L’Erba dei vicini è quasi appassita. E pensare che Beppe Severgnini ci aveva messo impegno per farla crescere nel giardino di Rai3. In prime time, il giornalista e conduttore ha portato un programma dal respiro europeo, pensato per confrontare l’Italia con altre grandi nazioni in una competizione amichevole. Un’idea interessante e ambiziosa, che tuttavia non ha trovato una realizzazione piena e al passo con l’attualità.
Il programma, infatti, sarebbe stato davvero innovativo se trasmesso qualche anno fa. Oggi, invece, esso risulta gradevole ma anche anacronistico se raffrontato alle recenti notizie e ai fatti che stanno plasmando l’Europa. Devono essersene accorti anche gli stessi autori della trasmissione, che in apertura di puntata hanno piazzato un monologo del conduttore (promosso al suo debutto in questo ruolo) ed un’intervista dedicati alla stringente attualità.
Ieri, ad esempio, il confronto tra Italia e Francia è iniziato con riferimenti inevitabili ai fatti di Parigi (lo stesso era accaduto settimana scorsa). Poi, però, la trasmissione è entrata nel vivo e addio all’attualità. Per parlare di giovani e lavoro, Severgnini ha persino riesumato l’ex ministro Elsa Fornero, emblema tutto italiano di una stagione ormai passata. Anzi, “rottamata”. A seguire, il programma ha affrontato altri aspetti della sfida Italia-Francia, talvolta scivolando nella banalità.
Si mangia meglio a Verona o a Lione? Si vestono meglio le milanesi o le parigine? Le domande poste da Severgnini ai suoi ospiti spesso non brillano per originalità né per capacità di analisi. Il conduttore per dare ritmo alla serata invita i suoi interlocutori a risposte brevi, che tuttavia non consentono ai telespettatori di farsi un’idea approfondita sugli spunti offerti. Così, il paragone tra i due Paesi sfidanti si risolve con un affresco impressionista in cui non mancano pennellate di retorica e sfumature stereotipiche.
La doppia votazione richiesta al pubblico in studio e da casa per decretare la nazione ‘vincente’ è una trovata divertente e funzionale al gioco, pur nel suo valore empirico. Alla fine, dopo due ore di chiacchiere, di battute e raffronti, si tirano le somme sulla performance del Belpaese. Il tele-responso non può mancare nemmeno a L’erba dei vicini, un programma che sogna di essere europeo ma che parla decisamente italiano.
1. Marco ha scritto:
24 novembre 2015 alle 12:22