10
gennaio

Papa Francesco: l’intervista è un documento storico (mal confezionato)

Papa Francesco, intervista Mediaset

La pandemia, il vaccino come “dovere etico”, i disordini negli Stati Uniti, l’aborto, le migrazioni. La condanna alla “cultura dello scarto” e i riferimenti alla politica. ha parlato a tutto campo, esprimendosi sui principali temi d’attualità. Lo ha fatto con il linguaggio diretto che lo caratterizza e con parole al contempo molto decise. Potenti. Quella rilasciata dal Pontefice ai microfoni di Mediaset è stata davvero un’esclusiva mondiale: in prima serata su è andato in onda un documento giornalistico di indubbio pregio, ma con più di una pecca riscontrabile nella sua confezione televisiva.

A fronte di un’intervista ben guidata dal giornalista Fabio Marchese Ragona, abbiamo infatti trovato penalizzante la scelta di accompagnare le parole del Pontefice con un sottofondo musicale ridondante, in alcune parti eccessivamente alto nel volume rispetto alla voce del protagonista. Le sole affermazioni di Papa Francesco sarebbero bastate a fare rumore a livello di resa televisiva, soprattutto nei passaggi più decisivi. In questo modo, invece, la musica – che avrebbe potuto sottolineare alcuni momenti specifici – ha di fatto perso la sua efficacia.

Io credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri” ha dichiarato il Papa, parlando anche di “negazionismo suicida“. Significativo anche il suo invito a cancellare l’indifferenza e l’individualismoper il bene dell’umanità, all’insegna della fratellanza“. E poi il commento – molto netto – alle proteste negli Stati Uniti: “la violenza non è mai accettabile, questo movimento va condannato“. Apprezzabile, al riguardo, l’atteggiamento dell’intervistatore, che ha lasciato parlare il protagonista senza cercare a tutti i costi sue dichiarazioni ad effetto (di quelle che poi, puntualmente, si prestano a strumentalizzazioni).

Un altro aspetto televisivamente opinabile dell’intervista è stato l’ampio utilizzo di immagini di copertura riferite ai temi d’attualità di cui il Papa discettava in quel momento. Anche in questo caso, l’impiego eccedente di filmati esterni (accompagnato da uno specifico effetto sonoro) ha distolto l’attenzione dal Pontefice, dalle espressioni del suo viso e dal loro impatto mediatico.

Al netto tali scelte, forse dettate da un superfluo tentativo di strafare, bisogna riconoscere a Mediaset di aver messo a segno un grande colpo. E’ infatti la prima volta che questo Papa rilascia un’intervista così diffusa ad un’emittente generalista italiana e peraltro lo fa con parole che – al netto di una certa retorica gesuitica – sono spontanee, generose, precise, incisive. Colloquiali nel tono ma solenni nel contenuto. Su Canale5 è andato in onda un documento storico, prima ancora che d’attualità.

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4 Commenti dei lettori »

1. mauri ha scritto:

10 gennaio 2021 alle 23:09

condivido, editing pessimo. Non dico atmosfere compite alla TV2000 – siamo pur sempre su Canale 5 – ma i sottofondi sembravano gli stessi usati da Pomeriggio 5 e Storie Italiane.. mancavano solo le parole a caratteri cubitali. Peccato.



2. pietrgaf ha scritto:

11 gennaio 2021 alle 08:37

Non giudico l’intervista e la confezione del “prodotto” perché ne ho seguito solo un pezzo. L’avesse fatto la Rai, sarebbe sembrata una cosa normale. Trovo invece che il Tg5 e Mediaset, con questa intervista in prima serata, abbiano voluto segnare una svolta e una sfida a Rai1, dopotutto dall’altra parte per “difendersi” hanno schierato Suor Ricci. Se davvero si vuol invertire la rotta del trash, con l’intervista del Papa e prime serate in stile “la Grande Bellezza”, il percorso di “purificazione” della rete è ancora lungo, ma l’importante è che si abbia pazienza e non si blocchi questo cambio di rotta troppo rapidamente, magari alla luce degli primi ascolti non troppo lusinghieri per una rete commerciale come Canale5.



3. laboccadellaverità ha scritto:

11 gennaio 2021 alle 13:28

Quello che doveva essere calcisticamente parlando un “gol alla Maradona” si è trasformato in una pessima autorete.

Un documento storico, mal confezionato nella messa in onda (access prime time) e nel suo sviluppo televisivo.

Si sarebbe potuto costruire una grande prima serata intorno ad un ‘intervista epocale



4. Max Benedetti ha scritto:

11 gennaio 2021 alle 14:30

Vado controcorrente ma secondo me la musica e le immagini sono state il punto di forza di una lunga intervista che forse, solo così, ha catturato e mantenuto anche quelli piuttosto facili al cambio canale compulsivo.
La TV è immagini, suono e contenuti. E nell’intervista c’erano tutti e tre e anche di gran qualità
Da quando curare bene una intervista esclusiva è diventato una pecca?
Vogliamo trovare il pelo nell’uovo a tutti i costi? Non mi sembrava girata in HD, l’ambiente era (volutamente) spoglio peggio di casa mia e le luci forse potevano essere migliori.



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