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Costanza, tanti eccessi che hanno il sapore dell’audacia
di Stefania Stefanelli
31/03/2025 - 11:11
© US Promopressagency
3.5 /5
La narrativa contemporanea è piena zeppa di romanzi nei quali si alternano storie diverse, appartenenti ad epoche lontane e collegate da un qualche legame, che sia di sangue o emotivo. E sono quasi tutti testi che funzionano, perchè il lettore fa lavorare l’immaginazione e riesce a passare in modo fluido dai giorni nostri al passato. Decisamente più complicato è far funzionare tale meccanismo in video senza sembrare un po’ esagitati, e la nuova serie Rai Costanza ci riesce per un pelo.
Tratta da un romanzo di Alessia Gazzola – che, come ne L’Allieva, è stata presente come comparsa in una scena, per la precisione quella del matrimonio di Selvaggia (Bianca Panconi) – la serie mixa generi diversi e osa. Rompendo tutte le barriere narrative e portando a spasso nel tempo lo spettatore, con stratagemmi diversi quali l’immaginazione della protagonista Costanza (Miriam Dalmazio) o un podcast da lei registrato.
Costanza, sopra le righe e innovativa anche se un po’ forzata
Sono espedienti un po’ forzati, così come lo è lo stesso personaggio, caricato a pallettoni ed eccessivo in ogni sua uscita: dal modo in cui si pone sul lavoro a quello in cui si lancia in una storia d’amore, mentre ne ha una ancora del tutto irrisolta con il padre della figlia, al quale ha taciuto l’esistenza della bambina.
Ma tutti questi eccessi hanno il sapore dell’audacia, sono conseguenze di un temperamento appassionato e sopra le righe che al pubblico piace, perchè è diverso dagli altri. In un mondo (seriale) nel quale si inseguono sempre gli stessi stereotipi, ben venga una donna libera e fuori dagli schemi come Costanza, che accompagna il pubblico in un’esperienza visiva un po’ caotica ma originale.
Una ventata di novità rafforzata dalla scelta di un’attrice ben nota da anni ma mai valorizzata a dovere come Miriam Dalmazio, insieme a quella di comprimari come Franco Castellano e Kaspar Capparoni, che hanno avuto un loro peso nella serialità italiana ma sembravano ormai spariti dai radar.
Infine, ottima e nuova anche l’ambientazione: Verona, città dell’amore, incanta con la sua arte e con le scene ambientate al Castello di Montorio e al Museo degli Affreschi, facendo visitare al telespettatori scorci finora poco visti in tv.
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