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Adults non è Friends

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

16/07/2025 - 12:32

Adults non è Friends

© Rafy/FX

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Adults è una sitcom con protagonista un gruppo di amici che coabitano e che si aiutano ad affrontare i piccoli grandi drammi del diventare adulti a New York, come in Friends. Ma, signore e signori, senza che vi facciate delle illusioni, vi avvisiamo che le cose in comune finiscono qui.

Annunciata da Disney+ inizialmente per lo scorso 29 maggio, la serie è poi stata rilasciata il 2 luglio senza spiegazioni, ma che importa? Non c’era davvero fretta. Perchè è chiaro che un racconto nato oggigiorno debba essere più scafato, forte ed aperto alla modernità rispetto a quello ambientata al Central Perk negli anni ’90, ma si poteva evitare di inserire continui ed espliciti riferimenti sessuali, battute ambigue, promiscuità ed elementi pruriginosi che eliminano ogni calore alla narrazione.

Adults, un concentrato di demenzialità

L’amicizia tra Samir (Malik Elassal), Billie (Lucy Freyer), Paul Baker (Jack Inannen), Issa (Amita Rao) e Anton (Owen Thiele) è bella, genuina e potrebbe permettere allo spettatore di sentirsi parte dell’universo intimo che riescono a creare quando sono insieme. Ma non succede, perchè le battute che si scambiano sono spesso respingenti e i personaggi tirano sempre fuori tutta la demenzialità che hanno dentro.

Sono adulti e si comportano come dei ragazzini impacciati che non sanno stare in società, al lavoro, che non sanno cavarsela nei rapporti interpersonali e dipingono un quadro patetico ed imbarazzante della generazione alla quale appartengono, ovvero quella dei venticinquenni o giù di lì.

A differenza di Ross, Rachel & co. – che pure talvolta peccavano di un’ingenuità eccessiva – sono finti, costruiti e il telespettatore non riesce ad immedesimarsi in loro né a credere ai loro sentimenti. Quando, raramente, smettono di fare i pagliacci e si decidono a tirarli fuori.

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