Sigla



26
aprile

AMARCORD, Che Fine Hanno Fatto…i protagonisti di FAME?

Fame @ Davide Maggio .it

Spesso i grandi successi nascono per caso e ancora più frequentemente incontrano grandi difficoltà prima di ricevere la definitiva consacrazione. Questo è quello che è successo al telefilm Saranno Famosi (Fame), nato grazie al grande successo ottenuto dal film omonimo nel 1980 e destinato a diventare cult e fenomeno di costume a livello mondiale.

Il telefilm andato in onda in America dal 1982 al 1987 (6 stagioni – 136 episodi) e in Italia a partire dal 1983 su Rai Due, in un primo momento si è rivelato un vero e proprio flop.

Dopo un anno di messa in onda, Saranno Famosi, è stato chiuso e cancellato dalla rete che lo mandava in onda, la NBC. Solo l’intervento della MGM Television ha salvato la serie dalla propria fine e ne ha decretato il definitivo successo.

Un successo imperituro che ancora oggi trova la sua manifestazione attraverso la realizzazione di fiction, telefilm, pièce teatrali e reality show che si ispirano alla serie più amata dai teenager degli anni 80.

Vediamo che fine hanno fatto alcuni dei protagonisti.

GENE ANTHONY RAY – LEROY JOHNSON

Gene Anthony Ray @ Davide Maggio .it 

Il mitico interprete di Leroy, prima di dare vita al personaggio che avrebbe segnato la sua carriera, ha davvero frequentato la New York High School of the Performing Arts. Dopo solo un anno è stato allontanato dalla scuola perchè giudicato “troppo selvaggio”. Senza perdersi d’animo Gene si è iscritto alla Julia Richman High School, dove ho potuto sottoporsi al provino che gli ha permesso di partecipare al film e al telefilm. Dopo la conclusione di “Saranno Famosi”, Gene ha continuato a lavorare in maniera discontinua: ha preso parte al film Out of Sync, diretto dalla sua ex collega Debbie Allen e alla commedia Austin Powers e ad altre pellicole di minor successo. In Italia è stato ospite della trasmissione Saranno Famosi e per un periodo ha fatto parte del cast di Buona Domenica. Si è spento nel 2003, a causa di complicazioni cardiache. Aveva 41 anni ed era sieropositivo.

DEBBIE ALLEN – LYDIA GRANT

Debbie Allen @ Davide Maggio .it

Attrice, cantante, ballerina, coreografa e regista: una carriera davvero all’insegna dell’espressione artistica, nel senso più ampio del termine quella di Debbie Allen. L’attrice dopo la conclusione della serie, ha recitato indistintamente per televisione, cinema e teatro. In un secondo tempo ha deciso di diventare regista e, oltre a film per il cinema, ha diretto alcuni episodi della serie Raven. Ha fondato una scuola di danza: la Debbie Allen Dance Accademy ed è attualmente impegnata in una serie televisiva. Ha condotto anche il reality show Fame. In Italia è stato ospite della trasmissione Moda Mare Positano, andata in onda su Rai Uno nel luglio del 2003. Oggi ha 57 anni.

LORI SINGER – JULIE MILLER

Lori Singer @ Davide Maggio .it

L’attrice ha preso parte anche ad un altro grande cult: Footloose. Dopo la fine della serie ha proseguito la sua carriera, dividendosi tra teatro, cinema e televisione e non rinunciando mai alla grande passione che l’ha resa una musicista molto apprezzata: il violoncello. Oggi ha 49 anni.

LEO CURRERI – BRUNO MARTELLI

Leo Curreri @ Davide Maggio .it

L’attore ha abbandonato quasi subito la recitazione in favore della musica. E’ diventato infatti uno stimato compositore nonchè produttore di veri e propri talenti come Natalie Cole e Norah Jones. Ciò nonostante non disdegna di tanto in tanto, qualche partecipazione televisiva a show e serie televisive. Oggi ha 46 anni.

