riforma informazione Rai



15
marzo

Rai, Salini boccia l’informazione: troppo dispendiosa, poco efficiente. Solo la TgR costa 141 milioni l’anno

Fabrizio Salini

L’informazione Rai è affetta da criticità che vanno riformate. L’AD del servizio pubblico, Fabrizio Salini, ne è convinto e non lo ha mai nascosto. Nel piano industriale da lui stesso architettato e approvato nei giorni scorsi dal CdA, il top manager ha infatti inserito un progetto di cambiamento del settore news, che – stando a quanto trapela – andrà a razionalizzare le risorse giornalistiche e ad agire conseguentemente sui costi. L’obiettivo del dirigente è di riuscire nell’impresa che fallì ad Antonio Campo Dall’Orto.




3
marzo

PIANO NEWS, LA ‘CONTRORIFORMA’ DELL’USIGRAI: UNA SOLA NEWSROOM, INFORMAZIONE DELLE RETI RICONDOTTA ALLE TESTATE

Rai

Mentre il DG Rai Gubitosi riceve il via libera al proprio piano di riassetto dell’informazione, i giornalisti di Saxa Rubra preparano la controriforma. In un’assemblea promossa dal sindacato Usigrai svoltasi ieri a Roma, è stata presentata una proposta di riorganizzazione delle news alternativa a quella recentemente approvata dal CdA di Viale Mazzini. Alla conferenza plenaria dei giornalisti hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente della Fnsi Santo Della Volpe, il segretario generale Raffaele Lorusso e il segretario nazionale Usigrai Vittorio Di Trapani.

Riforma news di Gubitosi: la controproposta di Usigrai

In particolare, i giornalisti riuniti in assemblea hanno proposto una riforma che preveda la creazione di una sola newsroom, sul modello Bbc, guidata da un solo direttore delle news. Inoltre hanno chiesto che l’informazione effettuata dalla reti sia ricondotta alle testate e che, quindi, anche i programmi di infotainment ed i talk show rientrino nella nuova struttura giornalistica. Tale riassetto – dicono – consentirebbe un’ulteriore riduzione degli sprechi e l’impiego di risorse interne all’azienda.

La proposta prevede anche la nomina di un responsabile editoriale che preservi l’identità dei marchi storici e il rafforzamento della presenza della Rai sul territorio con la copertura delle province. In linea teorica, tuttavia, quest’ultimo punto potrebbe rivelarsi il più difficile da attuare: secondo indiscrezioni, infatti, la riforma del servizio pubblico annunciata dal Governo prevederebbe un ridimensionamento delle sedi regionali. Durante l’assemblea sono stati auspicati una legge sul conflitto di interessi e un limite alla raccolta pubblicitaria.


26
febbraio

RAI: OK DEL CDA AL PIANO DI RIFORMA DELLE NEWS. ECCO COSA CAMBIA

Luigi Gubitosi

Cambia l’assetto dell’informazione Rai. Il Consiglio di amministrazione del servizio pubblico ha approvato oggi il piano di riorganizzazione delle news messo a punto dal Direttore Generale Luigi Gubitosi. Il top manager di Viale Mazzini aspettava da tempo questa risoluzione e stamane il risultato è stato ottenuto. Secondo quanto si apprende, nel CdA tenutosi oggi a Milano sono stati cinque su otto i consiglieri che hanno votato a favore della riforma (tre, dunque, i contrari).

Rai, passa il Piano news di Gubitosi

Come documentato in un dossier di 132 pagine presentato da Gubitosi stesso, il piano prevede la creazione di due newsroom: in una confluiranno Tg1 e Tg2, nell’altra Tg3, TgR e RaiNews. In un secondo momento, le due compagini giornalistiche confluiranno in un’unica struttura, Rai Informazione. Oltre ad una riorganizzazione delle testate (che manterranno comunque le loro peculiarità editoriali), la manovra oggi approvata dovrebbe consentire – una volta a regime – risparmi compresi tra 80 e 100 milioni di euro. La presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, ha già informato il presidente della commissione di vigilanza Rai, Roberto Fico, dell’approvazione del piano di riordino.

“Finalmente si riesce a cambiare, cade un muro invisibile ma storico e cambia l’informazione. Noi pensiamo che sarà un’informazione migliore, più aggiornata con i tempi e ci riportiamo su uno standard internazionale adottato da tutti gli altri broadcaster” ha commentato Gubitosi ai microfoni Rai.





17
febbraio

MATTEO RENZI: A MARZO LA RIFORMA RAI. GUBITOSI ACCELERA, OK DELLA VIGILANZA AL PIANO NEWS

Matteo Renzi, Rai

Tirato per la giacchetta, Matteo Renzi ha fissato una scadenza. La tanto discussa riforma del servizio pubblico partirà a marzo: “vogliamo fare della Rai la più innovativa azienda di produzione culturale” ha affermato il premier nell’intervista rilasciata al Tg1 lo scorso 14 febbraio. Il Presidente del Consiglio sembra determinato – almeno nelle intenzioni – ma ancor di più lo è il DG Luigi Gubitosi, il quale non vede l’ora di attuare i cambiamenti in progetto.

