre è un vecchietto in gamba, legge il giornale sul computer. Ma ci siamo accorti che quando guida è un disastro. L’altro giorno è passato col rosso. Non bisogna rilasciargli più la patente’. ‘Vabbè, me lo porti’. Il giorno dopo arriva questo vecchietto tutto arzillo, l’istruttore dice: ‘Senta, le devo fare due domande. Ma stia attento. Guardi. Buio pesto, vede là in fondo che c’è un lumino che avanza. Che cos’è?’. ‘Che cos’è? Eh, è una bicicletta’. ‘Bravo, ma è una Legnani o una…’. ‘Eh no, non lo posso sapere’. ‘Andiamo male, le faccio un’altra domanda ma stia attento. Buio pesto, vede che là in fondo c’è un lumino un po’ più grande che avanza. Che cos’è?’. ‘Eh, che cos’è? E’ una motocicletta’. ‘Ma che motocicletta è? E’ una Kawasaki o una…”. ‘Non lo posso sapere’. ‘Mi spiace guardi, io non le posso rilasciare la patente’. Il vecchietto fa per andare via: ‘Scusi, signor istruttore, le posso fare una domanda?’. ‘Finche vuole!’. ‘Stia attento: buio pesto. Vede là in fondo che c’è un fuocherello, con una signorina, con una minigonnina e una borsettina? Chi è?’. ‘E chi è? E’ una putt*na!’. ‘Si, ma è tua sorella, tua madre o tua figlia?‘“.
#Blob presenta: “IVACOMPRESA” di Fabio Masi.
Una raccolta non autorizzata, spregiudicata e irriverente delle barzellette di Iva Zanicchi.@BlobRai3, questa sera alle 20 su #Rai3. pic.twitter.com/T6nM9xuLW3— Rai3 (@RaiTre) December 8, 2022
1. Perseo ha scritto:
9 dicembre 2022 alle 16:40