Serie TV



10
luglio

THE BRIDGE: AL VIA DA QUESTA SERA SU FOX CRIME LA SECONDA STAGIONE

The Bridge

Sarà più oscura e meno poliziesca la seconda stagione di The Bridge, al via questa sera, 10 luglio 2014, alle 21,00 su Fox Crime. Nel nuovo capitolo i detective Marco Ruiz e Sonya Cross, interpretati da Demian Bichir e Diane Kruger, perderanno molto meno tempo nei commissariati di polizia e a parlare con i collaboratori. Le loro storie s’intrecceranno, infatti, sempre di più con la realtà oscura dei casi che dovranno risolvere.

The Bridge 2 – Trama

Il detective Ruiz ha perso molte cose nel corso della passata stagione: il suo matrimonio, la sua propensione a fare la cosa giusta e, non certo ultimo, suo figlio. In questa seconda stagione è dunque forzatamente cambiato: distaccato e disilluso, non ha più né gli ideali e né la forza necessaria per opporsi all’ondata di criminalità apparentemente infinita che affligge il suo paese. Sarà Sonya Cross a dargli la scossa necessaria. Un nuovo caso di omicidio con legami su entrambi i lati del confine porta i due detective a lavorare di nuovo insieme, nella battaglia tra il cartello messicano e le forze dell’ordine.

Quando un corpo viene ritrovato sul ponte che divide gli Stati Uniti dal Messico, vengono, infatti, chiamate ad indagare sul caso la polizia di El Paso e quella di Juarez. In un primo momento l’omicidio sembra essere stato commesso ai danni di una donna esponente della politica locale degli Stati Uniti, ma nel proseguimento delle indagini i due detective si rendono conto che si tratta di un caso più complicato di ciò che pensavano: il cadavere è in realtà composto da due metà di due corpi diversi, posto perfettamente al confine tra i due stati. Quello che era iniziato come un singolo caso si sviluppa rapidamente in un profilo d’indagini sulla criminalità seriale, compiuta tra i due lati del confine.

The Bridge – Foto




8
luglio

LIFE’S TOO SHORT: LA RIVINCITA DEI NANI IN TV

Life's too Short - Liam Neeson e Warwick Davis

L’attore britannico Warwick Davis ha interpretato molti ruoli al cinema e in tv tra i quali Evok in Guerre stellari, Willow nell’ominima pellicola e Filius Vitious nella saga di Harry Potter. Ma ciò per cui viene subito individuato e ricordato è la sua “bassa altezza”, essendo affetto da nanismo.

Life’s too Short: su Sky Arte HD ogni martedì alle 21:10

Una condizione che è diventata per lui fonte di lavoro e che vive serenamente anche nella vita privata, avendo sposato la collega (nana) Samantha Davis. Ma a Davis non basta viverla serenamente, vuole anche giocarci su e per questo sarà dalle 21:10 di questa sera il protagonista della nuova serie in onda su Sky Arte HD (120 e 400 di Sky) Life’s too Short. Una serie in sette puntate, coprodotta da BBC e HBO e in prima tv assoluta italiana che è definita mockumentary (falso documentario) ovvero una commedia vera e propria raccontata come fosse un documentario, la cui arma principale sarà uno spietato cinismo.

Life’s too Short racconterà la vita quotidiana di Davis, i suoi disastri coniugali e lavorativi, con la moglie che lo ha mollato, la sua agenzia Dwarves for hire (Assumi un nano) quasi sull’orlo del fallimento, zero nuovi impegni sul set e un grosso debito da gestire con il fisco. A scriverla Ricky Gervais, creatore e interprete di The Office, e Stephen Merchant, che vedremo anche nel ruolo di loro stessi insieme ad altri famosi che andranno a far visita a Davis, quali Liam Neeson nella prima puntata di questa sera, un Johnny Depp deciso a diventare nano nella prossima e ancora Helena Bonham Carter e Sting.