ALBERT HAGUE – BENJAMIN SHROROFSKY

Albert Hague @ Davide Maggio .it

Attore e compositore già prima di quest’esperienza, dopo la fine di Saranno Famosi, ha ripreso la sua attività di musicista, firmando molte colonne sonore celebri. E’ morto nel 2001 all’età di 81 anni.

QUALCHE CURIOSITA’

  • In Italia nel corso della prima messa in onda sono stati trasmessi i primi 134 episodi della serie. I due rimanenti sono stati trasmessi da La7 nel 2002;

  • Il reality show Amici di Maria De Filippi in un primo momento si chiamava Saranno Famosi. Il titolo, il logo e la sigla sono stati modificati a seguito della richiesta dei detentori del copyright del telefilm.

Per ovvie ragione, mi sono occupato solo di una piccola parte dei protagonisti. Se volete che questo post abbia un seguito, potete segnalarlo nei commenti.

Per i nostalgici, la sigla del telefilm

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16
aprile

E SE RISERVISSIMO IL PRANZO?

Il Pranzo è Servito @ Davide Maggio .it

Abbiamo avuto modo di parlare tempo fa dello scarso successo che riscuote il mezzogiorno di Canale5 che non è mai riuscito a battere la concorrenza della Rai nonostante i tentativi che si sono succeduti negli anni.

A ben guardare, però, l’ammiraglia del Biscione un successo l’ha prodotto e l’ha trasmesso per ben 10 anni, dal 1982 al 1992.

  • il 13 settembre 1982 la prima puntata
  • 2.481 puntate
  • 2.470 concorrenti
  • 29.772 giri di ruota
  • 37.215 domande formulate
  • 999.240 minuti di programma
  • 5.112.900.000 di lire di premi distribuiti
  • 6.947.000.000 spettatori collezionati nell’arco dei dieci anni
  • Parliamo de Il Pranzo è Servito, format storico condotto da Corrado e, negli ultimi due anni di programmazione, da Claudio Lippi e Davide Mengacci (quest’ultimo lo condusse per un solo mese prima di testare la versione serale, La Cena è Servita).

    Ebbene! C’è chi questo programma vorrebbe riproporlo con un’edizione nuova di zecca.

    Considerando che in questo periodo in televisione oltre a medici, avvocati e forze dell’ordine, a farla da padrona c’è la cucina, ho pensato che potesse essere il momento giusto per dar voce ad un gruppo di fedelissimi del programma che ha addirittura realizzato un sito pieno zeppo di notizie, curiosità e…

    una petizione per dar voce a chi, come loro, vorrebbe che si “servisse nuovamente il pranzo” su Canale5.

    Qualora anche Voi siate dei nostalgici del programma firmatela pure. Vedremo cosa si riuscirà a fare.

    Nel frattempo Vi lascio alla sigla de “Il Pranzo è Servito” e subito dopo ad una scheda dettagliata del programma.

    [Clicca qui]

