Pupetta Maresca



21
giugno

PUPETTA, LA FINE DEL CORAGGIO E DELLA PASSIONE. LE ULTIME FRASI CULT

Pupetta Il Coraggio e La Passione

Mi chiamo Pupetta Marico e no’ tieng paura ‘e nisciun”. E’ questa la frase che conclude la fiction Pupetta, il coraggio e la passione. E che non abbia paura è comprensibile. I mercati generali sono appena esplosi e noi non abbiamo fatto in tempo a fare scorta di lattuga e pomodori. Volevamo proprio vederla impavida davanti a un paio di ben assestati lanci di San Marzano. Quelli buoni buoni per farci il sugo. Ne avremmo anche approfittato per prendere un paio di cipolle, che, magari, a mettergliele sotto gli occhi, a Manuela Arcuri, due lacrime due le uscivano. Più che una donna devastata dal dolore, sembrava stesse interpretando una concorrente del Grande Fratello.

Ma andiamo con ordine. Prima di tutto, mostrare Pupetta ancora con i vestiti insanguinati durante la veglia funebre, non è pulp,  ma ridicolo. Nemmeno i vampiri di Twilight restano sporchi di sangue per così tanto tempo. Capiamo però che uno si arrangia come può. E dove non arriva l’espressività drammatica dell’attrice, magari un po’ di sangue aiuta a far comprendere al telespettatore che c’è contrizione. Lo abbiamo capito. Ci siamo contriti. Lo giuriamo. Toglietele quei vestiti, adesso.

A proposito di pulp. Vogliamo parlare della sparatoria in Galleria San Carlo, quella in cui Pupetta uccide Vitiello? Lì per un attimo abbiamo temuto il peggio. Che partisse “You never can tell” e che Michè risorgesse per fare il balletto con Pupè. Gli autori, in effetti, ci avevano pensato, poi però la paura che Tarantino mandasse Kill Bill gli ha fatto cambiare idea. Che Pupetta non avrà pure paura di nessuno, ma gli sceneggiatori si.

Certo se ne avessero avuta un po’ di più, magari avrebbero evitato di creare la figura, morbosamente inutile, del commissario pedofilo. Se fossimo a Forum l’accusa sarebbe di creatività pruriginosa in fiction televisiva, con l’aggravante della furbizia. Se c’è un pedofilo, Pupetta ha vinto. Prima regola della sceneggiatura: per rendere un personaggio positivo, mettigli accanto uno il più socialmente deprecabile possibile.

A proposito di sceneggiatura, eccoci per l’ultima volta a riportarvi le frasi cult di Pupetta. Ringraziamo tutti quelli che hanno reso possibile l’esistenza di questi post.  E’ stato bello. Adesso, però, ci sono i campi da arare.




19
giugno

PUPETTA, ANCORA CORAGGIO ANCORA DERISIONE. NUOVE FRASI CULT

Pupetta Il Coraggio e La Passione

Allora. La prima cosa è tagliare le ultime lettere di una parola o di un nome. La seconda è inclinare leggermente la testa. La terza è stringere gli occhi in uno sguardo contrito, si, quello di quella conduttrice che avete tutti immediatamente visualizzato. Poi se vi sentite particolarmente ispirati mettetevi la mano destra sul cuore, stringendolo come se lo aveste tra le mani e tendete il braccio sinistro davanti a voi come se….voleste cambiare canale ma per farlo dovete recuperare il telecomando sul mobile lontano dal divano. Una volta che siete in questa posizione è fatta.

Se siete uomini dite: “Pupè, Pupè
Se siete donne: “Michè, Michè

Et voilà, avete appena interpretato un dialogo di Pupetta, il coraggio e la Passione, la fiction di Canale 5 giunta ormai all’ultima puntata (qui, le anticipazioni) che andrà in onda giovedi 20 giugno in prima serata. Concentriamoci però sulla terza puntata andata in onda lunedi scorso. Dal riassunto iniziale sappiamo che Pupetta ha “l’animo troppo nobile” per lasciarsi tentare dal mondo della prostituzione. Se questi beccano una che è scappata dal bunga bunga, è un attimo che partono i casting alle caprette per trovare quelle più adatte a farle ciao. Perchè se Pupetta è coraggio e passione, una che fugge dal bunga bunga è Heidi. Intanto, nuovi rumors rivelano un’altra fiction prevista nel palinsesto autunnale di Mediaset. La strega di Biancaneve, il medico di campagna. Questa povera donna, dopo tanti sacrifici per laurearsi in medicina, lo doveva pur dimostrare in qualche modo che non è vero che “una mela al giorno toglie il medico di torno”.

