Promossi
9 a Cose Nostre. Rai1 spariglia le carte proponendo in prima serata un intenso documentario sugli uomini che si sono opposti alle mafie. Un tentativo apprezzabile, al di là degli ascolti che non hanno premiato e che probabilmente erano stati messi in preventivo dal direttore.
8 a Il Trono di Spade. Alla sesta stagione non accenna a diminuire il fenomeno planetario della serie cult USA. Del resto, le vicende procedono salde e in quest’annata abbiamo assistito a scene epiche, eccezionali sia per il proseguire del racconto che per il genere seriale.
7 a RDS Academy. Il talent di Sky Uno prodotto da Level 33 archivia la sua terza edizione confermando i buoni risultati in termini di gradimento ottenuti in passato. Forse Sky potrebbe investirci ancora di più.
6 a Pippo Baudo a Domenica In. La Rai, dopo esser stata matrigna negli ultimi anni, riscopre colui che l’ha fatta grande. Certo, la fascia oraria non ha più il prestigio di un tempo, Pippo è stata un’ultima scelta e il progetto non è ben chiaro, però diciamo che poteva andarci peggio.
Bocciati
5 a Top DJ. Passato su Italia1, il programma inevitabilmente cresce negli ascolti ma non riesce a sfondare sul pubblico mainstream.
4 alla confusione sul futuro di Teo Mammucari e Giuseppe Cruciani. Il primo è annunciato da Rai e Mediaset (e almeno fino a dicembre dovrebbe restare a Cologno), il secondo da Radio Mediaset (con cui, però, ha già firmato un contratto) e da Radio 24.
3 a Coppie in Attesa. Inspiegabilmente confermato per una seconda stagione, il docureality della Stand By Me di Simona Ercolani, malgrado l’innesto di Ambra come narratrice, deve fare i conti con ascolti flop (picchi al di sotto del 4%).
2 a Filippo Bisciglia. Alla terza stagione alla guida di Temptation Island, l’ex gieffino risulta ancora impacciato e quasi fuori luogo. E’ tanto volenteroso quanto goffo.
1 a Maddalena Corvaglia. A 36 anni all’ex velina dalle belle speranze è toccato tornare alla corte di Ricci e infilare i bikini di Paperissima Sprint sostituendo la meno famosa ma più giovane e fresca Alessia Reato. Oltretutto gli ascolti, complice la concorrenza degli Europei, finora sono sottotono.
0 alla censura delle scene gay a Le Regole del Delitto Perfetto. Lo sbaglio non sta solo nei tagli ma anche nella leggerezza di pensare che nell’era di internet la cosa non avrebbe scatenato reazioni. Il comunicato in cui si parla di “eccesso di pudore”, poi, non ha migliorato le cose.
1. RoXy ha scritto:
14 luglio 2016 alle 13:18