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Dying for Sex, tra inenarrabile imbarazzo e vera commozione

Recensioni, Serie TV

di Stefania Stefanelli

05/04/2025 - 17:31

Dying for Sex, tra inenarrabile imbarazzo e vera commozione

2.5 /5

Bisogna distinguere le intenzioni dalle azioni. In Dying for Sex le prime sono nobili, dal momento che la serie Disney+ mette in scena il modo in cui una donna newyorkese realmente esistita ha affrontato il cancro che le ha tolto la vita a soli 45 anni; le seconde, invece, risultano spiazzanti, perchè trasformano un racconto potenzialmente molto forte nella fiera dell’imbarazzo.

Molly Kochan, interpretata da Michelle Williams, è una donna sessualmente insoddisfatta che, una volta scoperto che il cancro che credeva di aver sconfitto è tornato e non le lascia più scampo, decide di lasciare il marito e godersi il tempo che le resta.

In Dying for Sex esplicite scene sessuali, nudi integrali e le fasi terminali di una malattia

Decide allora di esplorare i propri desideri sessuali, ignorando perfino quali siano, e nel farlo si trova dinanzi ad amanti inesperti, appassionati di bondage e terribili ricordi di infanzia che emergono per spiegare le origini di tutte le sue difficoltà. Il sesso, insomma, più che l’ultimo desiderio si trasforma nel puro disagio.

Tutto ciò si accompagna al commovente racconto di un’amicizia straordinaria, quella tra Molly e Nikki (Jenny Slate), che accetta di prendersi cura di lei fino alla fine. Assecondandola, sacrificandosi e diventando molto più responsabile di quanto avrebbe mai pensato di poter essere.

Le due nella realtà hanno deciso di raccontare le tragicomiche avventure sessuali di Molly in un podcast ma, per quanto la realtà possa spesso superare la fantasia, in video ne vengono fuori scene talmente cringe da risultare disturbanti.

E non è per una questione di pudore – dal momento che ormai di nudi integrali, masturbazioni, amplessi e sesso orale sono infarciti innumerevoli titoli, talvolta anche a caso – ma perchè momenti così grotteschi non fanno che aumentare la tristezza della storia. Facendola sfociare nel patetico e rendendo difficile arrivare fino all’ultimo episodio, dove invece esplodono poesia ed emozione.