Roberto Fico



24
giugno

DM LIVE24: 24 GIUGNO 2014. ROBERTO FICO CHIUDEREBBE PORTA A PORTA E COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI

Robero Fico

Robero Fico

Fico chiuderebbe Porta a Porta

Porta a Porta? Fosse per me, andrebbe chiuso. Così Roberto Fico, Presidente della Commissione Vigilanza Rai del M5S, che oggi è stato ospite di ‘Un Giorno da Pecora’, il programma di Rai Radio2 condotto da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro. Per quante ore al giorno vede la tv? “Due ore, poi le cose che mi interessano me le rivedo sul web. A casa ho una televisione piccola, appena 16 pollici”. E cosa vede di più? “Soprattutto telegiornali. Il primo che vedo è il Tg1, poi il Tg2, il Tg3 e Rainews”. Quante serate dovrebbe fare una trasmissione come Porta a Porta? “Io credo che quella trasmissione vada totalmente rinnovata, da quanto tempo va avanti? Bisogna cercare di rinnovarla”. E quindi quante volte la manderebbe in onda? “No, no, io la cambierei proprio”. E Vespa? “Vespa ha un contratto, non è nemmeno un dipendente Rai. Dagli organi di stampa apprendiamo che ha un contratto milionario”. Quindi lei chiuderebbe Porta a Porta? “Io chiuderei Porta a Porta e farei un altro tipo di trasmissione”. A condurre questa nuova trasmissione ci potrebbe essere Floris? “No, ci sono tanti giovani bravi che potremmo far emergere”. Se Floris andasse a Mediaset sarebbe un danno per la Rai. “E’ Crozza la grande forza della trasmissione, lui è molto seguito e molto visto”. Quale altra trasmissione proprio non le piace? “Si, l’Arena. Non la conduzione di Giletti ma il programma”.

Fico chiuderebbe Commissione Vigilanza Rai

“La Commissione Vigilanza si potrebbe chiudere ma all’interno di una riforma di sistema della Governance Rai, si potrebbero ricostituire sotto le Commissioni cultura alcune funzioni della Commissione Vigilanza. Bisognerebbe abolire la legge Gasparri, io vorrei esser l’ultimo presidente della Commissione”.




2
giugno

RAI: 11 GIUGNO SCIOPERO E MANIFESTAZIONE CONTRO I TAGLI. PER M5S E FI “SCIOPERO GIUSTIFICATO”, PER RENZI “UMILIANTE”

Rai - Viale Mazzini

Rai - Viale Mazzini

I dipendenti Rai scendono in piazza contro il taglio di 150 milioni di euro imposto dal decreto IRPEF del governo, che mostrerebbe “evidenti profili di incostituzionalità“. Lo sciopero e la manifestazione, previsti per il prossimo 11 Giugno, saranno illustrati martedì prossimo in conferenza stampa dai leader di CGL, CISL e UIL Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Per ora si ipotizza una forte riduzione dell’informazione e il blocco delle trasmissioni in diretta, proprio alla vigilia della partenza dei mondiali di calcio, prevista per il 12 Giugno.

Sciopero Rai: le motivazioni

Secondo una nota diffusa dai sindacati: “I tagli imposti non colpirebbero gli sprechi, per la riduzione dei quali siamo disponibili al confronto, ma i posti di lavoro, creando le condizioni per lo smantellamento delle sedi regionali e per la svendita di RaiWay alla vigilia del 2016, data in cui dovrà essere rinnovata la concessione per il servizio pubblico, lasciando intravedere inquietanti ritorni a un passato fatto di conflitti di interessi e invasione di campo dei partiti e dei Governi“.”Indicare in Raiway e nelle sedi regionali – si legge ancora - i luoghi verso cui operare vendite o riduzioni significa infatti far morire la Rai e compromettere seriamente il rinnovo della concessione per il servizio pubblico. L’affermazione condivisibile secondo cui ‘anche la Rai deve contribuire al risanamento del Paese‘, nasconde un’operazione poco trasparente che rischia di mettere in ginocchio il servizio pubblico e la tenuta occupazionale della più grande azienda culturale del Paese, che non deve essere usata per fare cassa“.

