Ora in tendenza

Pulse è meglio dell’ennesima stagione di Grey’s Anatomy

Stefania Stefanelli

di Stefania Stefanelli

04/04/2025 - 12:18

Pulse è meglio dell’ennesima stagione di Grey’s Anatomy

© Netflix /.Jeff Neumann/

4 /5

“Hai guardato Grey’s Anatomy da piccola? Ok, cerca di dimenticarlo”. Così la dottoressa Danny Simms (Willa Fitzgerald) dice alla studentessa del terzo anno di medicina Camila (Daniela Nieves) nel secondo episodio di Pulse, ma la cosa risulta impossibile. Almeno per noi.

La nuova serie Netflix, in quanto medical drama in cui la vita privata dei protagonisti si divide le trame con le diagnosi e gli interventi d’urgenza, non può che essere paragonato al più longevo e noto titolo dello stesso genere. Con le sue amicizie, i legami e le immacabili sveltine in sala medici.

Pulse è un medical drama come gli altri, ma frizzante e carico di adrenalina

Se lì a Seattle si iniziò nel 2005 con la passione esplosa tra un medico e la sua tirocinante prima ancora che lei arrivasse in ospedale, qui ci troviamo a Miami dinanzi ad un bel grow up: la Simms, infatti, ha appena denunciato per molestie lo specializzando capo Xander Phillips (Colin Woodell) finendo a sorpresa per prendere il suo posto.

La verità, però, è che tra i due era in atto una segreta storia d’amore sulla quale ci sarà molto da scoprire, in un’altalena di flashback e storie trasversali che riguardano l’intero staff dell’ospedale, a partire dal capo Natalia Cruz (Justina Machado), che somiglia non poco a Miranda Bailey, e alla sorella della protagonista, anche lei medico ma in sedia a rotelle.

Pulse parte poi con uno di quegli “episodi catastrofe” a cui la serie ABC ha abituato il pubblico, solo che l’uragano e le sue conseguenze durano non uno ma quasi cinque episodi, scatenando grande adrenalina e prendendosi tutto il tempo di scendere nei dettagli.

Forse tutte queste analogie solo negli occhi di chi guarda, o forse i medical drama si somigliano un pò tutti, basti pensare all’antesignano E.R. – Medici in prima linea. Ma ciò che conta è che qui è tutto nuovo, c’è il brivido della scoperta dei personaggi e curiosità per le loro storie, tutte emozioni ormai morte e sepolte dopo vent’anni in cui le vicende di Grey’s Anatomy si sono ripiegate su loro stesse senza soluzione di continuità.

Dunque ben venga una “copia”, se riesce a far ricordare e riscoprire il bello di un genere ormai spompato.

Tags

Lascia un commento