Striscia la Notizia nella bufera per un servizio quasi irrisorio sul look di Giovanna Botteri, la corrispondente Rai da Pechino. A far clamore, in particolare, è il fatto che a ‘narrare’ il filmato sia stata Michelle Hunziker, colei che nemmeno tre mesi fa – in virtù del suo impegno con la onlus Doppia Difesa in favore delle donne – rimproverava Amadeus di sessismo dicendo che “certe parole, dette con superficialità, possono diventare pesanti come macigni”. Ora c’è lei dall’altra parte a respingere le accuse, mentre la Botteri incassa tutta la vicenda con una rara eleganza.
Striscia la Notizia ironizza su Giovanna Botteri
Il servizio incriminato del tg satirico di Antonio Ricci, andato in onda martedì scorso e intitolato “I capelli di Giovanna Botteri”, prende di mira i maglioncini sempre neri e in particolare l’acconciatura poco curata della Botteri, dando ‘adito’ ai pesanti insulti che la giornalista riceve sul web e che la Hunziker si limita invece a definire “critiche e ironie” e “frecciate velenose”, alle quali Giovanna avrebbe replicato facendosi uno shampoo.
“Nei giorni scorsi Giovanna Botteri era stata presa di mira (…) L’altro giorno la giornalista in prima linea ha voluto stupire tutti e ha preso una grande decisione (quasi quasi mi faccio uno shampoo!). Sì, si è presentata agli spettatori del Tg1 più bella e più superba che pria. Ecco, ad un tratto la sua chioma curata e vaporosa in risposta alle tante frecciate velenose di cui evidentemente ne aveva fin sopra i capelli”
narra l’ironico servizio di Michelle, con tanto di animazioni a ritrarre la giornalista in una vasca da bagno.
L’intervento dell’Ordine dei Giornalisti
Il web si è scatenato contro la trasmissione di Canale 5, rea di aver acconsentito e accentuato la derisione di una donna per il suo aspetto fisico. Non sono mancati messaggi di solidarietà nei confronti della Botteri, dalle persone comuni ai colleghi, tra cui quello dell’Ordine dei Giornalisti, che parla di body shaming:
“In inglese si chiama body shaming, ma la potenza negativa di questa pratica si esprime bene anche usando l’italiano. Derisione, fino ad arrivare a vere e proprie offese, per come si appare, per come è il corpo, per come ci si veste. Nemmeno a dirlo è una pratica ormai diffusissima nei social network. Colpite sono soprattutto le donne, che sono il gruppo sociale più odiato in rete. Una forma di attacco subdolo perché attraverso la risata che vorrebbe suscitare, ridicolizza, ferisce. In questo ultimo periodo ne è stata oggetto la collega Giovanna Botteri, corrispondente Rai da Pechino. La si giudica, deride, offende per come si veste. Per i suoi capelli. L’abbiamo contattata per esprimerle la nostra solidarietà. Lei non ha voluto, non vuole farne un caso personale”.
La reazione di Giovanna Botteri
Non si è fatta attendere la reazione di Giovanna Botteri, che se da un lato non ne fa una questione personale, anche per non dare credito a quelli che etichetta come “attacchi stupidi” (ed è stata buona!), dall’altro ricorda che una donna giornalista va ascoltata per il lavoro che fa e le informazioni che dà, e non guardata per come si veste o pettina. Queste le sue parole:
“Mi piacerebbe che l’intera vicenda, prescindendo completamente da me, potesse essere un momento di discussione vera, anche aggressiva, sul rapporto con l’immagine che le giornaliste, quelle televisive soprattutto, hanno. O dovrebbero avere secondo non si sa bene chi… Qui a Pechino sono sintonizzata sulla Bbc, considerata una delle migliori e più affidabili televisioni del mondo. Le sue giornaliste sono giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere. Belle e brutte, magre o ciccione. Con le rughe, c**i, nasi e orecchie grossi. Ce n’è una che fa le previsioni senza una parte del braccio. E nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono. Perché è l’unica cosa che conta, importa, e ci si aspetta da una giornalista. A me piacerebbe che noi tutte spingessimo verso un obiettivo, minimo, come questo. Per scardinare modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere. Non vorrei che un intervento sulla mia vicenda finisse per dare credibilità e serietà ad attacchi stupidi e inconsistenti che non la meritano. Invece sarei felice se fosse una scusa per discutere e far discutere su cose importanti per noi, e soprattutto per le generazioni future di donne”.
Striscia risponde alle polemiche
Preso atto del polverone scatenato, Striscia la Notizia ha voluto replicare, precisando come il servizio volesse in realtà difendere (?) la giornalista e soprattutto prendendo le distanze dall’accusa di body shaming.
“Di questi tempi si parla tanto di fake news, ma eccone un esempio concreto. Striscia fa un servizio a favore di Giovanna Botteri, ma molti commentatori da bar che esprimono opinioni per sentito dire scrivono che ce la siamo presa con lei. Diciamo subito che per non cadere nell’errore sarebbe bastato ascoltare il rientro in studio di Gerry Scotti: “Brava, brava Giovanna, vai avanti così nel tuo importante lavoro e non badare a chi sta a guardare il capello…”. Dopo il servizio andato in onda nella puntata di Striscia il 28 aprile scorso, dove si dava conto della fresca messa in piega dell’ottima Giovanna Botteri, siamo stati accusati di aver fatto volgare ironia sul suo aspetto fisico. In realtà è da tempo che su alcuni media e nei social Giovanna Botteri viene presa di mira per il suo look, a detta di molti non particolarmente curato. E il servizio di Striscia, partiva proprio da questo per mostrare come Giovanna nell’ultimo collegamento da Pechino avesse sfoggiato una nuova pettinatura, quasi a smentire le critiche malevole piovutele addosso. Insomma, parliamo di cose serie e certamente il bodyshaming lo è e va combattuto con ogni mezzo, ma non confondiamolo con una messa in piega“
si legge nel comunicato pubblicato direttamente sul sito della trasmissione.
1. Mauro ha scritto:
3 maggio 2020 alle 07:23