Sciopero Rai: il dibattito politico


22
maggio

BERLUSCONI: NESSUN PATTO CON RENZI PER SVENDERE RAIWAY. DOMANI QUERELO QUESTO BUFFONE (FICO)

Silvio Berlusconi

Un patto con Matteo Renzi per la svendita di RaiWay? “Non è assolutamente vero”. Silvio Berlusconi smentisce l’accusa lanciata ieri dal Presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico, e annuncia querela contro di lui. In un comizio elettorale, l’esponente del Movimento Cinque Stelle aveva riferito di un accordo segreto tra il leader di Forza Italia ed il premier per la svendita di RaiWay, la società che possiede i ripetitori e le antenne del servizio pubblico, al gruppo Mediaset. Secondo quanto affermato dallo stesso Fico, il patto sarebbe avvenuto lo scorso gennaio nel tanto discusso incontro tenutosi alla sede Pd del Nazareno.

La circostanza, che svelerebbe uno scenario inedito, è stata però negata in modo categorico da Silvio Berlusconi. Ieri sera, durante il suo intervento a Porta a Porta in vista delle ormai prossime elezioni europee, il leader di Forza Italia ha risposto ad una domanda specifica sull’argomento. “Non è assolutamente vero, non ho fatto nessun accordo con Renzi per la svendita di Rai Way” ha detto l’ex Cavaliere a Bruno Vespa, annunciando un’azione legale contro il Presidente della Vigilanza Rai: “domani mattina i miei legali faranno querela a questo buffone“.

Berlusconi: mai parlato di Rai e Mediaset con Renzi

Al cospetto del conduttore di Porta a Porta, Berlusconi ha anche negato che al centro delle sue conversazioni con Matteo Renzi ci siano mai state questioni legate alla Rai e a Mediaset. A seguito dell’accusa lanciata da Roberto Fico, torna così a far discutere la annunciata vendita di RaiWay, che rientra nel progetto di riduzione dei costi pensato dal governo per Viale Mazzini. La manovra in questione, contenuta nel decreto Irpef, prevede un taglio da 150 milioni di euro in Rai, cominciato con un adeguamento degli stipendi dei top manager al tetto di 240mila euro lordi.





18
marzo

LE DUE LEGGI SU RAI 1 IL 25 E 26 MARZO. MA IL RITARDO DELLA MESSA IN ONDA VALE UN’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

Le Due leggi

Due settimane. E’ il tempo che la Rai si è presa per risolvere l’inconveniente che ha portato alla sospensione de Le Due leggi, la cui messa in onda era prevista per l’11 e il 12 marzo 2014. La miniserie in due puntate, interpretata da Elena Sofia Ricci, era infatti sparita dal palinsesto per poi essere riprogrammata martedì 25 e mercoledì 26 marzo 2014.

Le Due leggi: rimandata per un errore tecnico o per pressioni esterne?

Ma di che inconveniente parliamo? La prima versione, quella di cui abbiamo già parlato, voleva che poco prima della conferenza stampa di presentazione fosse venuto fuori un fino ad allora non notato caso di omonimia: la società finanziaria di cui si parlava nella fiction esisteva davvero da qualche parte, e dunque mandando in onda le puntate così com’erano la Rai rischiava di andare incontro a querele. La pubblicità, infatti, non sarebbe stata delle migliori: la direttrice di banca interpretata dalla Ricci è un personaggio sordo alle richieste d’aiuto, che con il suo comportamento spinge un imprenditore a darsi fuoco davanti ai suoi occhi.

Lo scivolone suonava molto strano, visti i rigorosi meccanismi di controllo messi in atto dall’azienda pubblica, che di norma fa le pulci alle sceneggiature proprio per evitare inconvenienti del genere. E infatti non era tutto lì. Secondo quanto riportato da Libero il vero motivo dello stop è stata una lettera dell’Abi (Associazione bancaria italiana), che avrebbe esplicitamente richiesto ed ottenuto la sospensione del prodotto da parte di Anna Maria Tarantola. La Presidente della Rai, fino ad allora ignara dei contenuti specifici de Le Due leggi, avrebbe visionato l’intero montato stabilendo probabilmente che il sistema bancario italiano in effetti non ne usciva al meglio.

