Wojdan Shaherkani



4
agosto

LE FAVOLE BELLE DELLE OLIMPIADI DI LONDRA 2012: WOJDAN SHAHERKANI E OSCAR PISTORIUS

Olimpiadi di Londra 2012- Wojdan Shaherkani

Niente come i giochi olimpici realizza meglio l’idea di villaggio globale di McLuhan, mai come in questo caso la televisione realizza alla potenza la sua vocazione di finestra sul mondo: spesso anche un piccolissimo gesto, in una cornice così importante come le gare planetarie, può assumere nella geografia culturale il valore di una grande conquista, una svolta simbolica epocale. Già a partire dalla sfilata della cerimonia d’apertura, così bella e intensa per la possibilità di vedere insieme tutte le nazioni, ognuna con le proprie caratteristiche e i segni della millenaria tradizione che porta dentro di sé.

Le Olimpiadi di Londra 2012 segnano tanti piccoli primati, magari invisibili, impensabili già solo qualche anno fa. Innanzitutto l’aumento della percentuale di atlete in gara e, all’interno di questo specifico traguardo, il debutto di una donna saudita in gara. Non era mai successo, ebbene sì. La judoka Wojdan Shaherkani, questo il suo nome, spesso ignorato dalle cronache, è entrata di diritto nella storia dello sport, della cultura e del suo paese.

In una nazione in cui alle donne è ancora proibito anche prendere la patente di guida riuscire a partecipare ad una spedizione olimpica insieme ai colleghi ha il valore di una medaglia d’oro, forse di platino, nonostante poi in gara l’avventura sia durata poco o meglio pochissimo, dato che alla sfidante portoricana Melissa Mojica è bastato solo un minuto per metterla al tappeto.