Comunque, nella terza puntata è stata inserita la moviola sul set. In una delle prime scene della terza puntata, Pupetta in abito da sposa corre a rallenty dietro la macchina della polizia che sta portando via “Michè” accusato di omicidio subito dopo averla sposata. Stavamo vivendo intensamente il pathos del momento, quando la voce di Massimo Caputi ha urlato “fuori gioco, è decisamente fuori gioco”.  “Persa una delle migliori palle gol della fiction”, gli ha fatto eco Caressa. Si, infatti. Pupetta poteva cadere rovinosamente a terra e porre fine a questo strazio. In ogni caso il discorso palle perse lo eviteremmo. Noi le abbiamo perse il 6 giugno alle 21:30, subito dopo l’inizio della prima puntata. Altra palla da tirare alla telecamera, gli sceneggiatori l’hanno persa quando hanno deciso di seguire il filone onirista. Michè e Pupè separati dal divisorio del carcere si visualizzano a fare l’amore in riva al mare con l’acqua che bagna i loro corpi. Poi, come un delfino, è arrivato Raul Bova. Ah, no scusate, presi dall’onirismo, abbiamo fatto confusione. Comunque, adesso, anche per la terza puntata vi segnaliamo nuove frasi cult di Pupetta (qui, le prime), la donna che pensa in romano, parla in napoletano e recita in…


13
giugno

LA VERA STORIA DI PUPETTA MARESCA

Manuela Arcuri e Pupetta Maresca

Sia chiaro, il pubblico più smaliziato difficilmente poteva aspettarsi di ritrovarsi di fronte ad un capolavoro destinato a passare alla storia del piccolo schermo. La miniserie Pupetta – Il Coraggio e la Passione, liberamente ispirata alla vita di Pupetta Maresca, si è rivelata sin dal suo primo appuntamento l’ennesimo feuilleton a firma della Ares. Un romanzo popolare ricco di passioni travolgenti, miserie e criminalità diffusa, con protagonista una Manuela Arcuri ancora una volta poco convincente nelle vesti d’attrice drammatica.

Proprio come i romanzi d’appendice del passato, rivolti a un pubblico di massa e con uno scopo prevalentemente commerciale, la miniserie – la cui seconda puntata andrà in onda questa sera alle 21,10 sempre su Canale5 – è riuscita nel suo obiettivo, ottenendo al suo debutto ben 5 milioni di spettatori. Un risultato importante che, unito alla narrazione sopra le righe di tutta la vicenda, fa in parte dimenticare le polemiche sorte negli scorsi giorni. Le paure di chi si domandava quanto potesse essere giusto raccontare la vita della Maresca in tv sono state, infatti, fugate (o quasi) proprio da una riproposizione della vicenda talmente caricaturale e lontana dalla realtà, da far perdere anche il più lontano rischio di beatificazione del personaggio.

Insomma, la Pupetta Marico proposta da Manuela Arcuri ha ben poco da spartire con la vera Pupetta Maresca, la cui vita, seppur meno romanzata rispetto alla fiction, appare altrettanto ricca di avvenimenti, degni più che di uno sceneggiato di un film neorealista. Nata a Castellammare di Stabia nel 1935, Assunta Maresca viene presto ribattezzata Pupetta per via della sua avvenenza, che le permette di vincere da giovanissima un concorso di bellezza locale. Nel 1954 conosce il camorrista Pasquale Simonetti detto Pascalone ‘e Nola, con il quale si sposa, già incinta, l’anno seguente.





8
giugno

TUTTI CONTRO PUPETTA – IL CORAGGIO E LA PASSIONE. COMPRESA LA MARESCA!

Manuela Arcuri e Pupetta Maresca

Che Pupetta – Il Coraggio e la Passione fosse una fiction scomoda si sapeva già, e chissà che anche questo non sia stato uno dei motivi del ritardo della messa in onda. Ma poi il fatidico giorno è arrivato – la prima puntata è stata trasmessa giovedì  6 giugno – e i titoli di coda non hanno fatto in tempo a comparire sugli schermi degli italiani che già su Canale 5 e sulla Ares Film sono piovute critiche da più parti. E non tanto per le carenze del prodotto in sé, che noi abbiamo già sottolineato, quanto per il fatto che le quattro puntate sembrano a tutti gli effetti la celebrazione di un’esponente della criminalità.

Sulle spalle di Assunta Maresca detta Pupetta, a cui si ispira la Pupetta Marico interpretata da Manuela Arcuri, pesa più di un reato. Per l’Aiart, associazione dei telespettatori cattolici che negli ultimi mesi ha contestato molti eventi televisivi, con la messa in onda di una fiction che la incornicia come coraggiosa e passionale, si è raggiunto il limite, come ha affermato il presidente Luca Borgomeo.

“La fiction è antieducativa, in quanto presenta come eroina, una donna di un clan camorristico di Castellammare di Stabia, legata ad ambienti della malavita napoletana, assassina e condannata per omicidio a 18 anni di carcere.[...] Tra l’altro è una fiction recitata male e con situazione al limite del grottesco[...] E’ una fatto gravissimo: un’ennesima prova del degrado della tv italiana.”