Le Due leggi: Roberto Fico ha presentato un’interrogazione parlamentare


8
dicembre

RENATO BRUNETTA CONTRO MASTERPIECE: COSTA PIU’ DI FAZIO (E FA MENO ASCOLTI)

Masterpiece

Renato Brunetta non poteva che scegliere l’invettiva, un genere di per sé molto letterario e dunque adatto a bacchettare Masterpiece. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera se l’è presa con il talent show di Rai3 sulla scrittura lamentando un nuovo presunto spreco di denaro da parte del servizio pubblico. L’esponente forzista, in particolare, ha presentato un’interrogazione sul programma al Presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico.

Brunetta vs Masterpiece: costa più di Che tempo che fa

Partendo dalla considerazione che gli ascolti delle prime due puntate siano stati rispettivamente del 5,14% di share (690 mila telespettatori) e del 3,91% (633mila telespettatori), Brunetta ha attaccato:

Secondo notizie di stampa ogni puntata di ‘Masterpiece’ avrebbe un costo molto alto che si aggirerebbe intorno ai 180 mila euro, mentre, ad esempio, il costo di una puntata di ‘Che tempo che fa’, programma di prima serata di Rai3, sarebbe pari a circa 150 mila euro. La trasmissione condotta da Fabio Fazio presenta però caratteristiche differenti, poiché, innanzitutto, viene trasmessa in prima serata e registra ascolti più significativi, che si attestano tra l’11-13% di share

Renato Brunetta contro la produzione esterna di Masterpiece

Un’accusa molto precisa, rivolta ai costi di produzione, che fa ancora più effetto per quel paragone con Che tempo che fa, programma già attenzionato da Brunetta per lo stipendio d’oro attribuito al conduttore Fazio. E, riferendosi di nuovo al tema della produzione (tanto caro al Presidente della Vigilanza, il grillino Fico), l’ex ministro ha commentato:





26
novembre

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (18-24/11/2013). PROMOSSI IL SEGRETO E ANNA MARCHESINI. BOCCIATI IL CAOS OXA E IL LUTTO RAI A META’

pagelle Anna Marchesini

Fabio Fazio e Anna Marchesini

Promossi

10 ad Anna Marchesini. Malgrado la malattia che avanza (altre info qui), a Che Tempo Che Fa l’ex comica del trio si mostra provata ma combattiva, ironica e coraggiosa, impartendo dal salotto di Fabio Fazio una lezione di vita esemplare.

9 a Il Segreto. Non bastassero i picchi superiori al 27% in daytime, la saga spagnola sbarca nella fascia oraria più prestigiosa, per giunta nella serata “bestia nera” di Canale 5, e riesce ad aumentare il suo pubblico toccando i 3,8 milioni di spettatori.

8 a Matthew Morrison. Dopo essersi mostrato disponibile e alla mano con i giornalisti, sul palco di X Factor il coach delle Nuove Direzioni ha offerto un’ottima performance (inspiegabilmente piazzata nell’Ante Factor) di spettacolo a 360 gradi.

7 alla quinta stagione di Squadra Antimafia. La fiction si conferma un caposaldo nella programmazione di Canale 5 e, seppur segnata dal tempo che passa (alcune vicende hanno assunto contorni quasi caricaturali), ha trovato nuovamente modo di appassionare. Tuttavia si auspica che Valsecchi e Mediaset decidano di darci un taglio prima di stufare l’audience e di compromettere in maniera definitiva la trama.

6 allo Zecchino d’Oro. In tempi di frammentazione, lo storico concorso canoro dell’Antoniano di Bologna resiste senza accendere più gli entusiasmi di un tempo. Meriterebbe una maggiore cura a livello promozionale e nella scelta di autori e conduttori e forse una prima serata per la finale.

