Tim Roth



9
aprile

Rillington Place: su Giallo la miniserie con Tim Roth nei panni del serial killer John Reginald Christie

Rillington place

Uno sguardo spento, nascosto da spessi occhiali da vista, schiena curva, calvizie in stato avanzato, impermeabile sdrucito e cagnolino al guinzaglio. Difficile pensare che dietro l’immagine di un tranquillissimo signore di mezza età possa nascondersi uno dei più spietati serial killer inglesi. Ci riferiamo a John Reginald Christie, la cui figura rivive nella miniserie Rillington Place, in onda in prima visione tv questa sera alle 21.00 su Giallo (canale 38 del Dtt). A rivestire i panni dell’uomo che negli Anni ‘50 e ‘60 si rese protagonista di una lunga scia di morte è l’attore Tim Roth. Nel cast anche Samantha Morton nel ruolo della moglie Ethel, Nico Mirallegro e Jodie Comer.

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11
settembre

LIE TO ME: IL DR. LIGHTMAN ALLA RICERCA DELLA VERITA’ DA STASERA SU RETE 4

Lie to me

“La verità è scritta sul nostro volto“, recita lo slogan di Lie to me, la serie che parte questa sera alle 21.10 su Rete4 e che vede protagonista il Dr. Cal Lightman, studioso del comportamento umano ed esperto di linguaggio del corpo ed espressioni facciali.

Partendo dall’assunto secondo il quale “Tutti mentono“, Lightman (interpretato dall’attore inglese Tim Roth) è un medico dal carattere spigoloso alla House, carismatico, scrupoloso nell’approccio al lavoro e segnato da un passato tutt’altro che facile. Titolare di un’agenzia privata la “Lightman group”, è in grado di riconoscere se una persona mente analizzandone postura, mimica facciale e tono della voce. In altre parole, riesce a capire se il soggetto che ha di fronte smentisce le sue parole con i movimenti che pone in essere. Queste sue qualità lo porteranno a collaborare, in diversi casi, con l’FBI.

Già la sigla iniziale del telefilm (il coinvolgente brano musicale Brand New Day di Bryan Star) ci introduce nello spirito di “Lie to me”: si tratta di una carrellata di espressioni del corpo alle quali viene associata una spiegazione, così un pugno che si chiude vuol dire rabbia, un dito che si muove nervosamente significa impazienza, ansia e paura sono rivelate da un’operazione di deglutizione, chiudere gli occhi lentamente equivale a provare dolore, sofferenza.