Life’s too Short: la rivincita dei nani in tv


7
luglio

SCIOPERO DOPPIATORI: ECCO PERCHE’ LE SERIE TV SONO RIMASTE SENZA VOCE

Sciopero doppiatori 2014

Sciopero doppiatori 2014

Aggiornamento dell’8 luglio 2014: si ferma lo sciopero

Si ferma lo sciopero dei doppiatori e dei lavoratori del settore, anche se la trattativa rimane aperta in vista rinnovo del contratto (scaduto nel 2011), ma riprende la regolare attività lavorativa. Sembrava non esserci spiraglio nella vertenza che va avanti ad oltranza dal 12 giugno scorso, oggi dopo una lunga giornata e un tavolo al quale hanno preso parte rappresentanti dei sindacati, degli attori, delle categorie, dell’Aid e dell’Anica si è deciso per lo stop pur mantenendo la trattativa aperta. Ma gli umori sono decisamente cambiati e si può forse parlare di ottimismo come ha fatto notare rispondendo al telefono all’ANSA Massimilano Giuliani, direttore di doppiaggio, docete, doppiatore, attore e dialoghista da oltre 30 anni, anche se ”occorre vigilare e non abbassare la guardia, ma dice proviamo ad essere propositivi per una volta anche se in questi anni la situazione è stata quella che tutti conosciamo”.

Ricapitolando in questi 3 anni di mancato rinnovo, come raccontato più volte in queste settimane dagli attori interpellati dall’ANSA, da Luca Ward a Fiamma Izzo, è cresciuto nel settore sia il lavoro sottopagato, sia il lavoro nero. Un capitolo a parte riguarda i fonici di doppiaggio, che lavorano fianco a fianco con i doppiatori “ma sono meno tutelati, guadagnano poco e vengono considerati l’ultima ruota carro”. I ripetuti tentavi delle controparti di rallentare la trattativa hanno con il prolungare del tempo abbassato le tutele e i compensi dei doppiatori, trascurando così anche la qualità dei prodotti. La necessità di regole all’interno del settore è un elemento ineludibile non solo per salvaguardare le professionalità del doppiaggio, ma anche hanno spiegato più volte gli attori per costruire un argine concreto alla crisi che attraversa il settore. Ricapitolando se il 2 luglio sembrava chiusa qualsiasi trattativa con uno prolungamento dello sciopero oltranza il giorno successivo, l’apertura pur mantenendo, come di prassi, lo stato di agitazione della categoria, le segreterie dei sindacati coinvolti avevano di fatto già per sospensione, tenendo in considerazione la disponibilità da parte dell’ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive) per la riapertura del tavolo di trattativa che si è svolta oggi. Oggi la decisione di due incontri al mese: i primi due già calendarizzati per il 14 e 17 luglio. (ANSA)

Articolo del 7 luglio 2014 - In Italia c’è la casta dei politici, quella dei poteri forti e infine quella dei… doppiatori. Una battuta, quest’ultima, un po’ luogo comune e un po’ no: che il mondo del doppiaggio sia bazzicato – quantomeno ad “alti livelli” – dai soliti noti – e da figli e parenti dei soliti noti – è cosa nota; va però detto che, per quanto riguarda le produzioni minori – sia cinematografiche che televisive – la situazione è leggermente diversa e piuttosto eterogenea. E non è un caso che recentemente anche il mondo del doppiaggio si sia reso protagonista di un imponente sciopero, che doveva concludersi il 2 luglio ma, invece, prosegue fino a data da destinarsi.

Alla base, come spesso accade, il nuovo contratto nazionale, proposto in seguito alla scadenza del 2011 da Anica, che “svilisce e dequalifica” la “catena produttiva” in Italia. Fino ad oggi funzionava sostanzialmente così: ogni giornata di lavoro era divisa in 3 turni da 3 ore, ogni figura professionale (sono quattro: attore, direttore di doppiaggio, assistente e dialogista mentre i fonici lavorano direttamente per le società di doppiaggio) veniva pagata per gettone di presenza, sommata ad una enumerazione per riga.

