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Resident Playbook, l’unico medical in cui sembra non succeda mai nulla
di Stefania Stefanelli
17/04/2025 - 16:17
© Instagram @tvn_drama
2.4 /5
Se pensate che i medical siano un po’ tutti uguali, avete ragione. Ma l’eccezione che conferma la regola c’è e si intitola Resident Playbook, spin off della serie coreana Hospital Playlist che su Netflix racconta una vita d’ospedale molto diversa da quella alla quale siamo abituati. E con una protagonista a tratti talmente stupida da diventare irritante.
La giovane e svogliatissima Oh Yi-young (Go Youn-jung) è una degli specializzandi di un reparto di ostetricia e ginecologia nel quale, nonostante parti e ricoveri, sembra non succeda mai nulla. Altro che episodi catastrofe, altro che corse disperate, altro che gravi emergenze.
Qui tutto va al rallentatore, a partire dalla durata degli episodi – per ora ne sono disponibili due rispettivamente di 76 e 90 minuti – e da scene eterne nelle quali si parla fino allo sfinimento, dando luogo a confronti tra i personaggi che non portano mai nè vere crisi nè soluzioni.
Il primo episodio di Resident Playbook è scoraggiante
Ma questo lo potrete notare solo se sopravviverete allo scoraggiante e vacuo primo episodio, in cui si fa abuso di faccine stupite e enormi attese. L’esordio potrebbe quasi indurre a credere che si tratti di una parodia quando invece non lo è, e andando avanti si scopriranno anche segreti e sotterfugi che, pur non somigliando neanche lontanamente a quelli di Grey’s Anatomy o del recentissimo Pulse, quantomeno ci provano.
Il fatto che la produzione coreana cerchi di uscire dai soliti schemi del k-drama per offrire qualcosa di nuovo, con risultati a volte anche notevoli – basti pensare al fenomeno Squid Game o all’incredibile western Song of the Bandits – non significa che sempre ci riesca.
Come nel caso di Resident Playbook: un prodotto ibrido, privo di una vera identità, che può piacere solo a coloro che amano a prescindere tutto ciò che è coreano.
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