Pace non trova Dr. House. Nulla a che vedere con l’astinenza da Vicodin o la solita e impossibile diagnosi. Ad agitarlo, questa volta, ci hanno pensato Massimo Donelli e il suo staff, sottoponendolo alla quarta, tra ufficiali e ufficiose, variazione di palinsesto. Annunciato, in occasione della presentazione dei palinsesti 2009/2010, per il giorno 6 settembre (con un solo episodio per sera); rimandato, con largo anticipo, al 27 dello stesso mese (d’ora in poi le puntate saranno due), per scomparire, poi, dal palinsesto, a pochissime ore dal debutto, rimpiazzato da Titanic. Ora, quando, tutto lasciava presagire che l’appuntamento con la Medical Division più famosa fosse stato posticipato di una settimana, ecco spuntare una nuova programmazione, rigorosamente last minute, ossia, giovedì 1 ottobre, al posto dell’ “Ale e Franz Show”.
Lo Zelig One Man Show, a sua volta, viene rimandato a domenica 4 ottobre. E proprio la volontà di salvaguardare lo show di Ale e Franz potrebbe essere la ragione dello spostamento, in quanto il misero 13.23 % di share, registrato all’esordio, sembrerebbe dovuto, più che a manchevolezze dello show, alla fortissima concorrenza di Don Matteo e Anno Zero. Facile che, però, a trarne i maggiori vantaggi sia, Santoro permettendo, il claudicante dottore. Ci eravamo già espressi peraltro, in passato, sull’opportunità, per House, di andare a coprire uno slot infrasettimanale, meno penalizzante di quello domenicale.
La domenica ci sembrava, e sembra, una serata difficilissima, con il pubblico tipico del telefilm diviso tra NCIS, Sky e l’aperitivo del dì festa, ergo, assolutamente inadatta per curare la brusca emorragia di ascolti del burbero seguace di Ippocrate. Dunque, tra tanti spostamenti, spesso immotivati e deleteri, quello di Dr House sembrerebbe una mossa giusta e beneaugurante. Peccato che il modus sia stato, come sempre accade, in materia di palinsesti ballerini, deprecabile. Troppi, infatti, i contrordini, i promo che apparivano e sparivano a scatti e improvvisamente; e come se non bastasse la homepage del sito Mediaset che domenica non riportava lo spostamento ma, anzi, pubblicizzava regolarmente una messa in onda che non sarebbe mai avvenuta.