Sciopero Doppiatori: cosa prevederebbe il nuovo contratto

Come spiegato da Anad, Associazione nazionale attori e doppiatori, il nuovo contratto prevederebbe invece – oltre ad un sistema di fasce di pagamento copiato dall’estero – sessioni lavorative da 4 ore (divisibili anche per 2) con la possibilità per le società di doppiaggio di pagare un gettone per 4 ore, in cui ai doppiatori può essere chiesto di occuparsi fino ad un massimo di 3 produzioni differenti. Il tutto, che ridurrebbe il numero di impiegati (un doppiatore potrebbe essere usato contemporaneamente per un cartone, un film e un programma televisivo), permetterebbe alle società di risparmiare anche sulle ore di straordinario dei fonici (i meno tutelati e pagati), che fino ad oggi guadagnavano anche dalle pause. A favore, ovviamente, Anica, mentre si sono dichiarate contrarie sia Anad che Aid – Associazione Italia Doppiaggio, fondata da alcune società in contrasto con Anica – che vorrebbero invece ripartire dal contratto nazionale attuale.

Sciopero Doppiatori: gli effetti sulle serie tv. Salve le soap di Canale 5





6
luglio

L’AMORE E LA VITA – CALL THE MIDWIFE: L’ACCLAMATO PERIOD DRAMA INGLESE SULLE LEVATRICI SBARCA SU RETE 4

L'Amore e la Vita - Call the Midwife

L’amore e la vita – Call the Midwife è la nuova serie per palati fini di Retequattro in prima tv assoluta per l’Italia, al via da stasera in prima serata. Call the Midwife è un “social-drama”, che offre uno spaccato realistico e radicalmente femminile sulla società e le sue regole nella Londra nel Dopoguerra. Protagonista delle serie, una giovane levatrice che aiuta donne in balìa di famiglie numerosissime a far nascere i propri bambini nei Docklands, la zona più povera e malfamata della capitale britannica.

L’amore e la vita – Call the Midwife si distingue per la qualità della realizzazione (opera della “Neal Street Productions” di Sam Mendes) e per il riscontro raccolto presso la critica internazionale più esigente: «Cast meraviglioso, ricostruzioni meticolose», secondo “Washington Post”; «Un dramma intenso e coinvolgente», per “Wall Street Journal”; «Midwife, così toccante da renderlo imperdibile», da “Variety”.

Distribuita in oltre 200 paesi, la serie nel 2011 ha segnato il miglior debutto degli ultimi 10 anni su BBC. Nel cast di Call the Midwife spiccano la protagonista Jessica Raine (Jenny Lee), Vanessa Redgrave (voce narrante di Jenny in età matura) e Miranda Hart (Chummy Noaches). L’amore e la vita – Call the Midwife è ispirato al libro “Call the Midwife: A True Story of the East End in the 1950s”, di Jennifer Worth. Il memoir è il primo volume di una trilogia best-seller, in Italia pubblicato da Sellerio con il titolo “Chiamate la levatrice”.

L’Amore e la Vita – Call the Midwife: trama e anticipazioni episodio 1


3
luglio

THE LEFTOVERS: AL VIA SU SKY ATLANTIC LA SERIE SUL “RAPIMENTO DELLA CHIESA”

The Leftovers

Parte questa sera – giovedì 3 luglio 2014 – alle 22:40 su Sky Atlantic HD la serie The Leftovers – Svaniti nel nulla, appena quattro giorni dopo il (tiepido) debutto sull’americana HBO. Le puntate verranno trasmesse in lingua originale e sottotitolate, in una sorta di parallelismo con l’originale che forse arginerà il diffondersi di anticipazioni e non svelerà troppo ai telespettatori che vorranno gustarsela senza ansia. Si fa per dire.