    “Il Pranzo è Servito” nasce nel 1982, in seguito ai molteplici contatti tra il grande Corrado e il patron della allora giovane Canale 5 Silvio Berlusconi, che in un incontro privato con il presentatore gli fa una proposta: “Sto cercando un presentatore che abbia una buona idea per un programma da lanciare all’ora di pranzo”.
    Inutile dire che quell’idea si rivelò ben presto la carta vincente di Canale 5 per ben 10 anni!
    Corrado condusse la trasmissione fino al 1990 quando per sua volontà cedette lo scettro del suo storico programma ad un giovane Claudio Lippi che lo portò quasi fino alla sua chiusura, lasciandolo per l’ultimo mese di conduzione nelle mani di Davide Mengacci.
    L’ultima puntata è datata 12 Settembre 1992.
    Nel Marzo del 1993 torna a grande richiesta ma lo smalto non è più quello di prima… Tanto è che il 19 Giugno 1993 l’amato programma del mezzogiorno chiude i battenti.
    Durante il mese di Giugno 2006 Canale 5 Plus (digitale terrestre) ripropone le repliche dell’edizione estiva del Pranzo ed. 1992.
    A “Il Pranzo è Servito” prendono parte sempre due concorrenti, e il loro obiettivo finale è di completare un simbolico pranzo, composto da 5 portate tradizionali di un pranzo italiano: un piatto di spaghetti per il primo, un secondo di pollo, un piatto di formaggio, una fetta di dolce, e per finire, la frutta. Ad ognuna di queste portate viene assegnato un valore calorico, utile al gioco, e un valore monetario, per costituire il bottino dei concorrenti. Per aggiudicarsi il diritto di un giro di ruota, i concorrenti sono sottoposti a una serie di prove: le 5 prove al pulsante, la prova pratica e le domande finali. Le prime 5 prove al pulsante sono una serie di indovinelli, giochi di parole, memorizzazione di figure, semplici domande, stima di pesi e prezzi e per rispondervi i concorrenti si devono prenotare con il pulsante oppure dare entrambi una risposta scrivendola su una lavagnetta.
    Dopo le 6 prove, che variano in ogni puntata, c’è la fase delle domande finali, sostanzialmente tre domande che danno al concorrente la possibilità di guadagnarsi fino a 3 giri di ruota per completare il suo “Pranzo”, o quantomeno incrementare la sua raccolta di portate e… conquistare il montepremi finale!


    4
    febbraio

    SE TORNANO I PUFFI … C’E’ UN PERCHE’!!!

    I puffi @ Davide Maggio .it

    La notizia, ormai, è nota ai più.

    Dal prossimo lunedi, alle 7 su Italia1, tornano “I Puffi”, straordinario cartone animato a cui hanno avuto modo di affezionarsi milioni di persone, bambini e non!

    Non Vi nascondo che mi è venuta una certa voglia di celebrare questo ritorno.

    Un ritorno al passato, ad una televisione che, quanto meno secondo me, non è minimamente paragonabile a quella attuale… anche nei cartoni animati!

    Questa volta non ho voglia di mettere a confronto la TV “vecchio stile” con quella attuale. Sono eventi come questo (nel loro piccolo) a far tornare alla mente la buona televisione di un tempo.

    Ho voglia, invece, di condividere con Voi alcune notizie che sono riuscito a reperire in rete.

    Mi sono chiesto, tra le altre cose, il perchè di questo ritorno e, forse, una spiegazione sono riuscito a trovarla.

    Ma andiamo per gradi.

    E’ curioso sapere che “I Puffi” sono nati, in realtà, come personaggi secondari di Johan & Peewit (in Italia, John e Solfamì -nella foto che segue), un fumetto nato nel 1948 ad opera del disegnatore Peyo sul giornale belga Le Soir. La pubblicazione fu spostata dal 1952 sul giornale “Spirou”.

    Puffi e John & Solfamì @ Davide Maggio .it

    L’idea, rivelatasi geniale, di inserire nel fumetto appena citato i piccoli ometti blu avvenne il 23 ottobre 1958, giorno di nascita dei Puffi!

    Il successo fu strepitoso e presto (nel 1959) I Puffi da personaggi secondari diventarono i protagonisti di un autonomo fumetto.

    Il Flauto a 6 Puffi @ Davide Maggio .itA decretare il definitivo successo ci fu, nel 1976, un lungometraggio intitolato “La Flûte à six schtroumpfs” conosciuto in Italia come “Il Flauto a 6 Puffi” o “I Puffi e il Flauto Magico” (forma tradotta della versione americana del film arrivata negli USA nel 1983) con cui si portava sugli schermi il famoso episodio di John e Solfamì in cui esordirono i Puffi.

    Fu nel 1981, però, che Hanna e Barbera iniziarono a lavorare alla celeberrima serie animata realizzata per la NBC che, per prima, dunque, ebbe l’onore di trasmettere il fortunato cartone animato.

    Furono prodotti 256 episodi che, tutt’oggi, sono trasmessi (seppur saltuariamente) in 30 paesi!

    Nello stesso anno Hanna & Barbera realizzarono anche una serie che aveva per protagonisti i personaggi grazie ai quali I Puffi furono creati, “John e Solfamì”. Questo cartone animato ebbe un successo e una durata decisamente minori!

