La pandemia, il vaccino come “dovere etico”, i disordini negli Stati Uniti, l’aborto, le migrazioni. La condanna alla “cultura dello scarto” e i riferimenti alla politica. Papa Francesco ha parlato a tutto campo, esprimendosi sui principali temi d’attualità. Lo ha fatto con il linguaggio diretto che lo caratterizza e con parole al contempo molto decise. Potenti. Quella rilasciata dal Pontefice ai microfoni di Mediaset è stata davvero un’esclusiva mondiale: in prima serata su Canale 5 è andato in onda un documento giornalistico di indubbio pregio, ma con più di una pecca riscontrabile nella sua confezione televisiva.
A fronte di un’intervista ben guidata dal giornalista Fabio Marchese Ragona, abbiamo infatti trovato penalizzante la scelta di accompagnare le parole del Pontefice con un sottofondo musicale ridondante, in alcune parti eccessivamente alto nel volume rispetto alla voce del protagonista. Le sole affermazioni di Papa Francesco sarebbero bastate a fare rumore a livello di resa televisiva, soprattutto nei passaggi più decisivi. In questo modo, invece, la musica – che avrebbe potuto sottolineare alcuni momenti specifici – ha di fatto perso la sua efficacia.
“Io credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri” ha dichiarato il Papa, parlando anche di “negazionismo suicida“. Significativo anche il suo invito a cancellare l’indifferenza e l’individualismo “per il bene dell’umanità, all’insegna della fratellanza“. E poi il commento – molto netto – alle proteste negli Stati Uniti: “la violenza non è mai accettabile, questo movimento va condannato“. Apprezzabile, al riguardo, l’atteggiamento dell’intervistatore, che ha lasciato parlare il protagonista senza cercare a tutti i costi sue dichiarazioni ad effetto (di quelle che poi, puntualmente, si prestano a strumentalizzazioni).
Un altro aspetto televisivamente opinabile dell’intervista è stato l’ampio utilizzo di immagini di copertura riferite ai temi d’attualità di cui il Papa discettava in quel momento. Anche in questo caso, l’impiego eccedente di filmati esterni (accompagnato da uno specifico effetto sonoro) ha distolto l’attenzione dal Pontefice, dalle espressioni del suo viso e dal loro impatto mediatico.
Al netto tali scelte, forse dettate da un superfluo tentativo di strafare, bisogna riconoscere a Mediaset di aver messo a segno un grande colpo. E’ infatti la prima volta che questo Papa rilascia un’intervista così diffusa ad un’emittente generalista italiana e peraltro lo fa con parole che – al netto di una certa retorica gesuitica – sono spontanee, generose, precise, incisive. Colloquiali nel tono ma solenni nel contenuto. Su Canale5 è andato in onda un documento storico, prima ancora che d’attualità.
1. mauri ha scritto:
10 gennaio 2021 alle 23:09