Telefilm



2
settembre

THE MENTALIST: CON IL TELEFILM EVENTO DELL’ANNO ITALIA1 LANCIA LA SFIDA ALLA RAIDUE HOUSE OF SERIES

thementalist_simonbaker_patrickjanePatrick Jane riesce a leggere la mente degli individui. Uno straordinario talento, il suo, che gli consente di percepire e stanare il male ma che stavolta non gli servirà. Sì perchè Patrick è il protagonista della nuova serie The Mentalist, chiamata, da Italia1 (da stasera ore 21 e 10), alla difficile prova del ”prime time generalista” e a rinverdire, al tempo stesso, l’immagine, da un pò di tempo appannata, del palinsesto seriale della rete. Nell’arco di pochi anni, infatti, inaspettati flop e un trattamento spesso penalizzante, hanno fatto sì che, nel campo dei telefilm, la rete giovane del Biscione fosse oscurata dalla sua storica rivale, Raidue. La seconda rete di Stato è divenuta, grazie a telefilm cult, come Desperate Housewives e Lost, e grandi successi, come NCIS, capace come nessun’altra di valorizzare ciascuna produzione fidelizzando il telespettatore alla rete e alla serie.

L’occasione di invertire la rotta viene, dunque, da The Mentalist, serie di cui ci eravamo già occupati in occasione del suo passaggio su Joi (per leggere il post di presentazione clicca qui) e che si preannuncia come un evento per il grande successo ottenuto negli Stati Uniti. Quasi 17 i milioni di telespettatori americani che hanno consentito alla serie, nonostante fosse alla sua prima stagione, di collocarsi al terzo posto della classifica dei telefilm più visti, alle spalle dei classici CSI e NCIS. Malgrado la comune appartenenza al genere crime, The Mentalist si differenzia notevolmente dai telefilm che lo precedono nel ranking. 

Gli elementi determinanti cui ci si affida, per la risoluzione delle indagini, non sono le analisi di laboratorio bensì quelle dei comportamenti e delle proprie sensazioni. Alla fredda scienza The Mentalist oppone il fervido istinto del protagonista interpretato da Simon Baker. Quest’ultimo, complice un mix perfetto di bellezza e bravura, è entrato a pieno diritto nell’Olimpo delle star della televisione a stelle e strisce. Nonostante suddette premesse siano ottime, la controprogrammazione prevista, nelle prossime settimane, potrebbe penalizzare, e non poco, il successo della serie. In onda nello stesso slot, tra gli altri, ci saranno la Champions League su Raidue e La Tribù di Paola Perego su Canale5.




7
agosto

FENOMENO SOTTOTITOLI: QUANDO LE SERIE TV PARLANO ITALIANO TROPPO PRESTO (E FANNO CROLLARE GLI ASCOLTI?)

Subtitles Fenomeno Sottotitoli Serie Tv

Tutti le conoscono, in pochissimi le guardano (sul piccolo schermo). Sono le serie tv americane, da sempre un importante richiamo nei palinsesti per il pubblico giovane. Eppure, da qualche anno, quando un telefilm approda in tv, è già vecchio.

Colpa del file sharing, direte voi. E del diffusissimo fenomeno dei subtitles, aggiungiamo noi: quei sottotitoli che permettono la visione di una qualsiasi serie proveniente dall’estero, in lingua originale (non ce ne vogliano i doppiatori, ma che gran cosa!) e con tanto di traduzione in sovraimpressione. La filosofia è semplice e quanto mai funzionale: giocare d’anticipo, arrivando a sfornare un prodotto fruibile a chiunque non parli nemmeno una parola di inglese, non soltanto prima della diffusione sui canali satellitari (vi dicono qualcosa Fox, Fox Life e company?), ma praticamente poche ore dopo la messa in onda di una puntata nel suo paese d’origine. E così capita che casalinghe disperate, naufraghi dispersi e medici celeberrimi parlino italiano ancor prima di mettere piede sui nostrani cieli di Sky, per la felicità dei serial-addicted.

In Italia, dove la maggior parte dei sottotitoli viene prodotta e veicolata senza scopo di lucro da portali come italiansubs.net, il fenomeno è la testimonianza di come una semplice passione possa trasformarsi in un motivo di fastidio per i grandi network, che si ritrovano a comprare prodotti già passati per le mani, e i player video, di buona parte degli aficionados. Ma non è solo questo. Il fatto che un gruppo di “traduttori per passione” riesca a rendere accessibile al pubblico la sottotitolatura di un episodio di Desperate Housewives appena ventiquattrore dopo la messa in onda negli Stati Uniti, la dice lunga su quanto potrebbe essere più facile e veloce l’acquisto e la fruizione di telefilm con un accordo fra le due parti, produttore ed acquirente. In questo senso si è mossa un anno fa la rete francese TF1, con un’operazione che ha molto da insegnare a noi cugini del belpaese.