    In Italia l’arrivo dei Puffi (a parte qualche episodio dei Puffi versione fumetto pubblicata sul Corriere dei Piccoli tra gli anni 60/70) risale al 1982 e precedette di ben 3 anni il cartone animato “John e Solfamì” che trovò spazio anche nel nostro paese per luce riflessa!

    Non Vi ho ancora svelato, però, il perchè di questo ritorno.

    Curiosando in rete, ho scoperto che la Paramount Pictures e la Nickelodeon Movies hanno acquisito i diritti del cartone animato per la Kerner Entertainment che ha intenzione di produrre almeno 3 nuovi film sui Puffi. L’uscita del primo della saga è prevista per il 2008, anno in cui si celebrerà il 50° anniversario degli strani ometti blu alti due mele o poco più!

    Qualora conosciate già curiosità e dettagli sul cartone del quale parliamo, la lettura di questo post può terminare qui. In caso contrario proseguite pure.

    Rispolverando un vecchio archivio, ho ritrovato un disco di vinile con “La Canzone dei Pufficantata da Cristina D’Avena nel 1983 che, tra l’altro, ha vinto il disco d’oro.

    E’ proprio riascoltando questa canzone che si può avere un quadro completo delle peripezie dei puffi che vivono “vicino al fiume blu” dove sorge una diga presso la quale lavora la maggior parte di loro. –br[Continua a leggere la storia de I PUFFI]–

    Altri puffi invece si dedicano alla raccolta del cibo nella foresta (le famose puff-bacche) mentre i protagonisti principali della serie li ritroviamo nel villaggio o addirittura fuori poichè “in città amici hanno già e senza esitar, li vanno a trovar”.

    Ebbene si, i puffi, contrariamente a quanto si possa pensare, hanno degli amici umani che ben conoscono la collocazione del loro villaggio (a differenza del malefico Gargamella e della sua Gatta Birba che vorrebbero catturare i puffi per trasformarli in oro e per mangiarli).

    Per spostarsi dal villaggio il Grande Puffo si serviva di un airone e così facendo poteva raggiungere il mago Omnibus (col quale giocava a scacchi o scambiava formule magiche) e Madre Natura.

    Continuando a riascoltare la canzone ( “il grande puffo però trasformare sa già, un puffo assai cattivo in un puffo che puffa bontà”) sveliamo, per chi non lo sapesse, il perché nell’intero villaggio ci sia una sola puffetta.

    In realtà è stato il mago Gargamella a crearla (con la chioma nera) affinché fosse accolta nel villaggio per poi rivelarne l’esatta collocazione al mago. Tuttavia sarà l’anziano “Grande Puffo” (da non confondere con “Nonno Puffo”, vestito di giallo, che farà la sua comparsa negli anni ’90) a trasformare la “puffetta streghetta” nell’adorabile puffetta bionda.

    Puffetta però non è la sola estranea del villaggio! Anche “Baby Puffo” è stato adottato dalla comunità blu (portando a 101 il numero iniziale dei puffi) senza che nessuno conoscesse la “provenienza” del piccolo Puffo dotato persino di poteri magici di cui solo il saggio Grande Puffo ne è a conoscenza.

    Per dirla tutta, i “veri” Puffi sono quelli degli anni ’80; nel corso degli anni ‘90, infatti, sono state trasmesse varie serie in cui sono stati introdotti nuovi personaggi come i puffolini (Naturone, Sciccoso, Sciattone), Bontina (che è stata creata anche lei dai puffolini riutilizzando la stessa formula per creare Puffetta), il cane Puppy (donato dal mago Homnibus), l’aiutante di Gargamella Lenticchia , Buegrasso…

    Per questa volta, ci fermiamo agli anni ‘80 e ci lasciamo con una delle tante sigle che hanno accompagnato negli anni uno dei più bei cartoni animati mai prodotti.

    Si tratta della prima sigla, La Canzone dei Puffi, che ho usato come fonte per la stesura della seconda parte di questo post.