Mario Orfeo e Luigi Gubitosi
Accorpamenti e ottimizzazione delle risorse: i punti chiave della “riforma” dell’informazione Rai verranno presentati ufficialmente nel CdA di giovedì prossimo, 24 luglio. Il giorno prima, però, il Consiglio si riunirà in via informale per sondare il terreno e gli umori su quello che si annuncia un passaggio fondamentale per il futuro del servizio pubblico. Stavolta il DG Luigi Gubitosi ci metterà la faccia, più del solito. L’ammodernamento dell’apparato giornalistico, infatti, è un cavallo di battaglia che il top manager porta avanti sin dal suo arrivo a Viale Mazzini.
Ispirata dall’interventismo del nuovo corso renziano in Rai, la riforma prevede una manovra diretta sulle testate giornalistiche, con una riduzione dei direttori e dei vice. Stando alle indiscrezioni, sarebbe anche allo studio l’eliminazione delle edizioni brevi dei notiziari e l’annullamento di ogni sovrapposizione giornalistica in palinsesto. L’idea è quella di affidare ad ogni testata una mission ben precisa, con l’obiettivo di razionalizzare le risorse ed offrire allo stesso tempo un servizio completo in base alle varie esigenze informative del pubblico Rai.
Rai, riforma informazione: Rainews ingloba il TgR?
Secondo quanto trapela alla vigilia, in base al nuovo piano il Tg1 potrebbe inglobare Rai Parlamento, così da mantenere e rafforzare il suo carattere istituzionale. Il Tg2 potrebbe specializzarsi sull’approfondimento, il Tg3 sull’informazione regionale e internazionale. Dopo le polemiche sui presunti sprechi delle sedi regionali, per il TgR si potrebbe invece prospettare un‘integrazione con Rainews. La testata allnews attualmente diretta da Monica Maggioni diventerebbe così la più grande del servizio pubblico. La riforma è ambiziosa, per certi versi copernicana, e proprio per questo non sono mancati i pareri negativi al riguardo.
Rai, riforma informazione: polemici i CdR