La rivoluzione era attesa, annunciata. E infatti c’è stata. Il nuovo Stasera Italia condotto da Barbara Palombelli ha segnato una totale rottura con la programmazione che, fino ad un anno fa, Rete 4 ospitava in access prime time. Sparito il cosiddetto populismo, stroncato ogni refolo di anti-politica: la trasmissione della signora Rutelli ha esordito con un’intervista (registrata!) a Matteo Renzi e con le prime esclusive immagini del documentario su Firenze realizzato dal leader Pd.
Evitiamo qui di soffermarci sulle raccapriccianti doti divulgative dell’ex rottamatore e approfondiamo piuttosto alcune dinamiche da anti-talk rilevate nella prima puntata di Stasera Italia. Accomodata davanti ad un tavolo intonso (a tal punto da far sembrare lo studio fin troppo grande, inadatto), Palombelli ha intervistato Renzi stretta in un tailleurino grigio, a braccia conserte e con il microfono in mano. Una situazione piuttosto algida, poco adatta ad un approfondimento in access su Rete4 e appesantita dal fatto che la trasmissione fosse registrata.
Se da una parte riconosciamo alla giornalista capitolina uno stile proprio, sobrio e talvolta capace di domande serrate, dall’altra ricordiamo che Barbara dovrà confrontarsi quotidianamente con Lilli Gruber e con la corazzata di Otto e Mezzo. I toni felpati e ragionati dell’esordio non sono certo i più adatti ad affrontare tale sfida, anche se – potenzialmente – il registro neutro adottato della conduttrice può avvicinare un pubblico diverso rispetto a quello dei talk show da combattimento.
Al contempo, va però sottolineato come che la trasmissione abbia acquisito velocità e un qualche interesse solo nella seconda parte, dedicata al confronto tra Renzi, Peter Gomez e Luciano Fontana. Incalzato dal direttore del FattoQuotidiano.it, l’ex premier ha ingaggiato un botta e risposta a distanza col giornalista.
Un giudizio complessivo sul nuovo Stasera Italia potremo formularlo assistendo ad una puntata in diretta, quando Palombelli sarà probabilmente costretta a gestire i tempi e gli imprevisti della messa in onda e non avrà a che fare con un solo ospite al centro del dibattito. Per il momento abbiamo assistito ad un esordio non particolarmente memorabile e senza dubbio meno divertente rispetto alle vivaci scorrerie populiste che Rete 4 ha messo al bando, per fortuna, purtroppo.
1. john2207 ha scritto:
4 settembre 2018 alle 08:59