Cristina D’Avena ha detto subito sì. Quando Rocco Tanica le ha proposto di entrare nel cast di Colorado, la cantante-icona delle sigle tv più indimenticabili non ha esitato: quell’invito sembrava fatto apposta per lei. E’ stata la stessa Cristina a raccontarcelo in questa intervista realizzata a poche ore dal suo debutto nel programma comico di Italia1, dove la vedremo reintepretare alcune hit in chiave ironica e – assicura lei – pure sorprendente.

Cristina, ti troviamo a Colorado in un ruolo a te congeniale, ma in parte anche inedito…

Quella che vedrete sarà una Cristina che non canterà le sue canzoni, ma delle hit del momento o anche canzoni d’autore scritte da Rocco Tanica. Quindi saranno canzoni molto ironiche, con soprese anche un po’ piccanti. Sarà un momento divertente, sono molto felice.

Quale sarà la prima canzone che reinterpreterai?

Hello di Adele, però in una versione ‘cristinadavenizzata’, come dice Rocco Tanica: un po’ sigla tv. E’ un esperimento molto divertente e quando sono stata chiamata da Rocco mi ha fatto molto piacere e – ti dico la verità – ho accettato quasi subito.

Cosa ti ha convinto ad accettare?

Io sono una persona viva, positiva. La classica persona che in compagnia parla, si diverte e fa gruppo, quindi il fatto di poter essere ironica e un po’ diversa dal solito mi aveva molto solleticato, incuriosito. Quando Rocco me ne ha parlato ho pensato che poteva essere veramente un’esperienza diversa. Oltretutto io entro in un programma completamente comico e questa situazione mi piace, perché a me piace molto il sorriso, lo ritengo la prima forma di comunicazione.

Possiamo dire che da anni cercavi un programma che ti rappresentasse – rifiutando anche varie proposte – e stavolta l’hai trovato?

Io ho fatto della bella televisione quando ero ragazzina, da Buona Domenica a La sai l’ultima, da Sabato al circo ai telefilm, e me la sono goduta tanto. Un po’ mi mancava, non te lo nego. Mi hanno invitato a tanti reality, ma a me il reality piace guardarlo e non parteciparvi, forse perché non ho il carattere giusto per una trasmissione del genere, quindi a malincuore ho sempre rifiutato. Quando mi hanno proposto questo programma ovviamente ho detto sì, perché mi si addiceva, mi dava la possibilità di cantare, di essere me stessa e di comunicare la mia positività.

Allo scorso Sanremo per te c’è stata una sorta di consacrazione: era qualcosa di atteso?

Io non mi aspettavo andare a Sanremo attraverso una petizione popolare, quindi sono lusingata, felice e veramente mi sono resa conto di quanto il pubblico mi ami, ma anche di quanto io faccia parte della vita di chi mi segue. Sono talmente impressa nel cuore di alcune persone, visto che ho iniziato da piccolissima, che è amore vero e me lo hanno dimostrato. Io pensavo di andare a Sanremo facendo un duetto o cantando una canzone non mia, invece quando mi hanno chiesto di portare all’Ariston i miei successi non ci credevo. E’ stato emozionante per me ma penso anche per il mio pubblico che ha visto la sua beniamina scendere le scale dell’Ariston e cantare le canzoni che noi amiamo. I Puffi, ad esempio, sono una sigla che penso conoscano anche i muri.

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