E le Blind Auditions di The Voice giungono al termine anche in Italia, mentre nel Regno Unito la seconda edizione si appresta a ripartire sulla rete ammiraglia della BBC, dopo il successo dello scorso anno. Anche nel Belpaese gli ascolti sono stati lusinghieri: certo, non ai livelli dei paesi esteri – dove è a tutti gli effetti uno show di punta -, ma al di sopra di ogni più rosea aspettativa, visto anche l’affollamento di proposte nella serata del giovedì.
La strada comunque è ancora irta di ostacoli, e a Cologno non sembrano affatto intenzionati ad alzare bandiera bianca. Anche perché il nuovo talent firmato Toro tende a perdere di originalità e freschezza nelle fasi successive: nelle Battle infatti si abbandona il meccanismo di successo delle Blind e ogni coach sarà chiamato a scegliere due concorrenti del proprio team da mettere in sfida contemporaneamente sullo stesso pezzo, per poi scegliere egli stesso chi salvare e chi mandare a casa. Gli altri coach invece potranno solo esprimere una preferenza non vincolante, se chiamati in causa.
Per ora Rai2 e Toro possono festeggiare, e anche a viale Mazzini possono ritenersi assolutamente soddisfatti, essendo riusciti nell’impresa di massimizzare gli ascolti della propria offerta generalista senza causare lo spegnimento dell’ammiraglia. Una “prova di forza” soprattutto per testare quanta presa potesse avere il talent sul pubblico italiano, in un’ottica di futura promozione su Rai1 che, a questo punto, potrebbe essere più di una speranza per Giancarlo Leone, aldilà delle dichiarazioni di circostanza di Angelo Teodoli.