Con buona probabilità i puristi storceranno il naso (e non avrebbero tutti i torti), ma del resto la tragedia Romeo e Giulietta, oltre che una delle storie d’amore più popolari di ogni tempo e luogo, è anche una delle opere in assoluto più rappresentate da cinema, teatro e tv in tutto il mondo. Innumerevoli sono le rappresentazioni non sempre fedeli alla versione di William Shakespeare, tra queste anche la nuova miniserie Romeo e Giulietta, film-tv in due puntate in onda nella prossima stagione su Canale5. La co-produzione Mediaset con Lux Vide, Rti, Telecinco Cinema e Betafilm, si presenta, infatti, come una rivisitazione della celebre storia d’amore.
Nella nuova fiction le tormentate vicende dei due giovani amanti, interpretati da Alessandra Mastronardi e Martin Rivas (El Internado), subiscono un brusco cambiamento d’epoca e di luogo: non più il Rinascimento, ma un’epoca ben più dura e allo stesso tempo misteriosa come quella del Medioevo feudale. I palazzi veronesi dei Capuleti e dei Montecchi lasciano il posto a sontuosi castelli in pietra che dominano le vallate montane del Trentino Alto Adige.
Ma nella serie diretta da Riccardo Donna, come anticipato dagli sceneggiatori Sandy Welch e Lea Tafuri, oltre all’insolita ambientazione locale e temporale, non mancano tante altre libertà narrative, inevitabili, se si considera che le due ore teatrali di Shakespeare si dilatano in questo caso a ben due puntate tv. Tra tante licenze adottate l’unica certezza, a quanto pare, rimane inevitabilmente la spina dorsale della tragedia, ovvero l’eterno conflitto tra le due famiglie rivali. Un’ostilità che porterà alla tragica conclusione della storia d’amore tra Romeo e Giulietta.