Questa volta almeno ci hanno provato. Domenica In si presenta ai nastri di partenza con un’idea di fondo valida, declinata in un format che vorrebbe riportare leggerezza allo storico contenitore festivo. Tuttavia non basta azionare il cervello per produrre risultati soddisfacenti. Il nuovo corso del programma Rai, targato Paola Perego e Pino Insegno, presenta più di una criticità.
Domenica In: Ancora Volare nè carne nè pesce
Se per gli ascolti è ancora prematuro esprimersi (ieri non c’era L’Arena, Domenica Live è un programma consolidato, dalle 18 c’era la concorrenza di Juve-Roma…), per i contenuti l’impressione è che ci sia ancora molto su cui lavorare. A cominciare dallo pseudo talent Ancora Volare (a proposito, sarebbe gradito che almeno i conduttori ne imparassero il nome) che si prende sin troppo sul serio.
Al di là del meccanismo non propriamente lineare, il talent si perde in chiacchiere che vorrebbero dare un tono ad una gara nata, però, con l’intento più o meno palese di strizzare l’occhio al kitsch. Insomma ci importa poco della “conferenza stampa” di Ivan Cattaneo o dell’ex biondina dei Ricchi e Poveri; se giocoforza si mette in piedi un cast di serie B, risparmiateci il diplomatico buonismo o disquisizioni su un passato (più o meno) glorioso. Sarebbe, invece, auspicabile un clima maggiormente ilare in giuria (con l’apporto di un comico o del “perfido” di turno?) o a limite l’arrivo di cover improntate all’autoironia (ricordate Wilma De Angelis versione Se… A Casa di Paola? L’autore è lo stesso di Domenica In). Se poi, al contrario, l’ambizione è quella di realizzare una “gara classica”, puntare sul rigore e non su caos e dilettantismo sarebbe più opportuno.
Domenica In: Paola Perego prende il tè in piedi!
Paradosso anche per quanto riguarda l’obiettivo (comprensibile nella teoria) di condividere con gli spettatori il momento del tè. Le chiacchiere in piedi con Ruffini e Co. non trasmettono certo rilassatezza e colloquialità agli aspettatori (ormai c’è l’ossessione dei salotti nemmeno fossero latrine). Non si è capito nemmeno il senso di lanciare l’hashtag #teconte, se non quello di far pronunciare ai conduttori “stucchevolezze” già preparate (la Perego vorrebbe prendere il tè con il Papa).
L’amarcord in apertura di Claudio Martelli aveva un sapore suggestivo (troppo lungo però) ma non è propriamente la trovata più adatta per la platea nazionalpopolare del pomeriggio, e al limite quello spazio potrebbe in futuro fungere da copertina per ingolosire il pubblico smanioso d’attualità che segue L’Arena. Il “nuovo cinema Domenica In” può funzionare a patto che assuma contorni maggiormente empatici. Ha giovato agli ascolti, invece, l’intervento di Milly Carlucci su Ballando con le stelle che non sarà il massimo dell’originalità ma è un espediente più che accettabile per arricchire il programma. Anzi dalla prossima settimana suggeriamo anche un momento Tale e Quale Show, in considerazione altresì del ruolo di Pino Insegno di concorrente a Tale e Quale Show.
Per Paola Perego, dunque, una nuova gatta da pelare dopo la sfortunata esperienza a La Vita In Diretta. Ce la farà a uscirne indenne stavolta?
1. alex ha scritto:
6 ottobre 2014 alle 17:51