Non prendiamoci in giro, il Matrix di Alessio Vinci, nonostante il restyling e le buone intenzioni del conduttore, non funziona e il vuoto lasciato da Enrico Mentana sembra incolmabile. D’altro canto avevamo già avuto modo di esprimerci sul giornalista della CNN che seppur meritevole di un savoir faire catodicamente introvabile, non possiede quel carisma e quell’appeal necessario a rendere appetibile la seconda serata di Canale5.
Enrico Mentana, che piaccia o meno, era riuscito a caratterizzare in maniera ben precisa il proprio salotto politico, risultando fortemente concorrenziale nei confronti della Terza Camera, messa in piedi da Bruno Vespa sulla prima rete della TV di Stato. Alessio Vinci non è riuscito, invece, a fare lo stesso e a prenderne in mano le redini in maniera corretta; con ogni probabilità, la sintesi migliore delle ragioni alla base dell’insuccesso sono rintracciabili in quel fastidioso ma incontrovertibilmente azzecato nomignolo sfornato da Roberto D’Agostino che non si crea troppi problemi nel “rinominare” Alessio Vinci in CatAlessio. Tra l’altro, il fatto che un salotto politico debba ricorrere alla puntata “ludica” del venerdi per sperare in un recupero last minute degli ascolti, risulta francamanente imbarazzante.
Ma a risultare imbarazzante è un altro dato, quello del Maurizio Costanzo Show. E l’imbarazzo non è certamente quello del padrone di casa quanto, piuttosto, quello della rete che ha deciso di voltare pagina in seconda serata. Dapprima cancellato dall’ammiraglia del Biscione, successivamente resuscitato sul Digitale Terrestre, il talk show più celebre del Belpaese è tornato a riappropriarsi nel 2007 della originale collocazione in palinsesto, seppur in forma ridotta (due puntate a settimana), per arrivare, quest’anno, al capolinea. Da ottobre, infatti, è in onda un’edizione celebrativa dei 25 anni del Costanzo Show che non lascia speranza alcuna per una nuova edizione. Così il prossimo 13 dicembre calerà definitivamente il sipario sul salotto più amato dagli Italiani. Ma lo farà in bellezza, forte di risultati eccellenti, ben lontani dal più elaborato e costoso Matrix. E il bello è che, con un’edizione celebrativa, fatta principalmente di filmati d’annata, il caro vecchio talk dal Teatro Parioli in Roma riesce a battere anche il gettonatissimo Porta a Porta. L’ultimo esempio è proprio di ieri sera quando con il 15,31% di share e 1.090.000 spettatori, Maurizio Costanzo ha battuto persino Vespa fermo al 13,42% con 1.074.000 ascoltatori.
Dato che probabilmente dovrebbe far riflettere e che risulterà interessante per la TV di Stato dove, tra qualche mese, vedremo Costanzo alla prese con un nuovo show prodotto con ogni probabilità dalla Magnolia di Giorgio Gori. E a poco serve che PierSilvio Berlusconi dichiari a gran voce da Montecarlo che “Matrix resta lì dov’è“. Sarà certamente questione di opportunità e probabilmente “Matrix resta lì dov’è” per la mancanza di una valida e concreta alternativa o per la mancanza di quella “propensione al rischio” che pur essendo pericolosa, a volte è certamente foriera di inaspettati exploit.
D’altronde, la presenza, seppur smentita da tanti, di nuovi progetti per la seconda serata dell’ammiraglia del Biscione sembrerebbe un dato di fatto e, a parere di chi vi scrive, un cambio di rotta avrebbe potuto portare una ventata di novità, svegliando i telespettatori dalla catalessi.
1. Daniele Pasquini ha scritto:
19 novembre 2009 alle 14:04