The Leftovers: al via il 3 luglio 2014 alle 22:40 su Sky Atlantic

Perché il mistero è l’elemento principale della serie, prodotta non a caso da Damon Lindelof, co-creatore di quel fenomeno mediatico e non solo che è stato Lost. E l’argomento è di quelli spinosi, che faranno discutere: il “rapimento della Chiesa“, ovvero una dottrina che annuncia il ritorno di Gesù e la sua decisione di portare via con sé alcuni credenti per ricongiungerli a quelli ormai defunti. E infatti la serie è ambientata tre anni dopo il fatale e tragico momento in cui il 2% della popolazione mondiale è letteralmente svanita nel nulla senza lasciare traccia di sé.

The Leftovers: la trama

Le dieci puntate racconteranno sì la ricerca di una spiegazione all’evento, cercata in nuovi culti, sette religiose e infine nella Chiesa, ma soprattutto il dolore di chi è rimasto (i leftovers, appunto), coloro che hanno perso i propri cari e non sanno perché. Protagonisti della storia saranno infatti la frustrazione, l’attesa, la speranza e l’angoscia della comunità di Mapleton, nel New Jersey, che suo malgrado va avanti provando a ricostruire una normalità difficile anche solo da immaginare.

The Leftovers: il cast





30
giugno

TRUE BLOOD 7, L’EPILOGO: SESSO E SANGUE A BON TEMPS, CHE LA FINE SIA COME L’INIZIO

True Blood: Jason e Eric

Nessuno vive per sempre. Nemmeno i vampiri. E’ arrivato il momento di dire addio definitivamente alla saga di True Blood. Stasera, alle 22.45 su Fox in prima visione, debutterà la settima e ultima stagione della serie HBO che, tra vampiri, sangue, sesso e allegorie varie, si è imposta sin da subito come un cult, capace di appassionare milioni di spettatori in tutto il mondo.

Un epilogo quanto mai auspicabile, visto che negli anni le vicende della serie, tratta dalla collana di romanzi di Charlaine Harris, hanno assunto contorni sempre più eccessivi e grotteschi. Se è vero che l’eccesso è la cifra stilistica di True Blood, il via vai di streghe, fate, ninfe ha ingrovigliato la sceneggiatura, mettendo quasi in secondo piano l’aspetto vampiresco. Non è un caso che l’ultimo ciclo di episodi, al via negli States lo scorso 22 giugno, promette di riportare al centro il conflitto umani-vampiri.

True Blood 7: trama

La sesta stagione si era conclusa con i vampiri di Bon Temps sopravvissuti, non senza difficoltà, alle purghe indette dagli umani guidati dal governatore della Luisiana Burrell. Grazie a un accordo dal nome “un umano per ogni vampiro”, siglato su iniziativa di Bill (Stephen Moyer) e Sam (Sam Trammel), ogni vampiro si impegna a proteggere l’umano assegnatogli, il quale in cambio gli fornisce sangue fresco. L’ultima serie di True Blood riprenderà esattamente dove l’avevamo lasciata con una sanguinosa battaglia tra i vampiri infetti da epatite V e gli abitanti di Bon Temps. Il “ritorno alle origini” coinvolgerà anche la relazione tra Bill e Sookie (Anna Paquin). Dopo essersi trasformato in Billith, il rapporto tra la bionda fata e il vampiro si era fatto irrecuperabile; quando lui si offrì di diventare il suo vampiro protettore, Sookie rifiutò la proposta, correndo tra le braccia del “lupo” Alcide (Joe Manganiello).

True Blood 7: la scena hot gay tra Eric e Jason (foto)


16
giugno

TOP OF THE LAKE – I MISTERI DEL LAGO: AL VIA SU SKY ATLANTIC LA MINISERIE A FIRMA DI JANE CAMPION

Top of the Lake

Una bambina con un segreto che le cresce dentro, che scompare improvvisamente. Un padre duro e violento. Una guru che vive sulla riva di un lago e che ha dato vita ad una comunità per sole donne maltrattate. Una detective con un passato che torna improvvisamente a tormentarla. Un mistero che ha bisogno di essere risolto, per poter chiudere con il passato. Il tutto in una cornice spettacolare ma allo stesso tempo brutale come la natura della Nuova Zelanda. Sono questi gli ingredienti di Top of the Lake – I Misteri del Lago, la miniserie in 7 episodi in onda da questa sera, ogni lunedì alle 22,10, su Sky Atlantic (canale 110).

