
8
marzo
Inviati Rai via da Mosca, Cassieri non ci sta: «Eccesso di garanzia. Scelta che si fa fatica ad accettare»

Alessandro Cassieri
La decisione della Rai di ritirare gli inviati dalla Federazione Russa? “Un eccesso di sicurezza e di garanzia“. Il giornalista Rai Alessandro Cassieri, inviato del servizio pubblico a Mosca per seguire il conflitto ucraino, non nasconde un certo disappunto per la scelta dell’azienda di rinunciare ai propri corrispondenti in Russia per motivi di sicurezza. E lo dice chiaramente, in diretta su Rai1.
Ospite a Oggi è un altro giorno, il giornalista ha commentato il provvedimento adottato a seguito di una norma che in Russia punisce con la detenzione chi diffonde notizie ritenute false sull’esercito. Quella legge – ha sostenuto il cronista – non espone a particolari rischi gli italiani.
“Riguarda soprattutto, in realtà, i cittadini russi che producono quel tipo di informazione. E quindi le emittenti come la Bbc la Deutsche Welle, che utilizzano personale russo per missioni in lingua russa, erano decisamente più esposte“
ha dapprima precisato Cassieri. Poi, proprio in merito alla pericolosità della suddetta norma, ha aggiunto:
“Per quanto riguarda gli altri, compresi noi della Rai, compresi quelli di altre emittenti italiane e compresa l’agenzia di stampa italiana, si è preferito ricorrere a un eccesso di sicurezza e di garanzia invitando noi a tornare e invitando i corrispondenti a silenziarsi per il momento…“.
Parole dalla quali è emerso un certo fastidio per la scelta dell’azienda del servizio pubblico, in ogni caso accettata. Nei giorni scorsi in una nota la stessa Rai aveva precisato di voler “tutelare la sicurezza dei giornalisti sul posto e la massima libertà nell’informazione relativa al Paese“. Cassieri, abituato a raccontare l’attualità in trasferta, a quanto pare non ne è stato troppo convinto. Sempre in riferimento alla misura adottata ha infatti osservato:
“Scelta forte che sul campo si fa qualche difficoltà ad accettare. Ma, come diceva Garibaldi, di fronte a un’esigenza di carattere generale e superiore, si obbedisce“.


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