28
novembre

GABRIELE CORSI A DM: “NON VOLEVO FARE TAKE ME OUT E AVEVO DUBBI SU CARTA BIANCA. PER NATALE SARÒ COL TRIO MEDUSA SU DMAX”

Gabriele Corsi

Successi in corso. Anzi, in Corsi. Per Gabriele Corsi questo è un momento d’oro e lui stesso è il primo a riconoscerlo. Dall’intrattenimento alla satira, passando per la radio, il conduttore romano è impegnato su più fronti, sempre con buoni riscontri di pubblico. Oltre a presentare Take me out su Real Time (la seconda stagione del dating show è appena terminata e ne è in programma una terza), Corsi è protagonista su Rai3 a Carta Bianca, il rotocalco d’approfondimento politico di Bianca Berlinguer. Ma è pure giudice a Ninja Warrior Italia, e – come ci ha anticipato in questa intervista – a dicembre sarà su DMax col Trio Medusa per tre speciali natalizi. Gli abbiamo innanzitutto chiesto quale sia la formula che gli consente di spaziare da un genere all’altro, come sta facendo in questi mesi.

Il comune denominatore – ci ha spiegato – sono sempre io. Non è che fingo di essere un altro personaggio, anche perché il bello del nostro lavoro è proprio quello di poter usare linguaggi differenti. Quando mi hanno proposto Carta Bianca ho detto a Bianca Berlinguer: “ma tu sai chi sono?”. Pensavo mi avesse confuso con qualcun altro, visto l’impegno che mi chiedeva. Invece ha confermato di conoscermi, e quando l’ho comunicato agli amici di Take me out loro hanno scherzato: “vai in appuntamento con la Berlinguer?”. Mi piace attraversare vari generi e avere la leggerezza per passare da uno all’altro. Mi fa molto piacere non essere caratterizzato da un solo stile.

Tra questi generi ce n’è uno che preferisci?

Sinceramente no. Ho la fortuna di fare un lavoro che adoro in tutte le sue forme. Anche essere a Carta Bianca come elemento apparentemente strano mi ha divertito tanto. Nei giorni scorsi ho coinvolto per una puntata l’attore e amico Edoardo Leo e lui stesso mi ha chiesto: “ma tu che ci fai lì?”. Abbiamo preparato un intervento e durante la diretta eravamo io, lui, Bianca Berlinguer e Romano Prodi. Nella mia vita mai avrei immaginato di partecipare ad una situazione simile (ride, ndDM)!

Appunto: come ci sei arrivato a Carta Bianca?

Mi ha contattato Luca Bottura, uno degli autori chiamati a fare questo rotocalco con Bianca. Penso che lei sia rock: ha dimostrato di avere tante sfaccettature, come tutte le persone più interessanti e anche un po’ matte che conosco. Se ci pensi, scegliermi per Carta Bianca un po’ da matti lo è. Lei rischiava tanto; io non sapevo se sarei riuscito a vincere questa sfida, che al momento sta andando benissimo e mi consente di sperimentare cose diverse rispetto alle ultime che ho fatto in tv. Dopo un’esperienza di un certo impegno come Le Iene, volevo fare puro e semplice intrattenimento come Take me out. Dopodiché, tornare a fare qualcosa di satira e che riguardasse la politica mi andava tantissimo.

In realtà, la tua non è una satira che si scaglia contro i politici…

Io mi permetto con leggerezza di dire delle cose alle persone presenti. Quando sono in collegamento, invece, non mi piace fare battute sugli assenti. Ho la fortuna di dire delle cose in faccia ai politici nel mio stile: non mi appartiene la veemenza verbale.

Carta Bianca era una sfida in salita. Sembrava quasi che Bianca Berlinguer fosse stata ‘confinata’ e in molti pensavano che non ce l’avrebbe fatta: ora i buoni risultati li vivete anche come una rivincita?

Per il gruppo, Carta Bianca è stata una grande scommessa. Io mi sono inserito a progetto già avviato, quindi non ho nessun merito. Il programma prendeva il posto di Geo, che andava benissimo, e in un orario molto complicato per un rotocalco, visto che ce ne sono anche altri che hanno un pubblico da tempo affezionato. Sulle dinamiche del perché sia andata così, credo sia giusto che sia Bianca a dover esprimere il suo punto di vista. Di certo in tanti tifavano contro e quindi è bello vedere che la gente ci segue.

Secondo te Renzi accetterà mai un invito a Carta Bianca? Io per la prima puntata sono andato alla Leopolda ma non è andata proprio benissimo. Non c’è stato proprio un impeto di affetto da parte del premier. L’ho invitato apertamente, gli ho pure detto “mi basta un sì” ma lui ha detto no. Mi è sembrato improvvido in questo momento di referendum (ride, ndDM). Noi siamo disponibilissimi…

Take me out tornerà per la terza edizione. Novità in arrivo?