Bocciati


18
novembre

ROBERTO FICO: TALE E QUALE SHOW NON MI PIACE. DOBBIAMO MIGLIORARE LINEA EDITORIALE

Roberto Fico

Abbiamo svenduto i nostri professionisti e i nostri autori“. Per Roberto Fico, ormai, è una questione di principio. Il Presidente della Commissione di Vigilanza Rai non vuole che il servizio pubblico acquisti produzioni esterne, e questa mattina è tornato a ribadirlo. “E’ allucinante che la Rai compri programmi di intrattenimento prodotti da società esterne” ha tuonato dai microfoni di Mix24, il programma di Giovanni Minoli su Radio 24. Per l’esponente grillino,”la Rai non può essere dei manager che fanno solo quadrare i conti ma deve avere un prodotto editoriale fortissimo“. Modello Bbc, dice.

I manager sono manager. Se parliamo di conti abbiamo chiuso in perdita di 250 milioni. Vediamo a fine anno” ha proseguito Fico. Intanto, però, stando ai risultati economico-finanziari del terzo trimestre 2013, la Rai avrebbe un risultato positivo per 700mila euro: meglio che niente. Il Presidente della Vigilanza ha poi espresso parole di apprezzamento nei confronti del suo predecessore, Sergio Zavoli: “un grande uomo di televisione. Uno di quegli uomini che conosce il prodotto editoriale e lo sa fare” ha detto.

Roberto Fico: in Rai basta programmi in stile Mission

Ma le dichiarazioni più interessanti le ha spese in merito al rinnovo della concessione di servizio pubblico alla Rai, prevista nel 2016.

In questo momento siamo in elaborazione del contratto di servizio e dobbiamo assolutamente migliorare la linea editoriale, non possiamo ancora permetterci programmi stile ‘Mission’ su Rai1. Una televisione popolare deve informare, educare e intrattenere. Come le linee guida della Bbc. Farei un palinsesto con delle grandi idee editoriali…” ha detto Fico.


6
ottobre

CHE TEMPO CHE FA: ROBERTO FICO OSPITE DI FABIO FAZIO. SI ACCENDE IL CONFRONTO

Roberto Fico a Che tempo che fa

Fabietto cuor di leone. Per la prima volta a memoria d’uomo, sembra che Fabio Fazio abbia trovato il coraggio di incalzare un suo interlocutore. Lo ha fatto questa sera a Che tempo che fa, durante il confronto con il Presidente della Commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico. L’esponente del Movimento Cinque Stelle è stato ospite su Rai3 dopo la polemica innescata da Beppe Grillo riguardo all’intervista rilasciata dal premier Enrico Letta al programma faziesco. Il leader pentastellato, in particolare, aveva definito il conduttore un “maggiordomo di Letta“, accusandolo di non aver contraddetto il Primo Ministro sul tema della legge elettorale.

Che Tempo Che Fa: Fazio “bacchetta” Roberto Fico

Vi siete espressi in modo non esattamente gentile nei miei confronti e dell’azienda” ha bacchettato Fazio, il quale ha poi lasciato spazio a Fico per le dovute precisazioni. “Noi vogliamo assolutamente cambiare la legge elettorale però questi partiti non hanno mai voluto farlo e per cinque anni non hanno discusso la nostra proposta” ha lamentato l’onorevole grillino, nel corso di un vivace botta e risposta col conduttore. Era la prima volta che un esponente del Movimento Cinque Stelle varcava la soglia di Che tempo che fa, e anche su questo punto il coraggioso Fabio ha tirato la stoccata: “siete voi che non venite, noi vi abbiamo invitato cento volte“, ha detto.

Che Tempo Che Fa: Roberto Fico e la politica in Rai

Dopo un iniziale scambio di colpi, il confronto si è concentrato sulla discussa “occupazione” simbolica della Rai messa a segno lunedì scorso da Grillo e da Fico, ma anche sull’incarico di quest’ultimo alla Presidenza della Commissione di Vigilanza. “Da un parte lei avrebbe dovuto dire che un partito non può entrare in Rai, ma dall’altra quando siete entrati avete chiesto: fuori i partiti dalla Rai” ha incalzato Fazio.

La Rai non può essere appannaggio dei partiti (…) Se i partiti lottizzano la Rai e mettono dentro i loro uomini, di che informazione stiamo parlando? Io sto constatando che c’è una lottizzazione perché il CdA è appannaggio dei partiti politici” ha risposto Fico su Rai3.