Vi siete mai chiesti come si diventa, oggi, speaker radiofonici? Chissà se qualcuna delle aspiranti leve che ha caricato il proprio video per il casting di RDS Academy ci abbia mai realmente pensato. Al di là di sovrastrutture, conoscenze musicali e doti particolari – che ben vengano ma rappresentano pur sempre una variabile dipendente dalle caratteristiche di ogni network – per “fare radio” servono sostanzialmente due caratteristiche basilari: avere ritmo ed essere il più possibile spontanei. Ma soprattutto avere non poca fortuna, perché se in televisione è parecchio più semplice riuscire ad apparire, non solo grazie ai talent show ma anche tramite quel canale sempre più rilevante quale è il web, farsi strada tra i grandi network radiofonici nazionali, invece, sembra un’impresa alquanto ardua.
Ne sembra cosciente RDS, che ha sempre avuto un occhio di riguardo verso le nuovi voci, tant’è che per RDS prima e per Dimensione Suono Roma poi (la filiale romana) si tiene da alcuni anni lo Speaker Factory, una sorta di contest per allargare il parco voci e consentire ai ragazzi di varcare le porte di una radio “di peso” direttamente dall’ingresso principale. Quest’anno, però, s’è fatto di più.
RDS Academy, in onda ogni lunedì alle 20.10 su SkyUno, parte da questa base e la estende al mezzo televisivo, che diventa a tutti gli effetti un “supporto” per il mezzo “concorrente”. E ciò che ne uscito fuori è una sorta di talent forse impensabile fino ad oggi, proprio in virtù di quel vuoto in apparenza incolmabile tra i due media. Se è appurato che i programmi radiofonici inseriti in una cornice televisiva non funzionano, con RDS Academy si è direttamente aggirato il problema puntando tutto sul racconto della “ricerca” di una nuova voce.