La fortuna di quel programma è il format, ma per l’80% a farlo funzionare sono le ragazze. Quindi la cosa importantissima sarà trovare ragazze che creino ancora affezione. Essendo partiti sotto le vacanze estive, le prime due settimane erano passate un po’ sotto silenzio, ma adesso le repliche stanno facendo ascolti alti. Questo dimostra che quando la gente si affeziona alle nostre ragazze, poi le vuole seguire, come se fossero diventate delle compagne di cena, visto che l’orario è quello. Cambieremo sicuramente qualcosa, la squadra di autori è già al lavoro.

Il tuo approccio agli ascolti è cambiato?

Li guardo, ne gioisco, me ne stupisco a volte, ma non ne faccio una malattia. Di analisi sul perché alcune cose siano funzionate o meno non ne faccio, anche perché poi diventa difficile fare un programma solo in funzione degli ascolti. Il successo di Carta Bianca dimostra che il talk non è in crisi, ma lo è un certo genere in cui ci sono lo scontro e i toni aspri. Una cosa comprensibile, ben condotta e con ospiti interessanti dimostra che non è vero che la gente vuole altro. Anzi, la gente sa selezionare i prodotti anche in base a degli umori.

Immagino che nel frattempo avrai ricevuto proposte anche da altre emittenti…

Sì, sì. Ma sono in una posizione professionale che mi permette di poter scegliere. Quando ho finito di registrare Take me out e Ninja Warrior mi volevo prendere un anno di pausa, poi è arrivata la proposta di Carta Bianca e mi son detto: “bisogna pensarci bene”. E Berlinguer mi fa: “ti chiamo tra 24 ore così mi dici sì”. Di fronte a una proposta del genere non potevo dire no. Ho incontrato tantissime produzioni e tanti editori, però non smanio. E poi in verità sai come faccio? Vado a casa e chiedo a mia moglie cosa devo fare, così non sbaglio mai. Non volevo fare Take me out e avevo dei dubbi su Carta Bianca, e in entrambi i casi mia moglie mi ha detto: “lo devi fare. Punto”.

Ah, non volevi fare Take me out?

No, assolutamente. Mi spaventava, era una cosa grossa e la prima serie era una scommessona, anche perché se ci pensi quel programma lo potevo solo sbagliare io, visto che il format funziona, le ragazze funzionano, la scenografia è pazzesca. Alla fine è andata bene, sono stato più fortunato che bravo. Io mi prendo solo il merito di dettare i tempi.

Con il Trio Medusa state preparando un format per Discovery. Di cosa si tratta e quando andrà in onda?

Forse non potrei ancora dirvi che faremo degli speciali di Natale per DMax. Ops… ormai ve l’ho detto. Sono tre speciali ma più di questo non posso dire, sarà una cosa molto nelle nostre corde e molto radiofonica, estremamente divertente ed estremamente eccessiva.



Articoli che potrebbero interessarti


Take Me Out
Gabriele Corsi a DM: «Take Me Out è divertente nonostante il conduttore. Torno a Carta Bianca? Lo spero vivamente»


Stefano Coletta, direttore di Rai3
Stefano Coletta a DM: «Gli ascolti di Rai3? Siamo meno terremotati del previsto». Ho sostituito Asia Argento con Veronica Pivetti per due ragioni…


Daria Bignardi.
Daria Bignardi a DM: “A Rai3 gli ascolti non sono la prima cosa. Molto soddisfatta del martedì con Bianca Berlinguer” (video)


Ninja_warrior_italia_CONDUTTORI
NINJA WARRIOR: 200 GUERRIERI PER UNA FORTEZZA DI 24 METRI DA SCALARE NEL ‘GIOCHI SENZA FRONTIERE’ DEL NOVE

3 Commenti dei lettori »

1. Marianna ha scritto:

28 novembre 2016 alle 10:19

Gabriele Corsi è una scoperta tardiva della TV italiana. Mi chiedo come mai solo da un anno a questa parte si siano accorti della sua bravura: è garbato, ironico, con la battuta sempre pronta. Merita di sicuro di condurre molti altri programmi di grande successo!



2. Luca ha scritto:

28 novembre 2016 alle 10:26

Meno male che qualcuno ha il coraggio di dire che non ci sono presentatori giovani e bravi
Certo che se si continua a far condurre programmi sulle reti principali a delle cariatidi di 100 anni i giovani non si faranno mai strada



3. Francesca ha scritto:

28 novembre 2016 alle 20:09

Concordo: Gabriele è molto bravo, carino e non eccessivo. Per fortuna qualcuno si è accorto che dà il meglio di se senza gli altri due del trio medusa che, con la loro mediocrità (insulsi e senza nessuna presenza televisiva), gli impedivano di esprimere le sue potenzialità di conduttore. Quindi Gabriele continua così ma soprattutto, almeno in TV, vai avanti da solo altrimenti ci perdi un sacco!!



RSS feed per i commenti di questo post

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.