7
febbraio

Sanremo 2019, le pagelle della seconda serata

Raffaele Hunziker pagelle seconda serata

Raffaele e Hunziker (Agi per Ufficio Stampa Rai)

7 a Pippo Baudo. Non si tira mai indietro, chiamatelo e lui ci sarà in nome dello sconfinato amore che nutre per il palcoscenico. Anche quando il ruolo è riduttivo. Se il primo intervento serve a dare un finale mesto ad una gag tra Baglioni e Raffaele, il secondo puntella il bagliocentrismo del Festival. Ora e per sempre.

7 a Loredana Bertè. La standing ovation più fragorosa della serata se l’aggiudica la vulcanica cantante calabrese, intensa interprete di Cosa ti aspetti da me. Tigre.

7 alla reunion tra Michelle Hunziker e Claudio Bisio. Non si è ben capito cosa stessero facendo e perchè, ma l’hanno fatto bene. Defendemos l’alegria.

7 a Pio e Amedeo. Il duo foggiano supera l’insidiosa prova Ariston, evitando facili scivoloni. La loro comicità di pancia funziona e strappasorrisi. Per essere coerenti fino in fondo, la morale finale dovevano risparmiarsela; non è che se vai a Sanremo devi per forza lanciare un messaggio (oltretutto su una tematica stra-abusata) per giustificare il politicamente scorretto messo in scena fino a quel momento. Ollellè ollallà.

6 a Claudio Bisio. Di fatto l’ex capocomico di Zelig ha tenuto le redini della serata, rivestendo i panni del bravo conduttore. Peccato che eseguire il compitino a Sanremo non basti. Si può dare di più.

6 a Marco Mengoni. Messe da parte per un attimo le perplessità sulla sua presenza in qualità di ospite, gli va dato atto di aver offerto una performance valida, che l’ha emozionato e fatto emozionare. Bravo, ma andiamoci cauti con l’accostamento a Battisti come ha fatto impudentemente Baglioni. Essenziale.

6 alla seconda serata del Festival di Sanremo 2019. Una seconda serata all’insegna di un mix di elementi, improntato al varietà, che fatica ad incidere però per lo sbrodolamento di alcuni spazi. Se singolarmente i protagonisti hanno reso meglio rispetto all’esordio, a mancare è l’unione del team. Un passo alla volta.

5 a Virginia Raffaele. Superato lo scoglio del debutto, appare più rilassata, complice anche una scaletta che la vede meno conduttrice e più comica. Brava nei panni di cantante lirica, sebbene il momento sia decisamente troppo lungo. In cerca d’autore.

4 a Laura Chiatti e Michele Riondino che poco prima dell’una di notte – a gara chiusa da quasi un’ora – cantano Battisti. La canzone del sonno.

2 alla comunicazione della classifica. Non solo abbiamo una classifica parziale relativa ad una sola giuria ma viene espresso il riserbo sulle posizioni dei cantanti. No sense.



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1 Commento dei lettori »

1. chiara ha scritto:

26 febbraio 2019 alle 18:19

Scusate ma io non avevo letto perplessità sulla partecipazione di Mengoni al festival, lui aveva tutto il diritto di festaggiare i 10 anni di carriera ln quel palco, visto che il festival lo aveva anche vinto. Invece ho letto molte perplessità sulla partecipazione dell’ Amoroso giustamente visto che non è mai andata in gara- Il voto di Mengoni è almeno 8 visto anche la standing ovation .



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