Ritorno in tre atti per Antonella Clerici. Si lavora alla definizione del nuovo mezzogiorno di Rai1 affidato alla bionda conduttrice e DavideMaggio.it è in grado di anticiparvi come, al momento, si presenta il formato. Tre sono le parti in cui sarà diviso il “killer” de La Prova del Cuoco, tre sono i nostri grandi dubbi legati all’operazione (qui una riflessione sulla carriera della conduttrice). Ma andiamo con ordine.
Il format della “casa nel bosco”
La prima parte del nuovo show sarà registrata nel mega orto di casa Clerici-Garrone ad Arquata Scrivia e sarà dedicata alla filiera alimentare. Archiviato lo spazio “stile Linea Verde”, si passa alla diretta dai fornelli domestici di Antonella Clerici che intratterrà il pubblico con interviste e ricette per circa 40 minuti. Non è finita qui: previsto un ultimo segmento trasmesso dagli studi di Roma con i quali la Clerici si collegherà e nei quali dovrebbe far ritorno la fedele Anna Moroni ed altri chef cari ad Antonellina.
I dubbi
Scrivevamo tre parti, come i nostri tre dubbi. Il primo dovreste averlo già capito leggendo la struttura del programma che lascia più di un punto di domanda sulla sua reale competitività. Il secondo attiene ai costi e sarebbe all’attenzione dei vertici Rai. Trasmettere da Arquata Scrivia tutti i giorni in diretta con una vera e propria trasmissione (e non dei semplici collegamenti) richiede l’impiego di una troupe completa chiamata a trasferirsi in loco o a fare la spola da Torino. Tale incombenza (assurda) non è oltretutto (parzialmente) compensata dall’assenza di uno studio, visto che a Roma si continuerà a trasmettere.
Se il lievitare dei costi potrebbe essere interpretato come un investimento necessario per ottenere dei risultati validi che potremmo giudicare con completezza solo con la messa in onda, ad essere condannabile senza appello è la presenza di una società di produzione esterna. Il terzo dubbio è, infatti, legato alla scelta di Stand By Me. Stando a quanto dichiarato, il programma nasce da un’idea della stessa Clerici, ragion per cui la Rai avrebbe ben potuto acquisirne i diritti e produrlo autonomamente.
Poniamo il caso la Rai non ritenesse economico fare da sè, ci si chiede perchè affidarsi proprio a Stand By Me. Non ci risulta sia stata fatta una gara d’appalto nè tanto meno esperienze pregresse della società in programmi simili le conferivano un valore aggiunto. Per Stand By Me, che di programmi ne macina e pure parecchi, si tratta di un esordio assoluto in questa tipologia di programma. Giova ricordare che si tratta dell’ex società dell‘amministratore delegato Rai Fabrizio Salini e che vede ai vertici Simona Ercolani, strettamente legata al manager di Antonella Clerici, Lucio Presta (i due erano soci), al punto che c’è chi dice che anche Arcobaleno 3 -società di Presta- possa essere coinvolta nella produzione.
1. Marco ha scritto:
5 giugno 2020 alle 18:32