L’atteraggio di un aereo con l’intero equipaggio e tutti i passeggeri deceduti è l’enigma che da il là a Fringe, la nuova serie in onda da stasera, quasi in contemporanea con gli States, in prime time su Steel. Scienza e fantascienza che si fondono e confondono al discrimine tra realtà e ignoto, nel telefilm che sta appassionando l’America.
Fringe è l’ennesima creatura di J.J. Abrams che dopo Alias, Lost e Mission Impossible, si conferma sopraffino genio del genere “mistery”. Questa volta, però, l’obiettivo dell’autore era di creare una serie accessibile, dove, a differenza di quanto avviene in Lost, non è necessario seguire tutti gli episodi per capire le intricate vicende.
Oltreoceano, Fringe è in onda su Fox, proprio come X Files, il telefilm di cui idealmente si propone di raccogliere l’eredità a distanza di anni, e raggiunge poco più di nove milioni di spettatori. Fringe segue le vicende dell’agente speciale dell’FBI, Olivia Dunham, del Dottor Walter Bishop, reduce da diciasette anni di reclusione in un centro di igiene mentale, e suo figlio Peter (interpretato da Joshua Jackson, il Pacey di Dawson’s Creek), intenti a investigare su casi riguardanti la cosiddetta scienza fringe, la scienza di confine, che si occupa di fenomeni come la telepatia, la lievitazione e l’invisibilità. Una serie di eventi misteriosi si succedono in giro per il mondo e loro tre sono chiamati a capirne il perchè.