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DICIANNOVEQUARANTA: GIOVANNI FLORIS HA IL RESPIRO CORTO. ESORDIO FLOP (1.45%)
di Marco Leardi
09/09/2014 - 12:30

Giovanni Floris non prende nemmeno fiato. Su La7 sembra un centometrista, più che un conduttore. Al suo atteso debutto sulla rete di Urbano Cairo, il giornalista prova a condensare in quindici minuti l’approfondimento politico: il risultato è scarso, come confermato dal deludente dato d’ascolto (1.45% di share). Così, nella sua prima puntata, Diciannovequaranta si esaurisce in un commento all’operato e alle parole che il premier Matteo Renzi ha pronunciato l’altro ieri (ma la notizia non doveva essere fresca di giornata?).
Come una sorta di tiggì flash, il programma è iniziato con l’esposizione dei temi affrontati in puntata. Poi, via alle (brevi) danze: Giovanni Floris si è accomodato ad una scrivania di vetro, al centro di una scenografia non troppo sofisticata. Nella sua striscia d’approfondimento quotidiano, il conduttore dalla battuta pronta – quello che su Rai3 incalzava Renzi e bacchettava Berlusconi al telefono – si è irrigidito e ha letto il proprio intervento. Nessun guizzo, nessuno sforzo di originalità. Sarà stata la comprensibile ansia da prestazione, ma da un anchorman navigato come Floris ci saremmo aspettati qualcosa di più.
Ospite della prima puntata, la segretaria della CGIL Susanna Camusso. In collegamento, la sindacalista ha annunciato che il prossimo sarà un autunno caldo (lo dice ogni anno), e che ad ottobre ci sarà una mobilitazione dei lavoratori. Floris la incalza, non tanto per farle da contraddittorio, quanto per esortarla a concludere “brevemente” la stoccata anti-renziana. Perché a Diciannovequaranta il tempo è tiranno, e il conduttore corre come un dannato per riuscire a concentrare il copione in pochi minuti. Ci sono pure i sondaggi di Nando Pagnoncelli, per gli affezionati di Ballarò.
Il “Giova” riceve i dati sparati dal sondaggista e li gira all’ospite. L’assist – per forza di cose – è molto rapido e l’approfondimento ne risente. Da parte di Floris, inoltre, si coglie il tentativo di introdurre un elemento di opinione e di critica nei propri interventi, a completamento di un format fin troppo zeppo di parole, come suggerisce (involontariamente) la scenografia.
Peraltro, nonostante gli sforzi del giornalista, il tempo sembra non bastare e Diciannovequarante si conclude a ridosso del Tg. Chissà che gioia per Enrico Mentana, costretto a partire con qualche attimo di ritardo (ieri alle 20.06) rispetto alle testate concorrenti.
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10 commenti su "DICIANNOVEQUARANTA: GIOVANNI FLORIS HA IL RESPIRO CORTO. ESORDIO FLOP (1.45%)"
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VivaPaolaPerego dice:
Ben gli sta! Sempre a sputare nel piatto in cui si e' mangiato
sboy dice:
Floris flop Floris flop Floris flop..continuerei all'infinito, è troppo una goduria..
Nina dice:
Alè!
VivaPaolaPerego dice:
Ben gli sta! Sempre a sputare nel piatto in cui si è mangiato
iki dice:
Contentissima del flop di Floris. Se lo meritano sia lui che La7 che è ora che inizi a variare la sua programmazione
aleimpe dice:
La7 il cimitero degli elefanti!!!!
Davide dice:
Ciao ciao
kalinda dice:
La fine di un medoicre giornalista che si crede una star.
andrea dice:
Idee per la7 per variegare il palinsesto rimanendo però sull'informazione, ma non politica: - Salvo Sottile: un programma sulla cronaca nera -Luciano Onder: un programma di divulgazione scientifica dal titolo Dr Onder Show -Licia Colò: un programma simile ad Atlantide incentrato su storia, scienza e geografia - Paola Ferrari : un programma d'informazione sportiva Altre idee - Georgia Luzi: un programma sulle storie di famiglia -Lorella Cuccarini: un programma come Got to Dance - Victoria Cabello: il ritorno di Victor Victoria, uno dei programmi che contraddistingueva La7 dalle altre reti
mauri dice:
Ha fatto meno di Gday e risente dello stesso problema di quel programma: poco tempo per troppe cose che si vorrebbero dire. Anche Geppi, ricordo, era partita con la Camusso nella sua prima puntata. Non vorrei scaramantico, ma secondo me non è un buon segno haha