3
agosto

PRIVILEGED: COME FAR “RAVVEDERE” DUE GEMELLE PRIVILEGIATE. DA STASERA SU MYA

PrivilegedUn mix tra Gossip Girl e Gilmore girls, così era sembrato presentarsi Privileged, nuova serie in onda da stasera in prima visione assoluta su Mya. Ma le apparenze ingannano, e la serie si è rivelata tutt’altro: un prodotto sì gradevole e buono per accaparrarsi pubblico femminile, giovane e desideroso di buoni sentimenti, ma che nulla ha in comune con la crudezza narrativa di Gossip Girl o con i dialoghi serrati di Una Mamma per Amica. Sarà, forse, questo il motivo per cui dopo un buon inizio, in America, Privileged ha visto diminuire i suoi ascolti al punto tale che Cw, la rete che lo ha trasmesso, ha deciso di interromperne la produzione dopo la sola prima stagione.

A metà tra commedia e dramma, la serie, tratta dal romanzo How to Teach Filthy Rich Girls di Zoey Dean, narra le vicende di una giovane giornalista, Megan Smith (Joanna Garcia), laureata a Yale, che si trasferisce a Manhattan con la speranza di sfondare nel mondo del giornalismo. Purtroppo, però, è costretta ad accontentarsi di un lavoro come assistente presso la redazione di un tabloid scandalistico, anche se sarà, ben presto, licenziata. 

Delusa e senza lavoro, Megan si imbatte nella ricca magnate dei cosmetici dell’alta società di Palm Beach Laurel Limoges (Anne Archer) che le offre di diventare una tutor per le sue nipoti Rose (Lucy Hale) e Sage Baker (Ashley Newbrough) che necessitano di un aiuto per essere accettate alla prestigiosa Duke University. Megan, all’inizio titubante, decide di accettare l’incarico; a convincerla una paga da favola e la possibilità di creare legami, in un ambiente di un certo tipo, utili per il suo futuro da giornalista e scrittrice.





23
luglio

SWINGTOWN: LIBERTA’ SESSUALE E SCAMBISMO NELLE NOTTI DI RAIDUE

SwingtownLibertà sessuale e scambismo sono le scandalose tematiche attorno a cui ruota Swingtown, il telefilm in onda, dal lunedì al venerdì, ogni notte intorno all’1 e 20, su Raidue. La serie, già vista su Rai4,  è composta da soli 13 episodi, andati in onda in America, la scorsa estate, su Cbs, dove, malgrado le tematiche pruriginose, ha fatto registrare ascolti poco esaltanti. D’altronde, sin dal debutto, la critica americana aveva espresso non poche perplessità sul prodotto.

Al di là di critiche e delle inevitabili polemiche sugli argomenti trattati nella serie, Swingtown offre un interessante affresco dell’America degli anni ‘70. La serie, infatti, è ambientata nel 1976, un anno pieno di contraddizioni e cambiamenti: da un lato, i festeggiamenti per i duecento anni dall’indipendenza, dall’altro un senso comune di smarrimento patriottico. Sono questi gli anni della guerra in Vietnam e dello scandalo Watergate, avvenimenti che segnano la caduta di valori tradizionali americani come la morale puritana, imperante nel secondo dopoguerra. A farsi strada, nella società americana, sono gli ideali di ribellione e libertà, compresa quella sessuale che sconvolgerà la vita dei nostri protagonisti, gli ultratrentenni Miller (Jack Davenport e Molly Parker).

La coppia, da poco trasferitasi in un quartiere alto borghese di Chicago, fa conoscenza con i loro vicini, i Decker (Grant Show e Lana Parrilla). Quest’ultimi non fanno mistero del loro status di coppia aperta, particolare che aprirà definitivamente gli occhi ai Miller sul nuovo contesto sociale (e sessuale) che li circonda. Questi, a loro volta, coinvolgeranno i Thompson (Josh Hopkins e Miriam Shor), i loro ex vicini, in queste nuove “avventure”. Tra le vicende dei Miller non mancheranno quelle dei due figli della coppia, Laurie e B.J. (Shanna Collins e Aaron Christian Howles), anche loro alle prese con il mutato contesto dei rapporti sentimentali.


16
luglio

STUDIO 60 ON THE SUNSET STRIP: LA TV CI HA LOBOTOMIZZATO?