Trasmessa negli Stati Uniti dal canale via cavo Sundance Channel, Top of the Lake vede dietro la macchina da presa la regista neozelandese, premio Oscar, Jane Campion, che a distanza di vent’anni dal film Lezioni di Piano è tornata a lavorare con Holly Hunter, che nella serie interpreta un ruolo particolare e complesso, quello dell’androgina leader spirituale della comunità Paradise, la criptica GJ. Protagonista della serie è però Elisabeth Moss (Peggy Olson di Mad Men), nei panni di Robin Griffin, una detective specializzata in crimini contro i minori, tornata nella cittadina di Laketop per fare visita alla madre malata di cancro.

Laketop è una cittadina tranquilla, che, come dice il nome, è situata nei pressi della sponda nord di uno splendido lago. Non succede quasi nulla, ma proprio mentre Robin decide di tornare a Sidney per riprendere il suo lavoro, la dodicenne Tui, interpretata da Jacqueline Joe, tenta di affogarsi nelle fredde acque del lago. Perché l’ha fatto? Robin deve assolutamente scoprirlo. Sarà per colpa del padre, il violento Matt Mitcham (Peter Mullan)? O sarà per qualche altro motivo? Forse è colpa della violenza sessuale subita, e del bambino che ora porta in grembo? Quando la ragazzina scompare, Robin capisce che il suo posto è lì, perché solo se la ritroverà e la porterà in salvo potrà chiudere definitivamente con un passato che sembra non abbandonarla mai.

Top of the Lake – Il Mistero del lago – Foto


12
giugno

DUE UOMINI E MEZZO 9: RAI2 RILANCIA LA SITCOM IN SECONDA SERATA

Ashton Kutcher in Due uomini e mezzo

Ashton Kutcher in Due uomini e mezzo

Dieci anni e non sentirli? Ci sono serie statunitensi che viaggiano spedite negli ascolti stagione dopo stagione senza stancare (o quasi) gli spettatori. E’ il caso, ad esempio, delle sitcom, punta di diamante dei palinsesti americani, che da noi invece spesso fanno fatica ad imporsi. Non ha avuto vita facile in Italia – a dispetto di quanto accaduto negli States – nemmeno Due uomini e mezzo, che stasera si appresta a tornare su Rai2 da stasera alle 22.45.

Dopo anni di bistrattamenti con messa in onda al pomeriggio, e successivamente al mattino, la rete diretta da Angelo Teodoli – sulla scia forse dei risultati discreti raggiunti dalle repliche trasmesse da Italia 1 – ha deciso di “rilanciare” la sitcom di CBS piazzandola al giovedì in seconda serata (doppio episodio), con il traino delle repliche di Elementary. E mentre Oltreoceano sono già alla undicesima stagione, che ha subìto un lieve calo d’ascolti mantenendosi comunque su livelli tutto sommato interessanti, l’azienda pubblica trasmetterà invece la nona in prima tv.

Due uomini e mezzo 9 – l’arrivo di Ashton Kutcher

Una nona stagione che, assieme peraltro alla decima, presenta qualche colpo di scena interessante: si apre infatti con il funerale non previsto di Charlie (Charlie Sheen), e dunque con l’addio di uno dei due protagonisti, morto curiosamente sotto i binari della metro di Parigi, finitoci per convolare a nozze con Rose. Una vera tragedia per Alan (Jon Cryer) che, non potendo mantenere la casa, decide di sbarazzersene per tentare di campare con i soldi della vendita.