C’è chi ne parla bene, chi un po’ meno. C’è chi lo stima, chi un po’ meno. C’è chi lo definisce para-guru, chi è meno elegante. C’è chi lo ama, c’è chi lo odia. C’è chi lo trova simpatico, chi decisamente antipatico. Fatto sta che è complicato, incredibilmente complicato. Pronto a dichiarare di non aver nessuna intenzione di parlare della propria intimità, ma inconsciamente desideroso di parlarne. Per paura, per riservatezza o per chissà quale altro motivo non è dato sapere. Non a caso – quasi come un proclama – ci dice ancor prima di iniziare la nostra chiacchierata: “Non voglio parlare del lavoro, dei miei colleghi e nemmeno di me, del mio privato, delle mie relazioni affettive, delle mie idee politiche, del mio passato e del mio futuro. Ho fatto un patto con me stesso: niente più interviste confessioni. Faccio il giornalista, non sono una star. Le domande le faccio, non le ricevo. A meno che non si parli esclusivamente del mio lavoro e dei programmi che conduco o in cui sono coinvolto“. Sarà andata proprio così? Vediamo cosa è venuto fuori da una chiacchierata che abbiamo fatto col neo conduttore di Uno Mattina Estate Pierluigi Diaco.
Allora, è l’ultima intervista che rilasci?
E’ l’ultima intervista che rilascio da qui all’11 settembre, data di conclusione Uno Mattina Estate. Non ho più niente da dire, da comunicare. Vorrei che il lavoro degli addetti ai lavori si misurasse sul lavoro effettivo e non sulla mia personalità che credo non interessi a nessuno.
Mica tanto visto che tutte le tue interviste hanno ad oggetto la tua personalità ancor prima della tua professionalità…
Forse è la curiosità del primo momento.
Hai letto quello che ha scritto Grasso?
Si. E non voglio commentarlo.
In molti ti trovano antipatico, ma il tuo nuovo impegno e la conseguente esposizione mediatica hanno fatto cambiare idea a qualcuno. Un processo incredibilmente inverso…
Ti sono grato per questa riflessione. Spero che sia una riflessione anche del pubblico di Raiuno. Ma questo non lo posso sapere.
Non percepisci gli umori del pubblico?
Li appuro dalla mia pagina Facebook e dal mio blog ma chi va sulla mia pagina Facebook o sul mio blog ha già un pregiudizio positivo nei miei confronti. Non sta a me stabilire che cosa arriva a casa e non me ne curo. Non per disinteresse, ma trovo che il compito di chi fa televisione è quello di essere il più naturale possibile.
Ma sei incazzato?