Studio 60” (…) Siamo stati lobotomizzati e proprio dall’industria più influente della nazione che ha deciso di buttare anni e anni di professionalità e regredire, ragionare come dodicenni, standardizzando i programmi su quei parametri e non dodicenni intelligenti ma quelli più idioti. Vi stanno riempiendo il cervello di tante, troppe volgarità, e voi lo permettete. Cambiate canale se volete salvarvi (…)”

Una dura requisitoria, questa, ai danni della tv, pronunciata non dall’ennesimo sociologo “tuttofare” o da un intellettuale con la puzza sotto il naso ma da uno dei personaggi della nuova serie Studio 60 on the Sunset Strip, in onda, dal lunedì al venerdì, ogni notte, intorno alle 2 su Italiauno. Il personaggio in questione è il produttore esecutivo del fantomatico show di sketch comici Studio 60 on the Sunset Strip (una sorta di Saturday night live), di cui la serie segue il dietro le quinte, che esausto dall’ennesima censura sale sul palco, interrompendo così la diretta dello show e inveendo contro la televisione americana. Allo sfogo seguirà ovviamente, il licenziamento da parte della rete, diretta dalla neo presidente Jordan McDeere (Amanda Peet), una donna determinata e sicura di sè, intenzionata a dare una svolta al network attraverso l’inserimento di programmi di qualità.

Alla donna preme, altresì, che “Studio 60″ , dopo la pubblicità negativa fatta dall’ormai ex produttore, sia rilanciato. Da qui la decisione di assumere due “pezzi grossi” come Matt Albie (Matthew Perry, il celebre Chandler di FriendsndDM), autore di fama, e Danny Tripp (Bradley Whitford), produttore abile ma con qualche difficoltà legate all’abuso di sostanze stupefacenti. Per entrambi si tratta di un ritorno alle origini, visto che la loro carriera era iniziata su quel palcoscenico. I due ritroveranno, così, vecchi problemi e colleghi; Matt, in particolare, sarà costretto a confrontarsi con Albie (Harriet Hayes), la star dello show con cui ha avuto una tormentata relazione.





3
luglio

PALINSESTI MEDIASET AUTUNNO 2009, ITALIA1: SAVINO E TATANGELO NEW ENTRY, MARCUZZI E PAPI IN ACCESS. PER LE SERIE TV TERRANNO BANCO “THE MENTALIST” E “FRINGE” MA SPUNTA ANCHE “ER”

Italia1 - Palinsesti 2009 - 2010

Il mercato chiede certezza. Parola di Piersilvio Berlusconi. Ecco perché, anche nel palinsesto autunnale di Italia 1, presentato durante Mediaset Night, poche saranno le rivoluzioni. Ma nonostante questo, la seconda rete di Viale Europa riserva al pubblico alcune novità che gli faranno compagnia sotto le coperte per tutto l’inverno.

A cominciare dalle prime serate che vedranno riconfermati i grandi cult della rete: Le Iene, ancora condotte da Ilary Blasi con Luca e Paolo (sempre più vicini alla rete ammiraglia); la controfigura di Voyager in casa Mediaset, Mistero, condotto da Enrico Ruggeri. Il programma che si occupa di fatti inspiegabili ha ottenuto nella sua prima puntata estiva più di tre milioni di spettatori, riuscendo con successo nell’impresa di distinguersi (almeno in parte) dal format di Rai 2. Ritorna Colorado, con la conduzione del nuovo arrivato Nicola Savino (leggi un’intervista su DM), insieme a Digei Angelo e all’immancabile Rossella Brescia, volto storico della trasmissione comica (ancora inspiegabile, però, resta la sparizione di Beppe Braida dagli schermi). Due, invece, le new entry: il tanto atteso e rimandato Appuntamento al buio con Anna Tatangelo (che spera in una fortunata “metamorfosi da cantante a presentatrice”, già sperimentata con successo da Ruggeri) e un nuovo reality senza studio Ciccia bella, tratto dal format francese Belle Toute Nue, in cui degli esperti aiuteranno delle ragazze sovrappeso ad accettarsi, con miglioramenti di look e senza ricorrere ad operazioni chirurgiche o diete. Non certo una novità, dopo le esperienza del “Brutto Anatroccolo” e di “Bisturi”.

In seconda serata tornerà, insieme al Grande Fratello 10 su Canale 5, l’inossidabile Mai dire GF, anche se resta ancora in forse la conduzione della Gialappa’s band, viste le trattative ancora in corso per il rinnovo del contratto (voci di corridoio, a nostro parere non propriamente fondate, vedono il trio vicino sia a Rai 2 che a Sky). Non si comprende, però, la ragione per la quale un programma con il 40% di share, promosso seppur temporaneamente su Canale5, debba rimanere ancorato alla seconda rete anzichè essere protagonista della sperimentata e fortunata staffetta sulla rete ammiraglia. Confermato anche l’appuntamento tre sere a settimana con Chiambretti Night, che verrà anticipato alle 23.20 per permettere a tutti di poter seguire le gag e le interviste del Pierino nazionale (quest’anno protagonista e conduttore anche di Mediaset Night).