Il mese di marzo è alle porte, la partita in gioco è alta. E i tempi d’azione sono ristretti. A metà 2015 scadranno infatti i mandati del CdA e del Direttore Generale, mentre nel maggio 2016 scadrà la Convenzione con la quale lo Stato affida in esclusiva alla Rai la concessione del servizio pubblico radiotelevisivo. La volontà di Gubitosi è quella di premere l’acceleratore soprattutto per quanto riguarda la sua riforma dell’informazione. Ma, anche in questo caso, gli ostacoli non mancano.

Rai, Gubitosi contro l’immobilismo di sindacati e politica

Il nostro piano è un atto serio e moderno che avvicinerebbe la Rai alle migliori emittenti europee. Eppure incontriamo grandi, tenaci resistenze. Di fronte abbiamo il ‘pc’: il partito della conservazione, che unisce una parte del sindacato a una parte della politica. Il loro obiettivo è l’immobilismo

ha dichiarato il DG Rai a Repubblica, con esplicito riferimento alle forze contrarie. Come se non bastasse, tra le righe Gubitosi ha anche rifilato una frecciata proprio al Governo.


3
dicembre

RAI, RIFORMA DELLE NEWS: GUBITOSI CERCA L’OK DELLA VIGILANZA. OGGI L’INCONTRO CON FICO

Luigi Gubitosi, Roberto Fico (Ansa)

Luigi Gubitosi ha paura delle sabbie mobili. Il Direttore Generale della Rai teme infatti di rimanere impantanato nei continui rimandi che potrebbero far saltare la sua riforma delle news. Per questo, nel suo incontro odierno con il Presidente della Vigilanza Roberto Fico, il top manager chiederà tempi certi. Il suo obiettivo è quello di chiudere la partita a breve, dribblando le resistenze di quanti hanno espresso parere negativo sul piano di rinnovamento dell’informazione.

Tra questi c’è lo stesso Roberto Fico, che nelle scorse settimane aveva posto il proprio veto all’attuazione del piano news, chiedendo di attendere il parere del Parlamento e della Vigilanza. Oggi il DG di Viale Mazzini proverà a spezzare le resistenze dell’esponente grillino, probabilmente insistendo su un punto caro ad entrambi: la riduzione drastica degli sprechi. Di recente, infatti, Fico aveva tuonato contro l’eccessivo dispiegamento di inviati (ben cinque, per altrettante testate) avvenuto in occasione del G20 di Brisbane. E su Radio24 aveva chiosato:

ho chiesto a Gubitosi quanto pensava di risparmiare con l’accorpamento delle testate Rai e lui ha ipotizzato circa un 20%. L’informazione in Rai ci costa circa 500 milioni e risparmiare 100 milioni l’anno non sarebbe assolutamente male

Gubitosi e Fico potrebbero dunque convergere proprio sul taglio delle eccedenze, anche se probabilmente l’esponente pentastellato proverà a temporeggiare di nuovo. In tal caso, il top manager di Viale Mazzini avrebbe già pronta una contro-mossa.





20
agosto

L’AUTUNNO DELLA TARANTOLA: TRA RIFORMA DELL’INFORMAZIONE, TAGLI ALLE SPESE, FICTION E…SUOR CRISTINA

Anna Maria Tarantola

Ultime giornate di relax in quel di Alassio per Anna Maria Tarantola. Intervistata da Il Secolo XIX, il Presidente della Rai, ha parlato dell’autunno caldo della tv di Stato, caratterizzato dalla rivoluzionaria riforma dell’informazione. Nella lunga chiacchierata, tuttavia, la Tarantola ha commentato anche l’importante taglio di 150 milioni di Euro chiesto dal Governo Renzi, della tanta bistrattata fiction italiana, del Festival di Sanremo targato Carlo Conti e del fenomeno Suor Cristina.

La rivoluzione dell’informazione Rai

Tra i punti più importanti nell’agenda di Anna Maria Tarantola vi è senz’ombra di dubbio la riforma dell’informazione. Il Presidente della Rai spiega di non aver mai preso in considerazione, insieme al Cda, il progetto di un’unica mega-redazione, ma di lavorare ad un piano che prevede due grosse newsroom, affidate ad altrettanti direttori. Il tutto mantenendo le singole testate note al pubblico.

“Mai stato il progetto di una, ma due newsroom….con due direttori dell’informazione. Nella prima newsroom: Tg1, Tg2 e Tg Parlamento. Nella seconda Tg3, Tg Regione, Rai News24, Cciss, Meteo e l’online. E’ il “Progetto 15 dicembre”. Perché 35 anni fa, nel 1979, con il Tg3 e i Tg regionali si completò l’assetto dell’informazione. Data la vetustà dell’attuale modello, l’informazione va riformata, perché nel frattempo è cambiato il mondo.”

Obiettivi della nuova riforma: valorizzare l’offerta editoriale, creare un modello organizzativo differente e, naturalmente, contenere le spese e gli sprechi. La Tarantola snocciola al noto quotidiano ligure alcuni vantaggi.