13
febbraio

STUDIO 1: LA VERA STORIA DEL CELEBRE VARIETÀ RAI DEGLI ANNI ‘60

Studio 1

Smaltita la sbornia sanremese, questa sera e domani in prima serata, Rai1 propone al proprio pubblico un tuffo nella tv in bianco e nero degli anni ’60, grazie alla miniserie C’era una volta Studio 1.

La fiction, prodotta da LuxVide, racconterà la storia del celebre varietà Rai trasmesso con enorme successo sul Programma Nazionale fra il 1961 e il 1966. Come spesso accade, realizzare una fiction su qualcosa di realmente esistito comporta maggiori difficoltà. Impossibile, infatti, sfuggire all’immancabile confronto con personaggi il cui ricordo è ancora vivo nel pubblico, e soprattutto non fare i conti con chi quella realtà l’ha conosciuta per bene. Nel caso di C’era una volta Studio Uno, non poteva certo mancare il giudizio di Antonello Falqui, storico autore e regista della trasmissione, interpretato nella fiction da Edoardo Pesce. Intervistato alcuni giorni fa da La Stampa, Falqui, oggi 93enne, ha espresso un giudizio tutt’altro che positivo sulla fiction:

“A me non piace il progetto. Gli intrecci d’amore non c’entrano niente con la storia di quel varietà. E le assicuro che è una storia tutt’altro che noiosa. Poi Torino che hanno messo in mezzo non capisco perché, tutto fu pensato e realizzato a Roma. Con quel meraviglioso materiale di repertorio si poteva fare meglio e di più.”

La storia di Studio 1

Studio 1 è stato uno dei più celebri varietà prodotti dalla Rai, trasmesso sul Programma Nazionale (ora Rai1) a partire dal 21 ottobre 1961. Il varietà prendeva il nome dallo Studio 1 di via Teulada (attualmente occupato dalla trasmissione I Fatti Vostri), a Roma, dove lo show veniva registrato. Tale titolo rimase anche nelle edizioni successive, quando la trasmissione venne trasferita presso il più ampio Teatro delle Vittorie. Ideato da Antonello Falqui e Guido Sacerdote, il programma ottenne un grande successo soprattutto grazie al suo stile innovativo per l’epoca, fatto di scenografie essenziali, a firma di Carlo Cesarini da Senigallia, e rapidi cambi di scena, spesso con strumenti di ripresa e microfoni a vista.

Uno dei volti principali della trasmissione fu Mina, conduttrice della prima edizione e di quelle del 1965 e 1966. Al suo fianco si avvicendavano numerosi partner maschili come Marcello Mastroianni, Nino Manfredi e Vittorio De Sica. Ad accompagnare la cantante e i tanti ospiti musicali nelle esibizioni, eseguite rigorosamente dal vivo, era l’orchestra diretta dal maestro Bruno Canfora. Nelle sue quattro edizioni, il programma rappresentò un importante trampolino di lancio per molti artisti. Tra questi il coreografo Don Lurio, che realizzò la sigla musicale della prima edizione Da-da-un-pa, cantata e danzata dalle acclamatissime Gemelle Kessler. Molti altri artisti, come Walter Chiari, Lelio Luttazzi, Rita Pavone, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, già affermati, poterono invece consolidare proprio grazie a Studio 1 la loro popolarità.

Nell’ultima stagione, la trasmissione, che negli anni vide tra gli autori anche Pipolo e Dino Verde, venne divisa in quattro cicli da cinque puntate ciascuna. Ogni ciclo aveva una primadonna diversa: Sandra Milo, Ornella Vanoni, Rita Pavone e, a conclusione della serie, nuovamente Mina. Da Studio 1 vennero inoltre tratti nel 1964 due spin off intitolati Biblioteca di Studio 1 e Souvenir di Studio 1.

Studio 1 – Foto

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