8
giugno

AL VIA OGGI LA RAIDUE ALL-SERIES: ALIAS, CASALINGHE & CO. RIUSCIRANNO NELLA MISSIONE “IDENTITARIA”?

Due Uomini e Mezzo

Una sexy agente Cia, un gruppo di casalinghe non propriamente perfette e un single impenitente sono i protagonisti più attesi del nuovo daytime estivo di Raidue. La rete “house of series” così facendo compie un altro importante passo verso un’identità di rete che strizzi l’occhio ad un pubblico più giovane e metropolitano. Un obiettivo, questo, difficilmente raggiungibile nel breve periodo poichè, malgrado la molteplicità e la qualità dei telefilm offerti, la rete potrebbe risentire di passate scelte non propriamente coerenti in termini di target.

Plauso, anche se gli ascolti non dovessero brillare, ad un palinsesto di alta qualità che può vantare due fra i titoli di maggiore successo negli Stati Uniti come Desperate Housewives e Due Uomini  e mezzo. Le uniche perplessità ineriscono al fatto che la fascia dedicata ai teen drama sia quella 14-16. Non solo, infatti, il pubblico teen, nello slot di cui si parla, si ”affida”, da sempre, a Italia1, ma il telefilm in onda alle 15 (Beyond the break) è l’anello debole di tutta la programmazione e dovrà vedersela, per giunta, con un pezzo da novanta come Dawson’s Creek che all’ennesima replica, tocca ascolti record. Ma andiamo a vedere nel dettaglio i telefilm che ci terrano compagnia, a partire da oggi, che per convenzione abbiamo suddiviso in “classici” e “novità”.

A scendere in campo per la squadra dei “classici”:

  • Desperate Housewives (ore 12.05): Le avventure delle casalinghe più famose della televisione ripartono dalla prima stagione, che si apre con il suicidio di Mary Alice. La serie, creata da Marc Cherry, che mescola soap opera e commedia, andrà in onda in una versione riveduta e corretta per l’inusuale orario di messa in onda.


7
giugno

LIFE ON MARS: TRA CRIME E FANTASCIENZA, IL NUOVO SERIAL CULT TARGATO RAIDUE

Life On Mars

“Il mio nome è Sam Tyler, ho avuto un incidente e mi sono risvegliato nel 1973. Sono matto, in coma, indietro nel tempo. Qualunque cosa sia accaduta è come se fossi atterrato su un altro pianeta. Forse se riesco a capirne la ragione, riuscirò a tornare a casa”. Queste le parole, con cui comincia ogni episodio di Life on Mars, nuova serie televisiva britannica, da stasera in onda su Raidue alle 22.35. Parole che sintetizzano, altresì, l’essenza di un telefilm che riesce perfettamente a combinare la fantascienza al genere polizesco.

Infatti, la serie, pluriosannata dalla critica d’Oltre Manica, narra la storia di Sam Tyler (John Simm), ispettore capo, della Polizia di Manchester improvvisamente investito da un’auto in corsa mentre investigava sul rapimento della sua fidanzata e collega. Caduto sull’asfalto, quando si risveglia si accorge di non essere più nel 2006, ma nel 1973. Il suo lavoro non è però cambiato, l’uomo continua a lavorare per il dipartimento di Polizia sotto la supervisione dell’ispettore Gene Hunt (Philip Glenister). L’ennesima singolarità viene dal fatto che Tyler si troverà a investigare su un caso che ha molti legami con un altro del 2006. Il ritorno al passato è fonte di non pochi problemi per il nostro ispettore che sul lavoro si troverà più volte in difficoltà per via delle differenti tecniche di indagine tra la polizia moderna e quella degli anni settanta.

Life on Mars, il cui titolo si rifà all’omonima canzone di David Bowie che fa da colonna sonora al telefilm, è stata oggetto di remake: ha, infatti, una sua versione americana, dallo stesso titolo, in onda con scarso successo, per una sola stagione, sulla Abc (è tuttora in onda, in Italia, su Fox Crime). Ma, Life on Mars, potrebbe, altresì, avere una versione italiana prodotta da Paypermoon e intitolata 29 settembre, titolo “preso a prestito” dalla canzone portata al successo da Lucio Battisti. La fine della serie di cui parliamo, inoltre, arrivata dopo sole due stagioni per la volontà dell’attore protagonista di uscire dal cast, ha dato vita a uno spin off di successo dal titolo Ashes to Ashes, con protagonista Gene Hunt catapultato dagli anni ‘70 agli anni ‘80, da Manchester a Londra.