Velia Lalli



9
marzo

VELIA LALLI (STAND UP COMEDY) A DM: PER ALCUNI UOMINI SONO UNO UNA ZOC*OLA CHE INVECE DI FAR VEDERE IL CUL0 PARLA DI CAZ*O IN TV. NON MI PIACE LUCIANA LITTIZZETTO, NON E’ IMPERTINENTE MA SCONTATA

Velia Lalli

Se la vita l’ha sempre messa davanti al pregiudizio, lei è sempre riuscita a venirne fuori e, in un certo modo, a scardinarlo. Velia Lalli si è fatta avanti in un mondo di uomini, quello della comicità, scegliendo, per giunta, di proporre sul palcoscenico una tipologia di donna che sì la rappresenta ma si esprime senza filtri “come fosse un uomo”. Per questo da unica esponente del gentil sesso di Stand Up Comedy avverte la responsabilità e il privilegio di rappresentare l’altra metà del cielo. E, allo stesso tempo, non tollera chi con la comicità, come Luciana Littizzetto, potrebbe fare davvero la differenza e invece si accontenta di alimentare stereotipi…

DM ha intervistato Velia Lalli, conduttrice di stasera del nuovo appuntamento con Stand Up Comedy, in onda alle 23 su Comedy Central.

Sei l’unica donna del gruppo, è una bella responsabilità?

Sei la prima persona che coglie il punto. Di solito c’è la tendenza a dire: “Sei l’unica donna ma ti discriminano? Ma ti trattano male?.” La mettono sul vittimismo. Mi piace, invece, la parola responsabilità perché sì, ho la responsabilità, oltre al privilegio, di dare voce all’altra metà del mondo. La cosa interessante è che parlo il più liberamente possibile rappresentando le donne come sono e l’effetto che ottengo è che le donne capiscono mentre alcuni uomini pensano: “uh guarda una donna che fa la z0ccola in tv”. Capisci che il messaggio non sempre arriva, certi uomini, pochi, sono talmente impregnati del concetto che in tv la donna è un po’ oggetto che mi vedono come una zoccola che in tv, invece di far vedere il cul0, parla di ca*zo. Scusa se sono un po’ volgare.

Di fatto è come se tu andassi a rompere una sorta di tabù, o meglio vai contro quella che – giusta o sbagliata – è un’abitudine.

Sì, vado a scardinare una brutta consuetudine, segno di arretratezza. Una società un tantino falsa, ipocrita, dove in realtà le cose vanno un po’ diversamente da come vengono raccontante anche perchè le donne sono come me, fanno le cose che racconto io. Poi, per quanto posso apparire zoccola, se veramente avessi fatto tutte le cose che racconto nei miei monologhi ci sarebbero voluti 80 anni di zoccolaggine, non che mi sia tirata indietro però…

Quanto c’è di te e quanto c’è di personaggio quando sali sul palco?

Io non sono mai un personaggio sul palcoscenico e se non parlo di una cosa accaduta a me, racconto comunque il mio punto di vista sulle cose.