Innanzitutto, una premessa: Wanna Marchi e Stefania Nobile hanno pagato il loro conto con la giustizia e, dunque, sono cittadine libere di fare quel che vogliono. Compresa una partecipazione all’Isola dei Famosi. Così come è libero di acconsentire al loro arruolamento l’editore della rete che ospita il reality. D’altro canto, sembra che l’incontro di queste due volontà ci sia già stato poichè dal 30 gennaio prossimo le due di cui si tratta dovrebbero naufragare su Canale 5 in prima serata.
Uso volutamente il condizionale perchè, forse, si è ancora in tempo affinchè Pier Silvio Berlusconi infonda il buon gusto che lo ha sempre contraddistinto ad una delle produzioni cardine dalla sua rete ammiraglia, stoppando delle scelte sì legittime ma – a parere di chi vi scrive – assolutamente evitabili.
Evitabili per rispetto e delicatezza nei confronti delle vittime di Marchi e Nobile; se la detenzione ha – o dovrebbe – infatti aver rieducato le condannate, non si capisce perchè debba essere concessa loro anche una ribalta mediatica che ha quasi il sapore della celebrazione o di una rivincita bella e buona che non ha ragion d’essere, per giunta messa in atto con lo stesso mezzo ‘grazie al quale’ si sono macchiate dei reati di bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Il tutto sulla stessa rete che ha smascherato (e fatto finire in tribunale) le malefatte delle due ‘televenditrici’. Chiamiamola questione di tatto e di delicatezza nei confronti di chi quei torti li ha subiti.
Ho sempre pensato, tra l’altro, che la tv, anche nei programmi più frivoli, abbia una involontaria funzione pedagodica. Il motivo è semplice ed è uno, anzi sono due: da una parte il potere e la forza con cui il media per eccellenza lancia messaggi ai telespettatori; dall’altra l’ampiezza della platea dei destinatari di quei messaggi. Se, infatti, soggetti con un buon grado di cultura e spiccato spirito critico quei messaggi li filtrano, li valutano, li accolgono o li scartano, c’è un’altra parte di pubblico che, per mancanza di mezzi, non lo fa e, dunque, va protetta. Protetta da eventuali messaggi sbagliati che possano anche creare emulazione.
E se a volte ‘trasgredire’ è persino auspicabile, è altrettanto vero che dei limiti è sempre opportuno fissarseli prima. In questo caso il limite lo si supererebbe di parecchio, anche in considerazione dello straordinario appeal mediatico di Wanna e figlia. Non sarebbe giusto!
Che le signore guardino l’isola dal salotto di casa e cerchino la rivincita altrove. D’accordo?
1. Romolo Ricapito ha scritto:
16 gennaio 2017 alle 04:02